18 Novembre 2018, 08.00
Blog - Genitori e figli

Madri che uccidono

di Giuseppe Maiolo

Uccidere i figli e togliersi la vita è un gesto che ti appare mostruoso, inconcepibile, innaturale e contrario all’idea che abbiamo delle madri che i figli li mettono al mondo e li fanno crescere.


Allora scomodiamo la follia improvvisa e il raptus perché non crediamo possa esserci altra spiegazione se non la pazzia esplosiva, quella che non si annuncia con gesti e parole disturbate. Ma non è così. Mai. O quasi.

Marisa Charrère di Aosta,
ha ucciso i suoi due figli e si è uccisa narrando, seppur con poche, pochissime parole, la sua infelicità, denunciando il suo dolore e quell’incapacità di vivere che le ha tolto la forza lasciandole la disperazione.

Ha posto fine alla sua esistenza con una sorta di “lucida follia”, quella che appartiene alla sofferenza spesso non detta o inascoltata e dove il silenzio ha sostituito le parole per un tempo infinito. Perché ogni volta, la cronaca che raccoglie quei frammenti di vita attraverso le sfilacciate testimonianze dei vicini, ti sorprende per l’assenza di un pur minimo sospetto di disagio. Nessuno mai se lo sarebbe aspettato, nessuno avrebbe potuto dire in anticipo un tormento del pensiero o un dolore reso manifesto da una qualche parola dolente.

Tutto prima è silenzio, è vita normale, in apparenza quotidiana e comune. Ma spesso è assenza di comunicazione o vuoto di emozioni da condividere perché restano interne, nascoste nelle pieghe dell’anima in quanto non sanno e non possono essere pronunciate o rese comuni.

Eppure in questo genere di fatti spaventosi, quando le donne uccidono e le madri sopprimono i loro figli, c’è di solito un progetto lungo, pensato, meditato, consapevole. Il mito di Medea ci insegna che il figlicidio non è un atto casuale e improvviso. Ha dentro di sé razionalità e passione, rabbia, vendetta ma paradossalmente, anche amore. Quello che illusoriamente la madre omicida ritiene possa servire per salvare i figli dalle brutture della vita. Una sorta di spaventoso e devastante masochismo che nello stesso tempo è affermazione di una dignità femminile offesa e lacerata.

Non so e non sapremo mai nulla di quello che è veramente accaduto dentro l’anima di questa donna, ma chiediamoci se quel dolore profondo che ha guidato quei gesti estremi, precisi e definitivi, per noi  incomprensibili, non sia il segno di una indicibile sofferenza che non ha potuto prendere forma visibile ed è rimasto silenzioso e taciuto in quanto stiamo abitando un mondo troppo rumoroso e vociante che non sa ascoltare e dove regna sovrana l’indifferenza e la distanza delle parole che possono aiutare e salvare.

Giuseppe Maiolo
Doc. Psicologia dello sviluppo – Università di Trento
www.officina-benessere.it


Aggiungi commento:

Vedi anche
21/08/2022 09:30

Quel suicidio in carcere che ci obbliga a pensare

Un numero spaventoso quello del suicidio dei giovani nei luoghi di detenzione e un’auto denuncia forte di chi, doverosamente, sente la necessità di puntare il dito sul sistema punitivo che va ripensato

10/06/2019 08:00

La disperazione infinita di Noa Il gesto di Noa turba e sconvolge la coscienza collettiva. Genera sempre un’angoscia infinita la morte precoce di un adolescente, soprattutto quando si tratta di suicidio e nasce dalla caparbia determinazione di una ragazzina di 17 anni che ha rincorso da tempo il suo progetto

16/12/2018 09:41

Nell'educazione parlare non basta “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. Questa frase, ripetuta spesso per definire chi è volutamente distratto e sentita e in particolare dalle madri che lamentano di non essere ascoltate dai figli, non è solo un’impressione, è una verità 

29/09/2019 13:47

Adolescenti, suicidio e social Qualche mese fa una ragazza di 16 anni della Malaysia si lancia dal terzo piano della sua abitazione dopo aver postato su Instagram una domanda “Aiutatemi a scegliere D o L”

29/07/2019 10:10

Genitori separati e vacanze coi figli Se le vacanze con i figli vanno sempre preparate, quelle dei genitori separati soprattutto i non affidatari, hanno ancora di più la necessità di essere pensate e organizzate con attenzione




Altre da Genitori e Figli
16/04/2024

Il conformismo, un altro ingrediente dell'indifferenza

Quando si parla di indifferenza, come è accaduto a proposito di recenti fatti di bullismo tra i ragazzi, si mette l’accento sulla distanza affettiva ed emozionale che è carenza empatica e spesso scarsa o nulla partecipazione al destino degli altri

07/04/2024

Indifferenza. Il peggiore dei sentimenti

Ho già detto dell’indifferenza parlando di adolescenti. Ma la parola “indifferenza” non appartiene solo alla condizione giovanile, è un modo di essere di tutti

30/03/2024

Pasqua, tra fede e fiducia

La Pasqua ha mille valenze religiose e laiche, che in questo momento di grandi incertezze ci servono. Quelle squisitamente psicologiche rimandano alle parole “fede” e “fiducia”

24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo

11/03/2024

Stalking, quando l'amore è persecuzione

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo

04/03/2024

Selfie, una mania comune

Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza

26/02/2024

Sessualità, educare alle relazioni

Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale

19/02/2024

San Valentino è ancora il giorno dell'amore?

L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social

06/02/2024

Safer Internet Day, per pensare alla prevenzione

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale

27/01/2024

Narrare la memoria contro la banalità del male

La memoria è l’esistenza stessa e da sempre sappiamo che non è solamente il ricordare qualcosa. Senza la memoria non c’è storia, non esiste il tempo, tantomeno lo sviluppo e il cambiamento