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sabato, 13 settembre 2014 Aggiornato alle 14:54Lutto

Morto sul sentiero di montagna

di Ubaldo Vallini
E' successo a a don Giulio Corini, parroco dell'Unità pastorale del Savallese. Si era allontanato ieri sera sulle montagne di Lozio, in Valcamonica, l'hanno trovato stamattina. Il decesso a causa di un malore

Gli ultimi ad averlo visto in vita sono alcuni paesani di Lozio, che l'avevano incontrato in paese ieri pomeriggio intorno alle 16 e 30.
«Vado a fare un giro in montagna» aveva detto. E si era inoltrato nel bosco.

Solo questa mattina si è saputo che non aveva fatto rientro.
Si è imbattuto nel suo cadavere intorno alle 8 e mezza un fungaiolo che stava percorrendo il sentiero sotto il canalone di Santa Caterina, da dove si parte per la Concarena, a Sommaprada, frazione di Lozio.
Sul posto sono arrivati in elicottero i soccorritori del 118, ma ormai non c'era più nulla da fare: don Giulio era morto probabilmente già la sera prima.

Dopo l'intervento del Soccorso Alpino e l'arrivo dei carabineiri, il corpo del parroco di Casto, Comero e Mura, è stato recuperato col verricello dal mezzo aereo in dotazione ai Vigili del Fuoco e trasferito a valle.
A riconoscerlo per primo il vicesindaco del centro camuno, che aveva individuato fra le auto parcheggiate alla base del sentiero la sua inconfondibile vecchia Punto gialla.

Don Corini aveva 67 anni ed era molto legato alla terra camuna.
Originario di Concesio, è stato ordinato sacerdote nel 1971.
Ha svolto il suo primo servizio pastorale in qualità di vicario cooperatore (curato) a Collio Val Trompia fino al 1981.
Poi è stato parroco a Lozio (1981-1993) a cui si aggiunta nel 1987 anche la parrocchia di Villa di Lozio.
Dal 1993 al 1998 è stato parroco a Poncarale, quindi a Cimbergo e Paspardo.

Il trasferimento alle parrocchie di Casto, Comero e Mura, col compito di farle diventare una unità pastorale, è avvenuto ad aprile del 2.011.
Appassionato di montagna come pochi, don Giulio aveva un carattere socievole ed un viso sempre sorridente.
Ha raggiunto il Padre mentre faceva la cosa che più gli piaceva: lo stare a contatto con la natura, in montagna.

La notizia della disgrazia è arrivata nel Savallese in tarda mattinata, sorprendendo tutti quanti per la sua tragicità.
Subito il curato don Marco Iacomino, che con don Giulio dava vita all'unione parrocchiale del Savallese, ha raggiunto Lozio.


 

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