05 Aprile 2012, 09.00
Vestone
Calcio Csi

Pareggio in zona Cesarini

Archiviata la questione campionato, l'Asco Vestone punta a dire la sua in Coppa Leonessa.

Fuorimisura Calcio - Asco Vestone 1 - 1

Guance Rosse così in campo:
Zuaboni; Garzoni detto polatì – Ebenestelli M. – Bonera - Piccinelli R.; Corsini il capitano - Ghidinelli detto ciuz - Ghidini detto biù – Fiori; Zanetti detto bill - Cappa detto brucio;
Entreranno: Zanoni - Pellegrini detto picchio - Bianchi detto panì - Zambelli detto il nibbio;


Riassunto delle puntate precedenti di cui, causa ustione ai polpastrelli dovuta a patate bollenti da tenere in mano, non abbiamo potuto scrivere: Guance Rosse, dopo la scoppola subita in casa dalla splendida rivale di sempre, l’ Alfan Calcio, ha detto bye bye al campionato, ma si è poi rifatta superando nello scontro diretto con convincente esibizione la terza in classifica, lo Sporting Montichiari, mettendo così al sicuro il secondo posto, che garantisce l’ingresso ai Provinciali. Inutili ai fini della classifica le due ultime gare di campionato. Fine del riassunto, noioso quanto basta.
Raggiunti i Provinciali, signorina Guance Rosse, c’hai ora da dire la tua in Coppa Leonessa, arrivata ormai all’altezza dei quarti di finale, per cui vale la pena buttare giù due righe, anche perché i polpastrelli sono tornati ad essere utilizzabili. Basta patate bollenti da maneggiare! È ora di imparare ad usare le posate.

Cronaca di come è andata
L’avversario padrone di casa, quel Fuorimisura che si avvia decisamente a vincere il proprio campionato, è squadra che ama giocare a calcio. E gli riesce anche bene.
I Tromboni, lo sappiamo, a calcio giocano meno di poco, ma conoscono l’arte della difesa e fanno del cinismo uno stile di vita.
Aprono le danze proprio loro, i Tromboni. Su palla che esce a campanile dall’ area di rigore si avventa Eleganza Piccinelli, stasera arrivato al campo in un’ impeccabile renna d’epoca, che senza tante menate batte di volo in bello stile, ma il tiro è una caciotta che muore sul fondo. Vecchio mio, sei sempre bello da vedere ma, come al solito, solo fino all’impatto con la palla; a quello che succede alla palla dopo, neanche gli Dei possono porre rimedio.
A forza di comandare il gioco, i locali, maglia nera stile Forze del Male, mettono a curriculum la prima occasione da gol. Ghidinelli, stasera sui soliti quadrati livelli in mediana, commette l’unica incertezza della gara e si fa soffiare una palla in zona rossa; il nemico, svelto prima di cervello e poi di piede, mette in area per un compagno che batte a rete di mezzo volo, ma Zuaboni, che sostituisce Perotti andato ad assistere la propria signora in travaglio, svolazza quel tanto che basta per smanacciare in angolo. L’ importanza assoluta di avere un secondo credibile è come avere sempre la birra in frigo.
Ma Guance Rosse, maglia bianca stile Forze del Bene, non sta a guardare. Lancio, l’ennesimo, per Cappa che innesca uno scatto, l’ennesimo, stavolta a bruciare il diretto avversario, ma solo davanti al portiere angola troppo e mette a lato. Esempio di stanchezza che ti costringe a ragionare in apnea; è così che ti si annebbia la vista e manchi il bersaglio. Cose che succedono quando la condizione fisica è in divenire.
Mischia in area vestonese. Zuaboni, che già dalla chiamata strozzata ‘miiiiaaaaa’ si era capito che avrebbe sbagliato, esce leggermente in ritardo su una palla alta, perdendola pericolosamente; la stronza va sui piedi del nemico che calcia a rete scavalcando il nostro estremo, ma qualcuno in maglia bianca che è andato a mettersi sulla linea di porta, forse il sempre presente Bonera, libera con urlo da boscaiolo.
Ancora i locali. Azione personale del più veloce della banda, che dalla sinistra fa partire un rasoterra velenoso come il latte scaduto, ma semper lù Zuaboni si distende e disinnesca la miccia.
Poi Bonera, che a stare dietro soffre come un bue davanti al mare, anticipa il centravanti e inizia una galoppata niente male verso Nord; arrivato in area, scarica a lato per l’accorrente Zanetti che trasforma il delizioso assist in gol, ma in fuorigioco millimetrico, secondo l’arbitro, che di giorno a quanto pare fa il geometra di fino. L’azione meritava il gol, ma nel calcio come in questa bastarda vita i meriti sono solo della commovente teoria; c’è sempre qualcuno con il fischietto in bocca che suona un fastidioso inno alla pratica. Fine primo tempo. Bel lavoro, signori del Male e signori del Bene.
La ripresa sarà emozionante quanto basta. Bianchi per Zanetti sarà la mossa di mister Morghen, che verrà ripagato. Proprio Bianchi, cattivo finalmente il giusto, riceve palla lungo l’out di destra e comincia a galoppare verso la gloria; dopo aver resistito ad un paio di sabotaggi da dietro, tipo mani addosso e pestoni variopinti, messi in atto da un orso in casacca nera, arriva sul fondo ed entra in area; chiama a sé il portiere e scarica per l’accorrente Ghidini, mediano di quarzo in proiezione offensiva, che di prima incrocia sul secondo palo. Gol da far vedere a chi dice che per vincere bastano i coglioni. Signori miei, l’azione appena vista dice che serve anche saper dare la palla ad un compagno che ha fatto un movimento perfetto.
I locali a stare sotto di uno non ci stanno. E ci mancherebbe. La reazione è potente. Mettono subito una palla sui piedi del loro attaccante in area vestonese, il quale si gira perfettamente bruciando Bonera, mica uno qualsiasi!, e da distanza ravvicinata fa partire un rasoterra velenoso e strisciante come un aspide ma Zuaboni mette a curriculum la miglior parata della serata, deviando a lato con la punta del dito medio, che ogni tanto viene buono anche per difendere, non solo per offendere.
Ma la loro ala destra è sempre accesa e pronta alla scorribanda, come quando salta tre o quattro Tromboni e va a mettere un cross bello come la Rosalinda in area, altezza dischetto del rigore; arriva un compagno, deciso a picchiare di prima in direzione Zuaboni, ma arriva anche un avversario, quel neoacquisto di uno Zanoni, che grazie a diagonale sacrosanta anticipa e calcia in tribuna. Chapeau!, ragazzo che ancora non abbiamo scoperto da dove vieni. Certo che quei calzettoni che porti sopra il ginocchio come comanda la moda contemporanea non si possono proprio vedere. Pensa quanto sarebbe stata molto piu’ bella quella diagonale se tu l’avessi fatta con i calzettoni sotto il ginocchio, come comanda il buon gusto… Dove sei, Toninho Cerezo che li portavi addirittura appoggiati appena sopra la caviglia?
A un certo punto, siamo ancora in area vestonese, arriva un cross dalla sinistra. Zuaboni fatica a trovare la posizione giusta e si fa scavalcare; quando la palla sta per incontrare la testa amica del centravanti, felicemente appostato sulla linea di porta e pronto a fare il gol piu’ facile della propria piccola carriera, compare dal nulla la sagoma di Piccinelli R. che si esibisce in un intervento a metà fra il disturbo lecito e il fallo da rigore; fatto sta che la palla attraversa la linea di porta senza essere colpita da nessuno e se ne va a morire lontano, come fanno gli elefanti. Il fatto poi che Eleganza Piccinelli porti i calzettoni sotto il ginocchio rende tutto piu’ bello da vedere.
Mancano cinque minuti alla fine, quando parte un lancio lungo verso la porta di Zuaboni, al quale stasera fischieranno le orecchie a forza di essere tirato in ballo. Vecchio, è tua! Ma il vecchio inciampa in un pensiero di troppo e non viene a raccoglierla, lasciando che ci arrivi il centravanti il quale controlla e batte a rete da praticamente dentro l’area piccola; la disperata scivolata di Bonera, che metterà in angolo, ricorda un Franco Baresi d’annata. Ragazzi che recupero della madonna! Ma l’arbitro in quella scivolata vede una mano galeotta e fischia il calcio di rigore. Seguono proteste durante le quali invitiamo a cena una fanciulla che per tutta la sera ci ha esibito sotto il naso la propria sottigliezza di caviglia, ma sarà un due di picche, fortunatamente neanche tanto memorabile.
La trasformazione del penalty fissa il risultato sull’1 a 1. Fine delle trasmissioni.
Nessun vincitore, tra le Forze del Male di nero vestite e le Forze del Bene di bianco vestite. Il pareggio è giusto, anche se normalmente nella vita a vincere sono i buoni. Niente di personale, amici del Fuorimisura… è solo cinema. È uno sporco lavoro, quello del cattivo, ma qualcuno lo deve pur fare, specialmente se indossa una casacca nera.
Buoni o cattivi, la gara di ritorno al Comunale sarà una battaglia da nervi all’aria. Noi ci saremo. E voi, gente che non avete di meglio da fare?

Salutiamo.

Armando Dell'Oca.

Le pagelle dei giocatori di questa e delle altre partite giocate si possono trovare sul sito www.ascovestoneopen11.it

In foto Simone Ghidini



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