Padri, canestri e dischi
La mia amica Antonella Pialorsi di Vestone, che giovedì scorso ha recitato ne “L’avaro” con gli amici-attori dell’Illustre Teatro in un Auditorium stracolmo e plaudente, ha scritto una struggente poesia dedicati a suo padre:
“Mi feriscono
i segni della tua partenza
che si dilatano come ombre grigie
dentro una notte di luna piena.
Ogni cosa parla di te senza parole
ma la tua impronta rimane viva
come se il ritorno fosse imminente.
Non tornerai, è certo
ma nella valigia della tua vita
ci sono anch’io.”
Grazie, Anto! Non solo fai schiattare da ridere, ma tocchi le corde dell’anima.
Dobbiamo essere grati ai nostri padri, che hanno vissuto periodi difficili, cambiamenti epocali. Spesso nascondevano un animo buono dietro uno sguardo severo. Magari erano di poche parole, magari partiva qualche scapaccione, ma ogni figlio avrà visto in loro la rettitudine morale, il senso di onestà, il rispetto delle regole, la sacralità del lavoro. I nostri padri hanno vissuto epoche in cui la tragedia incombeva in ogni momento sulle loro esistenze. E questo li ha resi determinati, consapevoli che nella vita tutto costa sforzo e sacrificio. Che i risultati raggiunti non vanno considerati garantiti per sempre e che bisogna lottare per migliorare la condizione di tutti. I nostri padri ci hanno insegnato tanto con i fatti, con la propria testimonianza di vita. Hanno saputo gioire delle piccole cose, accontentandosi di poco, ma la loro gioia era autentica. Non si pensa mai, ma anche i nostri padri sono stati bambini, pieni di sogni. Anche i nostri padri sono stati travolti dall’amore. Uno delle più bei doni di un padre è lasciar liberi i figli di scegliersi la propria vita. Se “la braa màma l’è gnamó nasida”, nessun papà è perfetto. Diventare padre è una sfida quotidiana, un dono straordinario e una grande responsabilità. Ci sono papà fragili, che sbagliano, che vivono momenti di rabbia, di sconforto, di delusione. Ma poi cercano di risalire. Perché per i loro figli sono una roccia, una montagna incantata. E se lentamente ma inesorabilmente invecchiano, nel cuore sono sempre giovani. Perché le belle persone restano sempre belle, anche se passano gli anni. Anche se sono stanche, se hanno le rughe. Perché la bellezza che è dentro di loro non invecchia mai. Diventa con gli anni più fragile e preziosa. Le belle persone non smettono mai di brillare.
E quando un padre sale in cielo, lascia un vuoto incolmabile, ma anche valori inestimabili. Spesso, quando muore un papà, si assiste a famiglie che si spezzano per dividersi il patrimonio. E penso alla tristezza dei padri che dal cielo vedono queste terribili cose. Un padre che ci lascia è come se dicesse ai figli: “Non ti lascerò mai, sarò sempre con te, nascosto dietro un arcobaleno, un cagnolino che passa, un uccellino sull’albero. Ci sono tante cose meravigliose che ti aspettano. Abbi sempre coraggio, figlio mio, e la forza di volontà. Cerca la felicità nelle cose vere. Cerca gli amici veri. E poi sorridi, sorridi sempre, non farti abbattere dalla tristezza, sii felice.” Ringrazio il Signore per avermi dato il mio papà, che ha sempre vissuto per la famiglia, che per pagare i debiti del nonno è stato strappato ai giochi da bambino per lavorare nei campi e poi è partito volontario in Africa. Era talmente buono che non mi ha mai dato la più piccola sberla, non mi faceva prediche, mai, ed ha accolto il nonno Angelo, la nonna Margherita e la zia Giulia: eravamo in 10 in quella casa, ma era come vivere una commedia serena, con momenti allegri e tristi, sempre illuminati dalla preghiera e dalla tenerezza.
Quando mia mamma era andata in Paradiso, lo accompagnavo al cimitero a farle visita e lui tornando mi diceva “Mé tóca lasala là…” Sì perché avrebbe voluto portarla con sé, a casa, e stare insieme a lei ancora per un giorno, o solo per qualche istante, anche solo per darle una carezza. Sì perché capita, nella vita, che ognuno di noi possa incontrare una persona che, all’improvviso, cambi tutta la nostra esistenza. E mio papà è sempre stato innamorato della “sua” Catina. Auguri, caro papà! Dovrei ora scrivere di mio figlio. Si chiama Andrea. Ma faccio molta fatica. Ho provato a buttar giù qualche riga, ma non riesco. Scusatemi. Non riesco a farlo senza commuovermi. Ennio Flaiano ha scritto che “I giorni indimenticabili nella vita di un uomo sono 5 o 6. Gli altri fanno volume.” Uno di quei giorni è per me quando è nato Andrea, nel 1981. Al solo vedere le fotografie di quando era piccolo mi vien da piangere. Quando mi sono sposato non volevo figli. Pensavo: dare la vita ad un essere umano è una cosa troppo grande, di troppa responsabilità. Ma quando mia moglie mi ha detto che aspettava un bambino, l’ho abbracciata ed ero felice. E quando Andrea è nato, io scoppiavo di felicità e ancora adesso mi sembra di svenire dall’emozione. Ricordo perfettamente quando l’ho preso in braccio per la prima volta, quando lo cullavo. E quando nel lettone, un po’ più avanti, lo lanciavo in aria e lui rideva felice. E io non sono un padre ideale, sono pieno di difetti, sono l’opposto di un super-papà. Anni fa gli scrissi alcune riflessioni sulla vita e sul mondo che sta andando a rotoli. Erano parole molto ma molto tristi. E lui mi ha risposto così: “Me l’hai insegnato da piccolo… la “Meglio gioventù” me l’ha ripetuto… e ora penso tocchi a me ricordartelo e ricambiare il favore. Nonostante i draghi e i farisei, tutto è bello. Tutto è veramente bello. Andrea.” Caro Andreone, non c’è bisogno che tu martedì mi faccia il regalo, sei tu il regalo più bello (che mi ha fatto la mamma, naturalmente). 2) Ho letto sul periodico “Il Ponte” un interessante articolo che Giovanni Goffi dedica ai 50 anni del Basket Gavardo. Indimenticabili alcune persone che ho conosciuto direttamente: Angelo Ziglioli e Piero Costantini (grandi amici di mio cognato Angelo Barovelli), Gianni Turotti scomparso a soli 56 anni il 31 maggio 2013 ed il caro Ezio Delbono. Mi scuso se dimentico altre persone.
Prendendo spunto dall’articolo di Giovanni e dal facebook della società, provo a sintetizzare la storia del Basket Gavardo.
La nascita ha origine nel secondo dopoguerra. Nel 1955-56 Sandro Castignari, reduce dal servizio militare, viene reclutato dal parroco dell’epoca per insegnare ai ragazzi dell’oratorio il gioco della pallacanestro. Nello stesso periodo presso il convento delle suore Orsoline nasce il Basket Femminile Gavardese. Nel 1957 la squadra maschile disputa il primo campionato federale (I Divisione) sul campo in terra battuta dell’oratorio e la squadra femminile affronta la prima trasferta della sua storia, a Brescia, per affrontare la squadra di un convento cittadino.
Gli anni '70 sono contraddistinti da un vero e proprio boom e l’attività si sposta dall’oratorio alla palestra delle scuole medie. Alle squadre seniores si affianca il settore giovanile, esordiscono i primi allenatori “non gavardesi” e si stringono alleanze significative con i vertici del Basket Brescia, massima espressione del basket provinciale. Le partite diventano un appuntamento fisso per un pubblico numeroso e competente.
Nel 1986 viene inaugurato il Palazzetto dello sport e la nuova sede, insieme all’acquisto di un pullman di linea (il “Gattopardo”), ridà linfa a tutto il movimento. La prima squadra femminile, che fino ad allora aveva usufruito della palestra delle scuole medie, utilizza quella nuova e, dopo anni di esilio nei comuni vicini, anche la prima squadra maschile si riaffaccia a Gavardo. Si moltiplicano le squadre giovanili maschili e femminili e nasce il primo gruppo del Minibasket. Negli anni ’90, grazie anche alla felice intuizione legata alla nascita del primo camp estivo (1991), il Minibasket diventa il fulcro di tutto il movimento. Le sempre più numerose squadre giovanili si distinguono nei rispettivi campionati provinciali, iniziano le collaborazioni con le società vicine che culminano con l’organizzazione di tornei nazionali e internazionali. La prima squadra maschile arriva a disputare un paio di finali per la promozione in serie D e sempre più gente torna ad appassionarsi alla pallacanestro. Nel periodo 2000-2010 si raccolgono i frutti di quanto seminato nei decenni precedenti: Minibasket e settore giovanile sono oramai realtà consolidate. C’è Paola Rizzi, istruttrice minibasket FIP, diplomata Isef ed ora mitica Signora Maria! Si moltiplicano le collaborazioni con società limitrofe, il Camp estivo raccoglie ogni estate un numero crescente di iscritti, la prima squadra femminile partecipa stabilmente al campionato di Promozione e la prima squadra maschile, per la prima volta nella sua storia, si aggiudica, nel 2006, il campionato di Promozione. Nel 2010 la collaborazione con il sodalizio New Best Basket di Mazzano permette alla società gavardese di allestire una prima squadra maschile molto competitiva, formata quasi per intero da ragazzi under 21. Dopo aver rivinto il campionato di Promozione, nella stagione 2011/12 la squadra si piazza al settimo posto nel campionato nazionale di serie D, miglior risultato della storia societaria. Nel 2014, dopo 40 anni, lo storico Presidente Angelo Ziglioli lascia la guida dell’associazione e a succedergli viene nominato Nadir Loro, determinato, insieme al nuovo Consiglio Direttivo, a mantenere più che mai al centro del progetto il settore giovanile e il Minibasket. Oggi il Basket Gavardo rappresenta una della realtà sportive più floride del panorama valsabbino, con più di 120 atleti tra i 6 e i 30 anni, una decina di allenatori e moltissimi collaboratori, dalla prima squadra al fantastico mondo del Minibasket. Una responsabilità non da poco per il Consiglio Direttivo, guidato dal presidente Pierluigi Paterlini.
L’accordo con NBB Mazzano, società impegnata in diversi campionati nazionali, prevede la piena collaborazione nell’allestimento e nella gestione di tutte le squadre dell’associazione. Obiettivo di tale scelta è avvicinare sempre di più le due realtà in modo da garantire la possibilità a tutti gli atleti di giocare al livello più adatto puntando al contempo alla loro crescita tecnica, agonistica e umana. A Gavardo ci sono due squadre giovanili maschili, Under 14 e Under 17, entrambe allenate da coach Omar Archetti con il fondamentale supporto del vice Ion Tanase, e una squadra Esordienti, categoria di passaggio tra minibasket e basket, allenata da coach Pedro Barbieri. Passando ai “grandi”, con grande gioia anche quest’anno viene ripresentata la prima squadra maschile, iscritta al campionato regionale di DR3, gestita da coach Alessandro Nicolini e formata nella quasi totalità da atleti under 22 con molti anni di esperienza nei nostri vivai. E parlando di vivaio, ecco il Minibasket, il fiore all’occhiello della società. Sotto la guida di Sara Mazzoleni, Monica Marocchi e Pedro Barbieri, anche quest’anno più di cinquanta bambini dai 6 ai 12 anni hanno intrapreso la meravigliosa avventura alla scoperta del gioco della pallacanestro, con un percorso di crescita studiato per esaltare le doti di ognuno indipendentemente dall’età e dalle proprie capacità innate. Non c’è solo l’attività in palestra, ma anche fondamentali attività collaterali come i Progetti Scuola, le innumerevoli collaborazioni con enti, cooperative e associazioni impegnate nel sociale e, dal 2022, nell’organizzazione del torneo “Angelo Ziglioli”, a ricordo di quella che forse è stata la figura più importante nella cinquantennale storia dell’associazione. Senza dimenticare il Campo Estivo, tradizionale appuntamento di giugno, giunto ormai alle 33^ edizione, capace di coinvolgere per tre settimane più di cento ragazzi dai 6 ai 13 anni in travolgenti sessioni di minibasket, basket e nuoto.
Giovanni Goffi (che ringrazio di cuore) mi ricorda che in effetti nel 2015 presso l’auditorium “Cecilia Zane” si erano festeggiati i sessant’anni di storia della pallacanestro gavardese (1955-2015) con una mostra fotografica ed un libro. A quel tempo il presidente era l’amico Nadir Loro. Il 50° di cui si parla ora è da quando nel 1975 è stata fondata da Angelo Zilioli & C. l’attuale società denominata Basket Gavardo. Tra i personaggi storici del basket c’era il nostro Don Cesare Polvara, per anni bandiera della squadra, e in campo dirigenziale il mitico Federici Giambattista “Giambe” motore organizzativo per parecchi anni, nonché autista del famoso pullman “Gattopardo”. Auguri Basket Gavardo!
3) Giorni fa ho chiacchierato amabilmente con l’amico Tony, Gianantonio Giustacchini, nella bottega di cornici in Piazza della Chiesa; poco tempo fa incontravo la cara mamma Silvana dietro il bancone, che mi sorrideva con dolcezza. Tony è fratello dei miei amici Deni ed Enrico, compagni di tanti spettacoli con il mitico Teatro Poetico Gavardo. Tony è una persona schiva ma profonda e umanissima, un geniale umorista, ed è pure un grande atleta di corsa su strada. Ha creato e cantato bellissime canzoni, due delle quali (“Parlami” e “Come sei”) ha anche inciso su un disco che conservo gelosamente: le ha cantato insieme a Massimo Perini (batteria), Riccardo Andreoli (tastiere), Attilio Baruzzi (fiati), Oscar Fusi (basso) e il leggendario Santino Maioli alle chitarre.
Tony è autore della stupenda canzone “Maria” (profumo dell’estate…) e per i miei alunni di Gardone Riviera aveva musicato, insieme al caro Luigi Bosio di Villanuova, alcune mie canzonette. Per gli spettacoli del Gruppo Teatrale Gavardese Tony aveva ideato magnifiche canzoni, come “La Fata” (che trovate in fondo all’articolo)
“Ed io che non sapevo dove andare e cosa raccontare
la gente mi diceva non ho tempo e poi andava via
sinceramente io non ho capito ma non ho mai rubato né tradito
E come una fata con la voce d’argento
e come una storia su cui dubitare
se tu sei la sola che mi può cambiare
ogni giorno una cosa per ricominciare
E tu come nei sogni di un bambino mi hai portato via
da tutti le abitudini che sai e già posso sperare
di stringerti la mano per partire
per un sentiero nuovo e così sia.
E come una fata…”
Poiché con Tony abbiamo parlato del gruppo in cui suonava, ho chiesto all’amico Angelo Mora, straordinario maestro e persona davvero generosa, di scrivermi un ricordo di quel periodo.
“Il gruppo musicale “Overbridge”, da Sopraponte in inglese, è sorto nella scia dei ben più bravi gruppi del circondario già preesistenti: i Morbo (Gabry Pasini alla chitarra, Caio Andreassi al basso, Paolo Colla alla batteria, Luigino Candido alle tastiere, Franco Dottesi alla tromba) e i Templari di Santino Maioli, ma anche degli FDB (Fuori Dal Buio) di Gian Giustacchini, Carlo Ferretti, Alberto Poli, Pierangelo Goffi, Agostino Bontempi e Caterina Maioli che si ritrovavano a provare alla cascina di Marsina.
Il perno degli “Overbridge” penso possa essere riconosciuto in Gerry Bellucci, ottima voce naturale dalla timbrica calda, appassionato soprattutto dei cantautori italiani e compositore di canzoni di buon livello poetico. Inizialmente è anche il batterista del gruppo e raccoglie attorno a sé Clemente Mora al basso, Giorgio Bazoli alle tastiere e il sottoscritto alla chitarra. Il gruppo, che cresce un po’ all’ombra del campanile di Sopraponte animando anche le varie iniziative oratoriane (credo resti memorabile l’esibizione della “Buona Novella” di De André sul palco del teatro S. Antonio di Sopraponte, sotto lo sguardo attento del parroco Don Antonio), si caratterizza però per la sua inclusività, aprendosi a chi dimostra di condividere le variegate scelte musicali e, soprattutto, il clima di amicizia che si genera negli incontri per le prove. Entrano via via nell’orbita, a volte solo saltuariamente, anche Fabrizio Mabellini, Gian Giustacchini, Giorgio Podavini, Paolo Colla (dagli oramai sciolti “Morbo”), Ilario Belli, Gigi Bresciani e forse qualcun altro che ora non ricordo. Il genere che scaturisce dall’eterogeneo insieme richiama i grandi cantautori italiani del momento (De André, Guccini, Vecchioni, Venditti, De Gregori), con venature che si rifanno alla PFM, al Banco del Mutuo Soccorso, ma anche con spunti rocchettari alla Santana o ai Deep Purple. Ne scaturisce un sound personale, perlopiù grezzo e acerbo, ma con qualche spunto degno di rilievo, capace di sostenere la passione creativa di alcuni di noi che amano scriversi le proprie canzoni. Viene a questo punto concepito il progetto di incidere una dozzina di brani originali, frutto dell'inventiva di Gerry Bellucci (5 brani), Gian Giustacchini (4 brani), Giorgio Bazoli (2 brani), Ilario Belli e il sottoscritto con un brano ciascuno. L’obiettivo ci impegna per oltre un anno di prove e ci impone un affinamento sia delle tecniche di esecuzione che di quelle di arrangiamento. L’esperienza di incisione nello studio Branz di Ponte San Marco culmina con la realizzazione, agli inizi degli anni '80, di una musicassetta (allora non c’erano i CD) che resta il primo ed unico frutto del gruppo. Da quel momento, le varie vicissitudini personali dei singoli componenti conducono lentamente allo sfaldamento del complesso musicale. L’esperienza lascia tuttavia dietro a sé una lunga scia di ricordi indimenticabili.”
Avevo chiesto al maestro Angelo di mandarmi qualche foto, ma non è stato possibile, “complici i vari traslochi conseguenti all’incendio della mia casa prevallese di due anni fa. Avevo sicuramente le copertine della famosa musicassetta e una qualche copia della stessa, ma ora chissà in quale scatolone sono sepolte. Le uniche due immagini che sono riuscito a reperire sul caso: quella del CD sul quale, nei primi anni 2000, sono stati trasposti in digitale i brani originariamente contenuti nella famosa audiocassetta (la copertina del CD riprende l'immagine di copertina della musicassetta originale); e la fotografia dei resti del prototipo di chitarra elettrica autocostruita con la quale ho suonato i brani registrati.”
Grazie, Angelo! Ricordo una tua celebre canzone (purtroppo introvabile): “Io vorrei un po’ d’amore per me/ ma non c’è/ ma non c’è/ma non c’è…”. Pare tu l’abbia cantata anche nella colonia di Magno, una notte intera, sotto le stelle, e si racconta che le stelle ti stessero a guardare e ad ascoltare, solingo menestrello. Ma l’amore della tua vita non c’era. Del resto, “il nostro caro Angelo” non aveva tempo per l’innamoramento. La sua passione più grande erano i motori e le moto, una passione tanto “travolgente” che rischiava ogni volta di travolgere qualche incauto passante. C’è il detto: “Donne e motori, gioie e dolori”. Ma le donne non erano ancora presenti nella vita del nostro Angelo, e certamente fu il periodo più felice della sua vita (questa la capiscono solo gli uomini…). In oratorio era sempre disponibile ed aperto al dialogo con tutti, aveva intessuto un’affinità profonda e sincera con Clemente Mora, che poi farà il muratore: avevano davvero “cementato” un’amicizia fraterna. Ma Angelo appena poteva correva a modificare il motore di qualche moto (in effetti, modificare il carattere delle donne è un po’ più difficile, eh eh eh!).
Grazie anche a Tony, che col suo classico umorismo mi ha scritto: “Sono così malmesso che non conosco nemmeno il mio nome esatto, anche perché alle elementari ero iscritto come Gian Antonio, poi alle medie come Giovanni! Per fortuna che le superiori non le ho fatte.....e tuttora sulla mia patente ho scritto Giovanni. I miei famigliari, tu e pochi parenti mi chiamano Tony per abbreviare Antonio il mio secondo nome.” Ricordo che Tony/Gian/Giovanni ha compiuto gli anni l’undici di febbraio, la medesima data della mamma Silvana: chissà che gli angeli lassù cantino una canzone del figlio!
4) Favolosi auguri al mitico don Luca Galvani. È nato il 18 marzo 1993 ed è stato ordinato sacerdote l’11 giugno 2022. Ho avuto la fortuna di incontrarlo quand’era in seminario, quando per la Festa dell’Immacolata 2015 abbiamo realizzato con i seminaristi guidati da don Alessandro Tuccinardi (allora vicerettore ed ora parroco a Manerbio) lo spettacolo “All’occhio, Pinocchio!”. Oltre a don Luca c’erano Denny Sorsoli, Luca Signori, Filippo Zacchi, Simone Toninelli, Giovanni Bettera, Diego Taddei, Claudio Pasini, Michele Dosselli, Matteo Piras, Luca Biondi, Diego Amidani, Daniel Pedretti, Attilio Vescovi, Stefano Pè, Stefano Ambrosini con le sue magie, Davide Raccagni, Alex Recami, Federico Corsini, Andrea Sabattoli, Michele Rinaldi, Luca Sabatti e Nicola Moss. Don Lorenzo Bacchetta interpretava (ovviamente!) il ciclista, Pinocchio era recitato dal bravo e biondo Davide Catterina, la Fatina era Maria Baronchelli, altri attori erano Silvia Zucchetti, Elisa e Domenico Catterina, Teresa era Antonella Pialorsi, la Signora Maria era (“ça va sans dire”) Paola Rizzi, Suor Gesulina era Caterina Manelli, la collaborazione tecnica di Sara Ragnoli e Luca Lombardi.
Di don Luca Galvani i genitori raccontano che era un bambino vivace, solare, testardo (e pare dispettoso…ma ti sarai confessato, vero?). Gli è sempre piaciuto essere al centro dell’attenzione, riservando grandi sorprese. E la sorpresa più grande (per i familiari ed i numerosi amici…ed amiche!) è stata l’annuncio della sua vocazione. Ho scoperto che è appassionato di cinema: bene! E che prova gusto a far felici gli altri: benissimo! Caro don Luca, si vede da lontano che sei un ragazzo d’oro. Abbiamo bisogno di persone che portino speranza, che siano testimoni di pace. È facile volerti bene, lo sai? Hai un sorriso luminoso, e i giovani di Gussago sono stati fortunati ad incontrarti nel cammino della vita. Quando ti incontro mentre fai una capatina velocissima a casa, ti dico sempre: “Ti han promosso monsignore?” Già perché è il primo gradino per diventare Papa. Sarebbe bello che tu, il giorno dell’elezione al soglio pontificio, proclamassi: “Saluto il caro maestro John!”. Io a quel tempo sarò in Paradiso, dove vanno tutti gli uomini sposati, eh eh eh! Auguri, don Luca!
Auguri a mio fratello Franco, nato a Salò il 17 marzo 1941 e marito della cara Piera Nicolini. Ricordo che, prima del negozio di calzature, lavorò alla Falck e fece il servizio militare in marina. Per un periodo è stato in Perù, per un progetto dello zio Tranquillo. Auguri, Franco: certamente ricordi che il 17 marzo del 2000 è salita in Paradiso la nostra mamma.
Auguri di cuore a Franca Filisina: con lei ho vissuto molti anni nella mitica scuola di Prevalle, insieme alla maestra Vanna Ferraboli. Ho avuto la fortuna di conoscere il marito Elio Bresciani ed i fantastici figli Simone e Pietro, che le hanno donato meravigliosi nipoti. Auguri, nonna bionda e giovane!
Per la festa di San Giuseppe, auguri all’amico Beppe Mangiarini, sublime cantore, esperto di musica ed attore del Gruppo Teatrale Gavardese. A volte lo incontro mentre porta la Comunione ad alcune persone impossibilitate ad andare a Messa. Ho saputo da Massimiliano Lorenzani, bravo corista de “La Faita” ed esperto negli spiedi, che Beppe partecipa alle prove del mitico coro: sono curioso di ascoltarlo ad un prossimo concerto! Caro Beppe, lo sai che ti ho prenotato per quando ci sarà il mio funerale: la bara sarà coperta da una bandiera bianconera sormontata da un cappello alpino, e sarai tu a cantare con la tua splendida voce!
Fantastici auguri all’amico d’infanzia “Ciottolo” (al secolo Claudio Lauro): quando eravamo bambini andavamo con tanti amici nella Boschetta a giocare, felici e spensierati. “Ciottolo” ha sposato Tina (Battistina Cattaneo, sorella della mia amica Cesarina detta Ceci) ed insieme hanno formato una bella famiglia con la simpatica Claudia ed Andrea (è in Bretagna dove lavora per un’Associazione culturale). Auguri, “Ciottolo”: il 28 settembre 2024 con Tina festeggerete il 50° di matrimonio. Grandi!
Leggo su Vallesabbianews che il 12 marzo ha compiuto 50 anni Cesare Fumana, di Vallio Terme, colonna portante di Vallesabbianews. Favolosi auguri, grande uomo, giornalista eccelso, valoroso alpino, viaggiatore instancabile, persona meravigliosa... Buona vita, baldo cinquantenne! E scusa se i miei articoli son troppo lunghi: è un modo per star lontano dalla mia attuale moglie, eh eh eh!
5) Ci hanno lasciato due brave donne.
Angelina Massolini vedova Mora, mamma del mio amico coscritto Cesare, di Giancarlo e Pierangelo. Il marito Battista era nato nel 1919 e ci ha lasciati nel 2017: da giovane aveva lavorato come contadino, poi a Brescia alla Wührer. Angelina e Battista lavorarono per un certo periodo presso la Trattoria Stazione, avevano abitato a Paitone, poi a Gavardo in via Fornaci ed infine nella zona delle fonderie. Mando un grande abbraccio ai figli ed alle famiglie!
Abbiamo dato l’addio anche a Giuliana Gosetti in Chiodi. Il marito Guerrino è alpino ed il nipote Dario fa parte della Fanfara. Il mitico Pierino Guatta ricorda che il padre della cara Giuliana era disperso in Russia. Sentite condoglianze alla famiglia.
Alcuni eventi:
* oggi, domenica, a Villanuova al Circolo Acli pranzo sociale per la Festa del papà, dalle 15 alle 18.30 pomeriggio in musica con “Claudio” e il suo complesso (iscrizioni al bar, soci 15 €, simpatizzanti 17 €)
* oggi a Nuvolera nella Sala Consiliare di Viale Italia dalle ore 9.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30 mostra di arte contemporanea a cura delle studentesse e degli studenti del Liceo Artistico Foppa (Arti Figurative) di Brescia (per Donne per le Donne)
* oggi a Gavardo dalle ore 14.30 alle 16 “Donne di casa nostra” 4° itinerario, trekking urbano sulle tracce delle donne gavardesi con la guida della Prof.ssa Emilia Nicoli, in due gruppi: I gruppo ore 14.30 / II gruppo ore 16, partenza dalla Chiesa di Santa Maria, iscrizione obbligatoria Ufficio Cultura 0365377462 cultura@comune.gavardo.bs.it )
* oggi a Gavardo nella stupenda “Casa sull’acqua” di Vicolo Selvini (una traversa di Via Quarena) dalle 14 alle 20 ultimo giorno per visitare la mostra di primavera con la collettiva “Fiori, frutti e bestioline” (ingresso libero)
* oggi a Salò al “Salòttino” ore 18 il cantautore bresciano Bontempi
* stasera a Villanuova ore 20 all’Auditorium Garda Sala “E. Duse” film “L’agnello” per il “Cineforum ECO-VISIONI”, organizza l’Associazione culturale aps “Larosaelapsina” (gratis info 3341405014/ larosaelaspina@gmail.com)
* stasera a San Giovanni di Polaveno nel Centro Pastorale “Caro don Murgioni” del Teatro Gavardo, con Andrea Giustacchini e Paola Rizzi, testo di John Comini tratto dal libro di Anselmo Palini e da documenti di Pino Murgioni (serata in omaggio a don Saverio Mori, organizzano l’Unità Pastorale “Santa Maria del Giogo” in collaborazione con i Gruppi Alpini)
* a Villanuova nella Sala Consiliare mostra fotografica “Universi paralleli di guerra e di pace” con opere del graphic designer di Istanbul Ugur Gallenkus (per “Dialoghi di pace” rassegna promossa da Comune, Parrocchia e Circolo Acli, la mostra rimane aperta fino al 29 marzo negli orari di apertura del Municipio)
* lunedì a Villanuova “Sportland: passo dopo passo” partecipa, corri, migliora organizza F.O. Running Team con Sportland e Diadora ritrovo ore18 inizio allenamento alle 19 per un’ora di corsa
* lunedì a Gavardo in Biblioteca ore 16.30 “Biblio Atelier” per bambini dai 5 ai 10 anni, letture dedicate alla festa del papà, segue un laboratorio in cui realizzeremo un dolce pensiero per la festa (iscrizione obbligatoria fino ad esaurimento posti, info e prenotazioni 0365 377463 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it )
* lunedì a Gavardo in Biblioteca dalle 15 alle 17.30 “Segnalibro in resina” scopriamo come creare oggetti personalizzati con la resina (Hub tecnologico per ragazzi 11-17 anni gratis previa iscrizione 0365 377482 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it )
* martedì a Gavardo nella Sala Cecilia Zane ore 20.30 “Cultura e sport per far crescere la comunità” Politiche sportive e culturali, biblioteca e rapporto con le associazioni, con Folco Donati (Assessore allo Sport del Comune di Nave) e Alessandra Vittici (Direttrice del Sistema Bibliotecario Valle Sabbia) per la rassegna “Amministrare il Bene Comune” delle Acli Provinciali
* martedì a Roè Volciano in Auditorium ore 17.30 la Prof. Elena Ledda in “Piccole storie di grandi artisti del Vittoriale” (per l’Università del Tempo Libero info 0365 63011)
* mercoledì mattina per le scuole a Villanuova al Teatro Corallo “Nel mare ci sono i coccodrilli” (storia vera del profugo afgano Enaiatollah Akbari) con Christian Di Domenico
* mercoledì a Villanuova in Biblioteca “Storie intorno al camino” letture Nati per leggere dalle 16.30 alle 17 letture per bambini 0-3 anni, dalle 17.15 alle 17.45 per bambini 4-8 anni (info biblioteca@comune.villanuova-sul-clisi.bs.it 0365371758)
* mercoledì a Gavardo in Biblioteca ore 20.30 \Notti al circo” di A. Carter per il Gruppo di lettura “La Chiave di lettura” chi vuol partecipare ai prossimi appuntamenti del gruppo di lettura contatti la biblioteca 0365377482 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it
* mercoledì sera a Villanuova nella Sala Consiliare ore 20.45 “Nel mare ci sono i coccodrilli” (storia vera del profugo afgano Enaiatollah Akbari) con Christian Di Domenico (per la Rassegna “Altri sguardi -Teatro in Valle Sabbia” prenotazioni biblioteca@comune.villanuova-sul-clisi.bs.it 0365371758)
* mercoledì a Gavardo al Centro Sociale dalle ore 15 alle 16 “Hai domande sulla tua salute?” con la Dott.ssa Franca Inverardi, un’opportunità unica di rivolgere le tue domande a dei professionisti per scoprire di più sulla tua salute e su come prenderti cura di te (info Anna 0365 32522)
* mercoledì a Sopraponte al Punto d’Incontro in Oratorio dalle ore 15 alle 16 “Hai domande sulla tua salute?” con il Dott. Angelo Bonvicini, un’opportunità unica di rivolgere le tue domande a dei professionisti per scoprire di più sulla tua salute e su come prenderti cura di te (info Elide 347 8580827)
* mercoledì sera a Gavardo in Oratorio ore 20 Torneo di Burraco, alla pausa lauto rinfresco (per info Mariagrazia 347 5616298, Mariangela 346 7829964, Giovanni 339 4996199 solo messaggi WhatsApp) forse è già sold out
* mercoledì a Gavardo nella sede del C.A.I. “Fotografare in montagna in tutte le stagioni dell’anno” a cura dell’amico Antenore Taraborelli
*mercoledì a Paitone presentazione del libro “Anna si è svegliata” di Alessandra Albertini (per la rassegna Donne per le Donne)
* giovedì a Soprazzocco in Oratorio dalle 14 alle 18 “Pomeriggio in compagnia” (info Pierino 340 3332823)
* giovedì e venerdì a Gavardo nell’Auditorium Cecilia Zane “Bullismo & Cyberbullismo” due mattine di incontri con il Maggiore Luca Starace Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Salò con gli studenti delle seconde medie dell’Istituto Comprensivo per un corretto uso dei socialnetwork ed i pericoli del web (organizzano l’Amministrazione comunale e ANC Sezione di Gavardo in collaborazione con la Compagnia dei Carabinieri di Salò e del Tribunale di Brescia)
* giovedì a Gavardo al Salone Pio XI ore 20.30 “Bullismo & Cyberbullismo” incontro aperto alla Cittadinanza tenuto dal dott. Alessio Bernardi Sostituto Procuratore della Repubblica e da Cesare Marini consulente informatico
* giovedì a Villanuova al teatro Corallo ore 21 “Storia di un cantastorie” con Accordinsettima” con l’intervento dell’ensemble vocale DonneInCanto di Salò, ospite speciale Piergiorgio Cinelli (incasso a favore di Progetti per l’inclusione scolastica legati ai bisogni Educativi speciali del territorio bresciano Garda-Valle Sabbia info accordinsettima@gmail.com prevendita www.liveticket.it )
* giovedì a Barghe nell’ex Centrale elettrica ore 17.30 “La Serenissima e la Valle Sabbia: incontri di uomini ed esperienze” con il Prof. Alfredo Bonomi (per l’Università del Tempo Libero info 0365 63011)
* venerdì a Gavardo al Centro Sociale di via Mangano dalle 14.30 alle 16.30 giochiamo a Burraco con la simpatica Mariangela (info 0365/377494)
* venerdì a Barghe presso la ex Centrale incontro dedicato alla natura con l’erborista Graziano Perugini (per “Ape e Storie”)
* venerdì a Vestone all’Auditorium Comunale “C’è ancora domani” bel film di Paola Cortellesi (per “Soggetto Donna” organizza l’Amministrazione Comunale di Vestone)
* venerdì a Villanuova al Circolo ACLI ore 18.30 presentazione del libro “Minareti, la comunità islamica a Brescia” con l’autore Carlo Alberto Romano Prorettore Università degli Studi di Brescia intervistato dall’amico Marcello Zane (per la Rassegna “Dialoghi di pace”) segue rinfresco al Circolo ACLI
*venerdì a Nuvolera incontro con il poeta Alessandro Russo, vincitore del premio Pasolini (per la rassegna Donne per le Donne)
* sabato a Villanuova in Oratorio 1° Torneo di pincanello a squadre, ore 16 pincanelli liberi per sfide papà/figli, ore 18 torneo per fasce d’età e apertura stand gastronomico con pane salamina o formaggio, gratis per gli iscritti (10 € a coppia, iscrizioni entro martedì 19 Mary 340 4099459 solo WhatsApp)
* domenica a Gavardo al Salone Pio XI ore 17 “Gospel Time Choir” in concerto, con la partecipazione dei ragazzi della Scuola Secondaria iscritti al Progetto Metascuola, organizza il Comitato Genitori dell’I.C. Bertolotti
Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!
maestro John
Nelle foto:
1) Un pellegrinaggio di mamme e papà con don Francesco (ci sono anche i cari genitori di Tony, Deni ed Enrico Giustacchini)
2) Basket femminile gavardese in una foto del caro Cesare Goffi
3) Tony Giustacchini nella foto di copertina di “Parlami”
4) Seminaristi con don Alessandro Tuccinardi (don Luca Galvani è il secondo da destra accosciato, dietro di lui in piedi con la croce don Lorenzo Bacchetta) Grazie a Giovanni Goffi, al maestro Angelo Mora ed all’alpino Pierino Guatta