18 Agosto 2011, 09.00
Pillole di psicologia

Con la testa fra le nuvole

di red.

La mente avverte ogni tanto il bisogno di assentarsi per prendere fiato: questo status benefico fa bene al cervello, a patto di non allontanarci dal presente

 
Soprappensiero? Nulla di male...
«Mi sembri via con la testa»; «Vedo che hai la mente altrove»; «Ti sento lontano, come assente»; «Pronto, ci sei? Torna tra noi».
Sono espressioni che ben descrivono la sensazione che trasmette una persona quando è soprappensiero, cioè quando, pur essendo presente in quel contesto, una parte della sua mente "non è lì".
 
Ma dov'è?
Può essere ovunque: su una preoccupazione, su un sogno a occhi aperti, su quel che dovrà fare dopo o che ha lasciato in sospeso. Oppure può non essere da nessuna parte: si incanta per qualche secondo, rapita da un che di indefinito.
 
...Ma talvolta può far male
Se questo soprappensiero è sporadico e se è un vero "incanto" senza pensieri, è una funzione molto utile che alleggerisce e rigenera l'attività del cervello.
In alcuni casi tuttavia essa può farsi così frequente da diventare una sorta di "stile mentale" quotidiano.
È un segnale che va notato e osservato.
 
La persona cioè, mentre sta svolgendo le sue attività (sia al lavoro, sia a casa e spesso anche in vacanza), porta con sé la sensazione di non essere tutta lì, calata in ciò che sta facendo e nell'ambiente in cui si trova, come ci fosse qualcos'altro a cui pensare, un "altrove" che la sta aspettando.
E questo accade sia quando l'altrove è reale e concreto (ad esempio un altro lavoro, un appuntamento, un amante, un acquisto, un fatto creativo) sia quando si tratta di un semplice pensiero (in forma di timore o di desiderio), sia quando non si sa cosa sia, se non un indefinito richiamo appunto "altrove", comunque "non qui".
 
Effetti deleteri
Alla radice di tutto ciò c'è una strategia mentale che ricade in uno o più dei seguenti schemi:
1)  si cercano le soluzioni "all'esterno";
2)  si continua a rimandare le cose da fare;
3)  si compensano le frustrazioni del presente con continue immaginazioni di "situazioni ideali";
4)  si prendono troppi impegni rispetto al tempo e alle energie disponibili.
 
Se lo schema si protrae nel tempo, la mente si abitua a questa "bilocazione" tra il qui e l'altrove, tra l'adesso e il poi, e non riesce più a essere tutta "qui e ora" anche quando le condizioni sono ideali, anche quando dovesse raggiungere questo fatidico altrove.
In questo caso è meglio intervenire.
 
Prendi in mano la tua vita
 
Se sogni troppo a occhi aperti la tua realtà presente manca di alcuni aspetti per te fondamentali, per questo ti "sposti altrove", almeno mentalmente.
Ma la soluzione non può essere solo immaginaria.
Osserva meglio la tua situazione: necessita di un arricchimento concreto.
 
Se ti senti in ritardo con tutto ci sono trascuratezza e pigrizia mentale.
Comincia a non rimandare ciò che devi fare, evitando che si creino accumuli di doveri che intasano il cervello in un senso di sospensione e di incombenza.
 
Se sei sovraccarico di impegni stai tenendo un ritmo troppo alto e la mente cerca di controllare tutto.
Seleziona meglio gli appuntamenti, così che la tua attenzione possa rilassarsi su ogni singolo evento.
 
Se ti tormentano dubbi e paure, forse vivere una situazione ambigua (in campo sentimentale, ma non esclusivamente) sta alterando il tuo equilibrio psichico.
Se ci sono dubbi, ripensamenti, paure o scelte da prendere, è meglio fare subito chiarezza, almeno dentro di te.
 
Fonte: riza.it


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