Assoluzione a sei zeri per Walter Valerio
Lo stop al procedimento è arrivato nei giorno scorsi dal Tribunale di Milano, con il giudice monocratico Aurelio Barazzetta che ha assolto lo chef Walter Valerio dalla pesante accusa.
Della vicenda se n’erano occupate le cronache cinque anni fa, nell’ambito dell’inchiesta denominata “fornelli roventi” portata avanti dalla trasmissione televisiva Striscia la Notizia, con l’inviato Max Laudadio impegnato a smascherare chi, tra i critici culinari italiani, utilizzasse criteri non squisitamente meritocratici nello stilare le pagelle dei ristoranti recensiti.
Walter Valerio, noto chef trentino che allora gestiva il “Da Benedetto” di Barghe, si tolse un bel sasso dalle scarpe raccontando di come Raspelli l’avesse stroncato sulle colonne de “La Stampa”: «senza essere mai stato nel mio locale».
Il critico conduttore di “Mela verde” prima ottenne da Striscia il diritto di replica, affermando di poter provare di aver gustato i piatti preparati dallo chef, poi mise nero su bianco la richiesta del milionario risarcimento.
«Il giudice ha accolto totalmente la tesi perorata dalla difesa – afferma ora l’avvocato Marco Salvaterra, che insieme al collega Marco Fusaro del Foro di Trento ha preso le parti del Valerio -. Il signor Edoardo Raspelli, prima di mettere mano alla penna e provvedere alla sua (ingiustificata) stroncatura, non visitò mai il Ristorante “Girelli” gestito dal mio cliente».
E Raspelli? «E’ vero: il giudice ha stabilito che da parte del Valerio non vi fu diffamazione e vedremo con quali motivazioni – ci ha detto -. Diversa è la questione nel merito: io in quel locale ci sono stato, tant’è che lo stesso Valerio ha tenuto sul suo sito per anni una mia recensione sulla sua cucina».
Ci saranno altre puntate? Chissà.