15 Settembre 2022, 11.01
Vobarno Valsabbia
Territorio

Ritrovamento eccezionale in Valle Sabbia

di P.D.

Non si tratta di un reperto bellico, relitto o altro, bensì di un fungo di dimensioni storiche ed eccezionali che è stato ritrovato nei giorni scorsi dal fungaiolo valsabbino Roberto Corsetti proprio in Valle Sabbia.


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Cercare e trovare funghi non è cosa facile, ed è una passione sconosciuta ai più, ma quando la passione e l’esperienza si incontrano i risultati possono spesso essere sorprendenti.
 
Oltre il sorprendente ed oltre l’immaginabile è il risultato ottenuto dal Vobarnese (di Carpeneda) Roberto Corsetti, che durante la sua ultima uscita sul territorio tra un pendio e l’altro, ha scorto un fungo porcino di dimensioni eccezionali, dimensioni che vanno ben oltre quello che spesso siamo abituati a vedere.
 
«Non appena l’ho visto, quasi non riuscivo a crederci» esordisce con estrema felicità il Roberto, che spiega «spesso si vedono foto o video di grandi ritrovamenti, ma di queste dimensioni non ne avevo mai visti, nemmeno su internet»
 
«L’estrazione non è stata facile» spiega Corsetti «il gambo poco sopra la parte iniziale si ramifica in due parti che sostegno le due enormi cappelle che lo sovrastano: estrarlo senza rotture ha richiesto precisione e cura».
 
Il peso del gioiello valsabbino è di 3,6 kg, un peso considerevole ma che non lascia scampo a questioni: Roberto per pesare il Porcino si è servito di una bilancia a Stadera che, per i più giovani, è una bilancia che veniva utilizzata in passato (quando ancora non c’era il digitale) e che consente tramite un braccio ed un contrappeso, di trovare il peso corretto attraverso il principio delle leve. 
 
«Spesso si legge di funghi dal peso considerevole, ma il confronto con le dimensioni di quello che ho trovato non regge il paragone, infatti appena rinvenuto pensavo pesasse molto di più, ma a questo punto, dubito che tutti i pesi dichiarati siano corretti» conclude il fungaiolo.
 
Il ritrovamento è avvenuto a cavallo tra le provincia di Brescia e di Trento, in un posto noto ai pochi e che per ovvi motivi oltre che per correttezza non riveliamo, ciò che però è notevole è che il ritrovamento sia avvenuto proprio nella nostra Valle e proprio da parte di un valsabbino Doc.
 
La domanda che interesserà a molti è: con un fungo di tali dimensioni, cosa si può cucinare? «Quando sono così grandi, non sono il massimo della qualità, solitamente quando sono così una parte della cappella va buttata, così come la parte verde; solo una parte è buona da mangiare, che però prima dovrà essere essiccata» ci spiega Roberto. 
 
Insomma, ciò che è avvenuto è veramente qualcosa di particolare: trovare un fungo così grosso, e per di più sul nostro territorio, non è cosa all’ordine del giorno, anzi, entra di tutto diritto nell’eccezionale!
 



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