«Cappuccini bresciani in Rezia»
Sarà presentato sabato 13 aprile alle 16, presso la Sala consiliare del municipio di Casto, l’agile volume postumo di padre Sandro Carminati dal titolo «Cappuccini bresciani in Rezia» (1622-1830), curato da Alberto Vaglia, per le edizioni dell’Associazione Amici della Fondazione Civiltà Bresciana e uscito sul finire del 2023.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Casto, Diego Prandini, del parroco di Casto, don Bernardo Chiodaroli e del delegato alla cultura del Comune di Vestone, Enzo Pirlo, interverranno gli storici Giancarlo Marchesi e Alfredo Bonomi.
Prenderanno poi la parola padre Yohannes Teklemariam Bache e i missionari della Consolata, ordine religioso al quale apparteneva padre Carminati.
Il volume, frutto di una puntuale ricerca storica, ripercorre le vicende legate alla missione cappuccina in Rezia (Svizzera), portata avanti per oltre due secoli, dal 1622 al 1830, dai religiosi della provincia cappuccina di Brescia.
Sono più di un centinaio i missionari cappuccini della nostra terra che presero parte a questa missione.
Padre Sandro, attraverso un rigoroso racconto, ha voluto riportare alla memoria, non solo il servizio apostolico reso alla chiesa cattolica da questi cappuccini, ma ha dato un volto a questi umili religiosi che, in nome di una fede e i una obbedienza, hanno speso gli anni migliori della loro vita nel servizio missionario nelle valli svizzere della Rezia.
Padre Sandro, originario del Savallese - missionario per lunghi anni in Amarica Latina, prima in Colombia e poi in Equador con compiti di rilievo per l’ordine della Consolata - con questo suo ultimo lavoro ha voluto evidenziare il grande esempio di fede e generosità che i missionari hanno svolto lungo i secoli nel loro compito di evangelizzazione.
Il volume, arricchito da non poche immagini, riporta inoltre gli elenchi tanto dei cappuccini bresciani quanto di quelli valsabbini operanti in Rezia, oltre a un breve cenno biografico dedicato all’autore, venuto prematuramente a mancare nel novembre del 2019.
La pubblicazione è uscita sotto l’egida dell’Istituto di cultura per la storia del prete «G. De Luca», della Fondazione Civiltà Bresciana, della Biblioteca civica «U. Vaglia», del Centro valsabbino di ricerche storiche e del Comune di Casto.