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martedì, 29 aprile 2025 Aggiornato alle 16:31Lettere

Sergio Ramelli: 50 anni dopo

di Marco Morandi

Oggi, 29 aprile 2025, si ricorda con profonda emozione Sergio Ramelli, un giovane di appena 18 anni la cui vita fu spezzata in uno dei momenti più bui della storia italiana

La sua tragica morte, avvenuta esattamente cinquant'anni fa, continua a far riflettere sulla brutalità degli anni di piombo e sulla necessità di superare le divisioni ideologiche.

 

Sergio era uno studente e militante del Fronte della Gioventù, una figura che incarnava la passione e l'impegno di tanti giovani della sua generazione. Il 13 marzo 1975, mentre tornava a casa a Milano, fu vittima di un'aggressione feroce in via Paladini. 

 

Un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia lo colpì ripetutamente alla testa con chiavi inglesi, lasciandolo in condizioni disperate. Nonostante un intervento neurochirurgico durato cinque ore e gli sforzi dei medici, Sergio si spense il 29 aprile, dopo 47 giorni di agonia. La giustizia arrivò solo molti anni dopo.

 

Gli aggressori furono identificati dieci anni più tardi e, dopo un lungo iter giudiziario, condannati per omicidio volontario. Ma il dolore per la perdita di Sergio non si è mai attenuato.

 

Oggi, nel cinquantesimo anniversario della sua morte, ci si stringe intorno alla sua memoria. Nei luoghi in cui si ricorda Sergio corone di fiori sono state deposte in suo onore, alla presenza anche di personaggi pubblici pur non condividendo le sue idée.

 

Anche l'Istituto Molinari, dove Sergio studiava, ha voluto ricordarlo con una nuova targa commemorativa, inaugurata il 13 marzo scorso. La scritta sulla targa è semplice ma potente: "In ricordo di Sergio Ramelli, studente di questo istituto, ucciso per le sue idee il 29 aprile 1975."

 

La figura di Sergio Ramelli è diventata un simbolo anche se continua a suscitare polemiche e divisioni. Ma al di là delle strumentalizzazioni politiche, ciò che resta è la tragedia di un giovane che ha pagato con la vita il prezzo delle sue convinzioni.

 

Cinquant'anni dopo, Sergio Ramelli ci invita ancora a riflettere. La sua storia ci ricorda quanto sia importante costruire una società che sappia rispettare le diversità ideologiche e rifiutare la violenza come mezzo di confronto. Il suo sacrificio non deve essere dimenticato, ma trasformato in un monito per le generazioni future.

 

Marco Morandi 
Vobarno