16 Maggio 2021, 09.00
Gavardo
Blog - Maestro John

La bottega delle cornici e dei libri

di John Comini

Quanti libri avrò letto nella mia lunga vita? Tanti. Li trovavo nella libreria dei miei. Oppure in biblioteca. Tanti mi sono stati regalati da amici. Ora anche l’amico Tony me li procura, nella sua bottega di cornici in piazza De Medici


Quando abitavo nel “grattacielo”, a casa avevamo nel corridoio una libreria con le enciclopedie Conoscere, Il Milione e Historia. Mio fratello Franco era abbonato al Club degli Editori ed aveva alcuni Annali del Museo. Mia nonna Margherita aveva portato nel trasloco da Salò molte vecchie riviste “Madre” (erano formate da un solo foglio) rilegate da mio zio Tranquillo, che da giovane aveva lavorato in una tipografia. Nella libreria, protetti da un vetro scorrevole, c’erano Le mie prigioni, Un povero grand’uomo, libri di santi e di preghiere, con le copertine nere e rosse (il diavolo e l’acquasanta). A scuola, il maestro Grumi teneva in fondo alla classe alcuni libri di avventure: Salgari, Stevenson, Verne e via sognando.

Com’è la celebre frase di Emilio Salgari? ‘Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli.’ Ma anche leggere.
Andavo alla biblioteca comunale di  Piazza De Medici, dove c’era il maestro Simoni, con la sua voce squillante e la caratteristica barba. Talvolta mi recavo alla Biblioteca Parrocchiale, in Via Fossa, gestita dal signor Anacleto Abastanotti, papà del caro Agostino. Mia sorella Rita racconta che sceglieva i romanzi rosa della Delly, che poi leggeva la nonna. Mia sorella sorridendo le diceva: “Nonna, non sono adatti a te!” E la nonna rideva, sulla sua poltrona rossa. Non c’era la televisione, si leggeva molto. Mia mamma diceva: “Voet perdìt? Fat en d’en liber!” Cioè, se presti un libro, raramente la persona a cui l’hai prestato si ricorda di restituirtelo. E, in senso lato, se vuoi perderti, diventa come un libro.

Poi i libri della biblioteca parrocchiale sono stati trasferiti al Monastero, alla scuola cattolica. Per portarli molti giovani avevano fatto una catena, che si passava i libri di mano in mano. La catena spesso si bloccava, poiché il mio amico Beppe Mangiarini si fermava a leggere le varie copertine. Come lo capisco! Certe copertine sono davvero splendide. La Biblioteca Comunale si è trasferita prima accanto alle vecchie Avviamento, poi nell’ex Albergo Braga, gestita sempre da brave bibliotecarie, una per tutte la fantasiosa Franzoni Manuela. Ora i libri sono nella nuova struttura, ricca di nuove proposte e molto frequentata da persone di ogni età. A proposito, l’anagramma di BIBLIOTECARIA è  BEATA COI LIBRI.

Quand’ero giovane, bello e di gentile aspetto (ma quando mai...), il giorno del mio 22° compleanno la mia attuale moglie mi regalò “Il mestiere di vivere” di Cesare Pavese, con sulla copertina uno quadro di Van Gogh. È stato un colpo di…libro! C’era una dedica: “Favolosi auguri”. La sposai: è stata la prima e ultima volta che mi ha detto “sì”. In seguito mi ha raccontato che con l’amica Daniela aveva pensato per mesi alla dedica che mi aveva scritto…

Da quando sono in pensione, camminando sulla Via Romana, prendo i libri nella biblioteca di Villanuova, dove la simpatica e preparata Erika Manni mi dà preziosi consigli. Talvolta prendo in prestito un libro, comincio a leggere e penso: mi ricorda qualcosa…Poi continuo a leggere: eh sì, mi ricorda  qualcosa…Alla fine scopro che stavo leggendo un libro che avevo già letto! Ah la memoria!

Mi sono ripromesso di leggere ‘I promessi sposi’, che l’amico Beppe Lavo legge e rilegge. Ora sta leggendo libri di autori cinesi ed indiani, per conoscere la cultura di quei mondi. Beppe ha i libri anche in bagno, il posto prediletto per i pensatori!

Quando un amico mi regala un libro, mi fa felice. Come l’amica Doni, che su un romanzo ha scritto: “Perché la solidarietà non venga mai meno ed ogni anello di bontà prenda per mano quello successivo”. Appena l’avrò terminato, lo passerò ad un altro.

Spesso passo a trovare l’amico Tony, Gianantonio Giustacchini, nella bottega di cornici che è anche un ritrovo di persone che entrano per scambiare due parole, anche con la dolcissima mamma Silvana spesso presente dietro il bancone. Viene così tanta gente che una volta i figli di Tony hanno messo un simpatico cartello: “Per entrare solo per chiacchierare si paga 1 €, entrata gratis per quelli con una cornice.” Ahi, allora dovrò sborsare un sacco di soldi! Tony è un umorista geniale, ha scritto bellissime canzoni ed è un grande atleta di corsa su strada, amico di Ezio Gamberini (a proposito Ezio, attendo sempre i tuoi racconti del lunedì!).

Tony è fratello del mio grande amico Deni e di Enrico, ambedue compagni di tanti spettacoli con il mitico Teatro Poetico Gavardo. Enrico, per gli amici Henry, è affermato scrittore della saga del giudice Albertano, giunta con enorme successo all’ottavo episodio. Edito da ‘Liberedizioni’, “Il giudice Albertano e il caso del giullare triste” è un giallo che ha come protagonista il detective ispirato alla figura del magistrato, diplomatico e scrittore medievale. Fino al 30 giugno il libro sarà nelle edicole in vendita con il Giornale di Brescia, al costo di 8,90 € + il prezzo del quotidiano. Il fratello Deni ha creato fantastici capilettera e illustrazioni originali. Henry, peccato per il Brescia: sarà per il prossimo anno…

L’amico Tony mi ha proposto altri bei libri, mescolati alle cornici della bottega.

“Eh già…sono ancora qua! (una storia vera)” l’autobiografia dell’odolese Luca Flocchini, classe 1974, che nel 1999, durante un viaggio in Africa, a causa di un incidente stradale ha subìto una lesione al midollo spinale. Sono pagine splendide e toccanti, che fanno pensare. “L’amore incondizionato che ricevo dai miei genitori e dagli amici mi fa sentire grato alla vita; traggo la forza da tutti loro, anche dalle persone che si trovano nella mia stessa situazione. Nei miei genitori c’è una forza sovrannaturale che consente loro di fare per me cose incredibili, giorno e notte; nelle persone che mi assistono io vedo Dio ogni giorno. È in questo modo che riesco a mia volta a trasformare la sofferenza in un’opportunità di dono agli altri…Non giudicare mai le persone che incontriamo, perché non sappiamo quali battaglie stanno combattendo. Nonostante tutto, l’unico capolavoro è vivere”. Grazie, Luca!

“Different but egual” di Martina Pizzamiglio, una giovane autrice che vive in prossimità del lago di Garda e frequenta il liceo scientifico di Salò. Ha iniziato a scrivere per passatempo sui 14 anni, pubblicando piccole storie sulla piattaforma Wattpad, per poi iniziare ad impegnarsi sul serio nel momento in cui le venne un’idea in testa, ossia la sinossi del libro. Da quel momento in poi non ha più smesso di volare con la mente, dando vita a molteplici storie.

“La musica di velluto Ferdinando Bertoni” di don Ardiccio Dagani, nato a Bagolino nel 1941 e residente a Prandaglio di Villanuova. Il volume, frutto di una meticolosa ricerca durata vent’anni, è dedicato alla figura del compositore salodiano Ferdinando Bertoni, musicista del 1700. Presenta il panorama sociale e culturale della Repubblica Veneta, di cui Salò, la Valle Sabbia e gran parte del Bresciano facevano parte.

“Avanti tutta! Navigare nel grande mare di Internet senza restare impigliati nella rete” testi ed illustrazioni di Franca Vitali Capello. Nata nel 1953 a Villanuova sul Clisi, vive e lavora a Gavardo. Il volume si rivolge agli alunni della scuola primaria e secondaria di primo per portare alla loro attenzione le potenzialità e i pericoli della navigazione in Internet. Consiglia i siti da frequentare, come scegliere e tenere segreta la propria password, il galateo durante la connessione (cyberbullismo, troll…), oltre a riflettere prima di postare, aprire la mail delle persone conosciute, non dare confidenza agli sconosciuti (truffe online), chiudere le conversazioni che mettono a disagio (pornografia), non accettare incontri con persone conosciute sul web (pedofilia), raccontare ai genitori tutto ciò che capita in Internet. Contiene anche consigli utili per genitori ed educatori.

“Pensieri e…parole” Poesie, filastrocche e racconti di Patrizia Damiani. Già segretaria dell’Istituto Comprensivo di Gavardo, ha fatto emergere una parte di lei che pochi conoscevano: “Con mattoni di parole costruisco muri d’amore.” Il libro contiene la poetica della vita, ricordi e profumi d’infanzia. “Rivedo mia madre che spesso sentenziava: Se sei contenta del niente sarai felice del poco” Ci sono le filastrocche sulla lumachina e la ranocchia in tempo di virus, il racconto La principessa della musica. Ci sono poesie in dialetto come “A le spèccc” sulle rughe che vuol farsi togliere dall’estetista, poi ci ripensa: senza rughe le sarebbe sembrato che nella vita non le fosse successo niente nel bene e nel male. Incantevoli le illustrazioni della nipotina Lucrezia.

Finisco con due libri:
“Da có a pè”, del mio mitico Direttore Omero Sala, uomo di raffinata cultura e di profonda umanità. Una divertente ricerca sul dialetto con proverbi, motti, detti, nomenclature. Partendo dal corpo umano e dall’elenco delle parti che lo compongono (dalla testa ai piedi, appunto) il mio dirigente e amico ricostruisce un glossario anatomico dialettale, ricavando poi dai singoli termini un elenco ricchissimo di modi di dire, proverbi, detti popolari, freddure…spesso ci scappa una risata “omerica”!

In ottobre (ma spero prima) uscirà il romanzo dell’amico Mauro Abastanotti “Alfa senza filtro”. È un antropo-giallo storico, un affresco che racconta le nostre radici. Sono proprio curioso di leggerlo!

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo,
maestro John

Nelle foto:
1) Gian Antonio e il figlio Lorenzo da bambino, davanti alla bottega delle cornici
2) Enrico Giustacchini con Marina Remi in uno spettacolo del Teatro Poetico Gavardo
3) Luca Flocchini
4) Patrizia Damiani nel porto di Barbarano che le ha ispirato la poesia “La barca”




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