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martedì, 18 marzo 2025 Aggiornato alle 07:12Brescia Fabbrica Poesia

Bonenti (Cassa Rurale): il territorio cresce anche attraverso la poesia

di Redazione

I numeri per una banca contano. Ma per “Cassa Rurale – Credito Cooperativo Adamello Giudicarie Valsabbia Paganella” i numeri che hanno un valore non sono soltanto quelli del fatturato o dei circa 53mila clienti

 

 

Il primo numero da cui partire nel ragionamento è quello dei 18mila soci sparsi sul territorio e delle comunità in cui vivono e lavorano, che devono crescere su tutti i fronti. “Anche attraverso la poesia”.

 

Ne abbiamo parlato con la presidente Monia Bonenti, chiedendole le ragioni che hanno spinto lei e Cassa Rurale a sostenere da subito - con entusiasmo - il concorso Brescia Fabbrica Poesia, che venerdì 21 marzo (ore 20, sala dei Provveditori di Salò) premierà i suoi vincitori.

 

DOMANDA – Voi siete nostri partner fin dalla nascita del concorso. Come mai la banca ha deciso di sostenere questa iniziativa?

 

RISPOSTA – Siamo una banca “speciale”. Come cassa rurale il nostro scopo primario è quello di sostenere il territorio: non soltanto dal punto di vista finanziario, ma anche incentivando lo sviluppo sociale e culturale dei luoghi in cui ci operiamo. Cerchiamo in questo modo di dare valore  - più valore - agli esseri umani, alle loro esperienze e ai luoghi in cui stanno vivono. 

 

Il concorso premia la poesia, espressione del vissuto delle persone e del contesto in cui si genera, e promuovere la crescita culturale dei territori. Non potevamo non esserci.

 

D - La poesia è cosa fuori dal tempo… forse anche fuori dalle mode. La stupisce la grande partecipazione di questa edizione del concorso?

 

R – Di questi tempi, in cui la tecnologia sembra voler sostituire perfino i rapporti umani, un po’ sì. Mi stupisce. 

Ma allo stesso modo mi conforta e mi rende orgogliosa, perché testimonia che il digitale non può sostituirsi alle passioni e al sentire degli esseri umani, che hanno ancora bisogno di esprimersi anche in maniera diversa. Anche attraverso la poesia.

 

D - Quali valori rivede nell’iniziativa Brescia fabbrica poesia rispetto a quelli di cui la vostra banca è espressione?

 

R – Di sicuro il principale è la centralità della persona, che si declina anche nei valori della solidarietà e del dono. 

La Cassa Rurale opera proprio per restituire, in maniera solidale, alle persone e ai territori parte del valore generato. 

Ogni anno infatti l’assemblea dei soci destina       , fondo che viene utilizzato per sostenere  iniziative di valore quali: borse di studio, attività formative, iniziative culturali, associazioni, cittadinanza attiva e via dicendo.

 

D - Nel concorso voi attribuirete anche un premio speciale alla “Poesia in linea con i valori solidali di Cassa Rurale”. Ovviamente non possiamo anticipare il nome del vincitore, che verrà svelato venerdì 21, ma per quale motivo avete scelto la poesia vincente tra le tante?

 

R – Mi hanno colpito i primi versi: “Vengo da una vita semplice / il brodo caldo a cena / e pane a colazione”, perché a mio avviso raccontano bene il piccolo mondo da cui arriva la Cassa Rurale. 

Noi nasciamo in un territorio di montagna, povero e fragile, da dove non troppi anni fa le persone erano costrette ad emigrare. Un territorio dove “la vita era semplice” e dove, a un certo punto, le persone hanno deciso di unirsi per far crescere l’economia locale, aprendo piccole casse rurali che stanziavano anche prestiti d’onore ai contadini per comprare la terra. 

Grazie alla forza e alla caparbietà di quella gente, alla loro capacità di stare insieme e ai valori maturati in quella vita semplice, oggi è possibile immaginare una vita migliore nelle nostre valli, trentine e bresciane.

 


 

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