17 Luglio 2021, 05.47
Vobarno
Lettere

«Modificatelo così»

di Giovanni Scalora

Alla luce delle intenzioni dell'attuale Cda della Fondazione Irene Rubini Falck di modificare prossimamente lo Statuto, Giovanni Scalora ci scrive ed elenca quelli che secondo lui potrebbero essere gli aggiustamenti


Chi, come me, è interessato a quanto avviene in Fondazione I.R. Falck, può prendere visione del “Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale di Vobarno n. 23 del 31.05.2021” avente per oggetto “Presa d’ Atto della relazione del Presidente della Fondazione I.R. Falck Onlus sull’ andamento della gestione e sulla attuazione del piano-programma (art. 14 dello Statuto della Fondazione)”, verbale consultabile sul sito del Comune di Vobarno, Albo Pretorio, Atti Amministrativi.

Personalmente rimando un commento a quanto contenuto in detto verbale a dopo la pubblicazione ufficiale del Bilancio della Fondazione 2020 perché penso che niente debba essere lasciato o tralasciato in un’ analisi globale dei risultati ottenuti, meglio valutabili nel loro complesso dal combinato parole/numeri.  

Analisi che penso opportuna alla luce di alcune affermazioni del Sindaco contenute nel citato verbale a proposito delle difficoltà attuali e sul fatto che “soluzioni poco trasparenti” si sarebbero verificate in passato in Fondazione, affermazioni che a mio avviso meritano particolare attenzione.

Ritengo invece valga la pena spendere ora qualche riflessione sull’ attuale Statuto visto la sua esplicita citazione nella presa d’ atto in oggetto, Statuto dell’ aprile 2019 consultabile sul sito della Fondazione, Amministrazione Trasparente, e che, come dichiarato dal Presidente nella sua relazione, “verrà adeguato prima della fine del mandato di questo CDA”.  

Dopo una sua attenta lettura sono perfettamente d'accordo con l’affermazione  sull’opportunità di annullare il divieto di accedere alla carica di Membro del CdA per “i non residenti a Vobarno da almeno cinque anni” (vedi Art. 7, sub. 2), divieto che mi pare piuttosto assurdo, e probabilmente all’ inizio sottovalutato, visto che ha reso necessaria la modifica del primo Avviso Pubblico del 26 giugno 2019 con un secondo Avviso, del 22 luglio 2019, entrambi a firma del Sindaco, per la nomina del CdA della Fondazione,   

Altri articoli mi paiono poi da riformare.
Primo fra tutti, perché lo ritengo potenzialmente pericoloso, è l’Art. 10, sub. 9, secondo il quale “ciascun Consigliere di Amministrazione ha diritto di accesso a tutti gli atti e le informazioni utili all’esercizio del proprio mandato, a cui si accede esclusivamente tramite il Presidente o persona dal Medesimo delegata”.

Questa norma mi pare infatti andare ben oltre lo spirito della Fondazione, visto che le nomine dei Consiglieri sono demandate al Sindaco, e la Minoranza rivendica giustamente un suo Rappresentante nel CdA, cosa piuttosto nomale visto che il tutto si svolge in un contesto politico.  

Al Presidente sembra pertanto competere più un ruolo di coordinamento dei lavori del CdA che non un ruolo assimilabile a quello di un Amministratore Delegato, visto il potere discrezionale ad esso conferito con questa norma.   

Infatti cosa succede, ad esempio, se il Presidente non risponde alle domande di un Consigliere, magari formulate più volte in forma scritta, concernenti “atti ed informazioni utili all’esercizio del proprio mandato” e non convoca il CdA con riunioni periodiche?  

Quali poteri di controllo restano allora al Consigliere per un fattivo espletamento del proprio mandato?

Meglio una norma che permetta ad ogni Consigliere di accedere a tutti gli Atti della Fondazione tramite il Direttore Amministrativo o il Direttore Sanitario, dandone contemporanea comunicazione scritta e motivata al Presidente ed agli altri Membri del CdA.  

Riguardo al possibile conflitto d’interessi dei Consiglieri poi penso sarebbe estremamente opportuna e doverosa una Norma Statutaria che ne escludesse la possibile insorgenza con chiari ed irremovibili divieti.

Poco chiaro mi pare inoltre l’ Art. 8, sub. 1, in materia di rieleggibilità dei Membri del CdA. Infatti, così come ora concepito, pare dare spazio, mediante dimissioni concordate, a possibili rielezioni, altrettanto concordate, magari con tutte le Liste Elettorali presenti alle Elezioni Comunali.

Chi vedesse in questa mia obiezione un eccesso di cinismo lo invito a leggere quanto contenuto nell’ intervento (il 6° in ordine cronologico) di un Consigliere Comunale nella “Deliberazione di Consiglio Comunale  (di Vobarno) n.° 39 in data 25.06.2009” là dove il Consigliere ricorda l’“ambiguo atteggiamento” avuto da un Gruppo Politico nella Campagna Elettorale allora appena conclusasi, “ventilando sostegni politici ondivaghi e contrastanti” a due Parti Politiche tra loro antagoniste, sollecitando nel contempo “l’attenzione e la cautela del Sindaco” “quando persone” “busseranno alla porta”.

Penso pertanto che mettere delle chiare condizioni alla rieleggibilità dei Consiglieri della Fondazione, evitando così possibili artifizi ed ambiguità, sia estremamente opportuno.

Altri particolari in vari articoli, che per brevità qui non menziono, paiono anche da rivedere; si potrebbe prendere come riferimento il precedente Statuto, quello del 2004 cioè, che mi è parso, nel suo complesso, ben più equilibrato dell’attuale.

In conclusione vorrei ricordare che gli Statuti condizionano in maniera determinante il Soggetto Giuridico del quale regolano la vita, anche con risvolti contemplati dai vari Codici, così come condizionano e regolano l’ attività lavorativa di chi opera nella sua sfera di competenza.  

Pertanto massima attenzione dovrebbe essere posta nell’elaborazione di uno Statuto, così come nella sua approvazione ed applicazione, anche perché uno Statuto è Atto destinato a durare nel tempo.

Alla luce di tutto ciò, ritengo che uno Statuto che dopo due anni ed un mese (aprile 2019/maggio 2021) richiede un “adeguamento” da parte dell’ attuale CdA, non debba aver probabilmente goduto della necessaria attenzione e cautela da parte del precedente CdA che l’ha elaborato ed approvato nella sua attuale stesura.

Giovanni Scalora




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