«La Bolla»: uno specchio teatrale sulla vita dei genitori con figli autistici
Nella suggestiva cornice del Vittoriale e di una sera italiana venerdi sera, il teatro si è trasformato in un potente mezzo di riflessione e empatia
Lo spettacolo "La bolla", con un titolo che evoca immagini di fragilità e isolamento, ha affrontato una delle tematiche più complesse e spesso trascurate: la quotidianità dei genitori di figli autistici.
Con straordinaria sensibilità, la rappresentazione ha portato il pubblico dentro la dimensione di questa "bolla", uno spazio sospeso dove convivono amore, sacrificio e lotta.
Attraverso un racconto fatto di emozioni intense e dialoghi incisivi, gli spettatori hanno potuto percepire la duplice sfida: il desiderio di comprendere e connettersi con il proprio figlio, e la battaglia contro una società spesso ignara delle difficoltà e dei bisogni legati all'autismo.
I genitori con figli autistici vivono un percorso unico, fatto di momenti di pura gioia e profonde frustrazioni.
La loro forza nel superare barriere sociali e culturali è un esempio di resilienza, ma non privo di un prezzo. "La bolla" ha saputo rendere visibili quelle realtà che spesso restano invisibili agli occhi di molti.
Questo spettacolo non solo celebra l'amore incondizionato, ma invita anche la società a riflettere e a fare un passo avanti verso una maggiore inclusività.
Non si tratta solo di comprendere l'autismo, ma di creare un ambiente dove ogni bambino, e ogni famiglia, possa sentirsi accolta e valorizzata.
"La bolla" non è solo teatro; è una chiamata al cuore e alla mente. Il suo messaggio invita a rompere la bolla dell'indifferenza e ad abbracciare la diversità con empatia e compassione.
Che possa essere l'inizio di un dialogo più aperto, che illumini le sfide e le meraviglie della vita con l'autismo.
Marco Morandi
Vobarno









