L'ultimo saluto a Massimiliano Amolini

L’abbiamo raccontata più volte sulle nostre pagine la tragica storia di Massimiliano Amolini, perché in tanti gli volevano bene e vogliono bene ai suoi genitori, e sono stati loro vicini in questi anni.

All’età di 45 anni, e dopo 30 anni vissuti a letto, accudito amorevolmente dai genitori, Massimiliano ha lasciato la vita terrena. Oggi, sabato 2 gennaio, alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Carpeneda di Vobarno si terranno i suoi funerali.

Era il pomeriggio del 13 agosto 1990 quando Massimiliano, appena quindicenne, si tuffò nelle acque del lago di Garda per ripescare la ciabatta di un’amica. L’impatto costò al giovane, che sognava di fare il meccanico, un lungo periodo di coma ed una tetraplegia irreversibile che lo costringe a letto, accudito dalla madre 24 ore su 24 nella casa di Carpeneda di Vobarno.

Per questa speciale dedizione alla signora Imelda venne attribuito nel 2007 il premio «Pietro, Piergiuseppe e Piercarlo Beretta» nell’ambito del Premio Bulloni a Brescia, e nel 2012 a entrambi i genitori, la mamma Imelda Pedersoli e il papà Gianni Amolini, è stata data l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica per “attività svolte a fini sociali”.

Riconoscimenti che testimoniano la totale dedizione di questi genitori nella cura del loro figlio.

La storia di Massimiliano è stata raccontata in un libro dal sacerdote bresciano don Luigi Bresciani, libro consegnato nelle mani di Papa Benedetto in occasione della sua visita bresciana.

Grazie alla tecnologia, Massimiliano ha potuto comunicare con le persone e vogliamo riproporvi una sua lettera che ci scrisse nel 2007, che è un vero proprio inno alla vita.