Domenica, 15 giugno 2025


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sabato, 14 giugno 2025 Aggiornato alle 18:31La nostra storia

Bondone, il borgo dei carbonai: il CAI di Desenzano in visita tra storia e tradizione

di Redazione

Il gruppo Seniores del CAI di Desenzano ha visitato l’affascinante borgo medievale di Bondone, riscoprendo la storia dei carbonai, i murales votivi, e le ricchezze culturali del paese affacciato sul Lago d’Idro

 

 

Bondone, il borgo medievale che si affaccia come una balconata sul Lago d’Idro, ha visto animarsi le sue contrade nella mattinata dell’11 giugno 2025: in visita al secolare paese dei carbonai, ora Borgo d’Italia, un gruppo di ragazzi e ragazze della terza età del CAI di Desenzano.

 

Giornata bella, solatia, che ha visto i partecipanti attenti e interessati alle spiegazioni di Gianpaolo Capelli, “Brostolì” doc, nato a Bondone, orgoglioso di raccontare il suo paese natale.

 

Nel 2000, Gianpaolo Capelli fu tra i primi a far conoscere sulla stampa e in numerosi servizi televisivi il lavoro secolare, ormai in via d’estinzione, dei carbonai di Bondone: un’arte antica, testimoniata dalla costruzione dei “Poiat”, dal latino podium, cataste di legna circolari coibentate con foglie e terra, che bruciano lentamente in quasi totale assenza di ossigeno, producendo gas. Gli ultimi due carbonai sono Pietro Salvotelli e Dario Scalmazzi.

 

Breve introduzione anche sul CAI di Desenzano da parte di Gianluca Bordiga, che ha dichiarato a Vallesabbianews:
«Il CAI di Desenzano del Garda fu fondato nel 1993 da una cinquantina di persone già socie del CAI, come sottosezione del CAI di Brescia; divenne Sezione autonoma nel 1996. In realtà, le sue origini risalgono al 1939, ma si sciolse durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel 2024 la Sezione contava 587 soci.
Da oltre 30 anni svolge attività di alpinismo giovanile e da sempre promuove escursionismo e alpinismo. Nel 1996, un gruppo di soci fondò il GEV (Gruppo Escursionisti Veterani), poi rinominato “Seniores”. Il gruppo, composto da oltre 100 soci, continua a crescere ogni anno: con il pensionamento, aumenta l’interesse per la montagna.
Negli ultimi anni, le escursioni del gruppo Seniores si sono arricchite di contenuti turistico-ambientali e storici, per valorizzare le peculiarità antropologiche del territorio vicino a Desenzano.
Citiamo, in particolare, l’escursione a Bagolino nel giugno 2024, per la sua ricca storia, e quella dell’11 giugno 2025 a Bondone, dedicata alla storia dei carbonai, con visita al Castello San Giovanni e alla zona del biotopo del Lago d’Idro».

 

Entrambe le escursioni, a Bagolino nel 2024 e a Bondone nel 2025, sono state organizzate dal capo guida Luciano Aletto e curate dallo storico locale Gianluca Bordiga. 

 

A Bagolino hanno guidato i partecipanti Nadia Panelli, Flavio Richiedei e Luca Ferremi; a Bondone, invece, Gianpaolo Capelli e Dario Scalmazzi hanno messo a disposizione la loro passione e competenza sulla storia locale. Giornate davvero piacevoli, mirabilmente organizzate, per scoprire i valori antropologici di questi luoghi che ancora oggi tramandano le tradizioni.

 

Gianluca Bordiga, storico e attivista per la salvaguardia del Lago d’Idro, ha espresso un rammarico per la scarsa determinazione da parte dei Comuni rivieraschi – Bagolino, Bondone e Anfo – nel difendere il lago. Significativa la sua affermazione:
«Ma ai Comuni rivieraschi interessa davvero il Lago d’Idro, fonte di turismo e di ricchezza per loro stessi?»

 

La visita a Bondone è iniziata con la presentazione della Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, dove sul controaltare dorato di scuola boscaina troneggia la Vergine con il Bambino in braccio – “Madòna dal Bambì en bròs” – protettrice dei carbonai di Bondone e dei contadini di Baitoni. Fino agli anni ’50, la chiesa era condivisa con la frazione di Baitoni, allora priva di un luogo di culto.

 

Durante la passeggiata per le vie di Bondone, Capelli ha ricordato i tempi della sua giovinezza, sottolineando le caratteristiche del paese: l’acciottolato, i gradoni, e i tanti “avvolti” (androni, in dialetto “vau”), che a Natale si rivestono a festa grazie ai numerosi presepi allestiti.

 

Ha posto particolare attenzione ai murales affrescati sulle case del paese, realizzati in occasione del voto del 1855 con cui gli abitanti chiesero alla Madonna protezione dal colera che imperversava nel Trentino.
Inconfondibile il murale del Re e della Morte in via Tullio Baroni, sulla casa dell’“Amabel”, di fronte alla quale si trova un portale in tonalite con mascherone che fa la linguaccia. Nell’ex negozio alimentari Capelli Martino è sempre esposto un presepe di sassi, in memoria del “Pret dei Carboner”, don Mansueto Bolognani.

 

Capelli ha lanciato un nuovo grido d’allarme: i murales, come ricordato anche dal presidente dei Borghi d’Italia Crini, sono stati determinanti per l’inserimento di Bondone tra i borghi più belli d’Italia. Il loro deterioramento rappresenta non solo una grave perdita storico-culturale, ma rischia di compromettere il titolo stesso. Nonostante gli appelli pubblici e l’interessamento della Provincia di Trento, dalle autorità locali tutto tace: si aspetta e si spera, ma presto degli affreschi potrebbe rimanere solo l’intonaco.

 

Tappa obbligata anche al monumento al “Carbonaio” in cima al paese, splendida scultura in bronzo dell’artista trentino don Luciano Carnessali, voluta dall’allora amministrazione Cimarolli e benedetta nel 2000 dall’arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan.

 

La visita si è conclusa nella località “Plos”, presso la chiesetta dove ogni anno, il 9 settembre, si svolge la processione del Voto con la statua della Madonna. Qui, nel 1600, durante la peste descritta da Manzoni, furono sepolti numerosi abitanti di Bondone, poiché nel cimitero adiacente alla chiesa non c’era più posto.

 

Dario Scalmazzi, ultimo carbonaio di Bondone, ha mostrato la costruzione del “Poiat” nelle sue fasi principali, accompagnato dai commenti di Capelli per gli amici del CAI.

Secondo i partecipanti, una mattinata molto interessante, proseguita con la visita al Castello San Giovanni, aperto da inizio giugno, e con una sosta a Idroland per ammirare il biotopo.

 

Nel video allegato, realizzato da Capelli per Cedis TV e Vallesabbianews, con le riprese di Gianluca Bordiga, è documentata la costruzione del “Poiat” di Dario Scalmazzi, ultimo erede di una tradizione centenaria.

 

Note fotografiche:

Foto 1-4: I partecipanti del CAI di Desenzano a Bondone

Foto 5: Pietro Salvotelli e Dario Scalmazzi dopo la cavata del Poiat

Foto 6: Il Poiat di Dario Scalmazzi – 2025

Foto 7: Ricordo di “El pret dei carboner” don Mansueto Bolognani – Anni ’60

Video: Bondone, il Poiat di Dario Scalmazzi – riprese di Gianluca Bordiga, montaggio di Gianpaolo Capelli

 


 

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