Fare i genitori al tempo dei social
I “pollicini”, cioè quelli che digitano solo con i pollici, altrimenti chiamati “nativi digitali” e nati dalla fine degli anni Novanta in poi, sono cresciuti con Internet e il nuovo modo di interagire.

Tutti i minori fin da piccoli dovrebbero sapere come reagire di fronte a questi segnali preoccupanti sia in realtà che, ancora di più, in rete

Non si è mai detto abbastanza sulla sofferenza e il disagio soprattutto negli anni della crescita

È cominciata da poco la scuola e come ogni anno, emergono già preoccupazioni e paure. Gli studenti temono i voti negativi e i genitori gli insuccessi dei figli che, di solito, vivono come fallimenti. Li sentono insopportabili, quasi fossero i propri, perché si identificano totalmente con loro e temono, fuori luogo, che gli inciampi siano una catastrofe

Quando leggi di un gruppetto di giovani tra i 18 e i 24 anni, decisamente adolescenti, che in Val Camonica al mattino presto e dopo una notte di baldorie, si mettono a correre in auto e ci scappa un incidente grave, pensi che a quell’età sono incoscienti e non pensano ai rischi

Un altro banco vuoto a scuola e un’altra vittima che abbandona la vita. Il suicidio di Paolo da Latina, quattordicenne, riapre il capitolo del bullismo che non si placa