A Vobarno come nell'Eden

Convinti che un ambiente fisico sia in grado di condizionare i comportamenti di coloro che lo utilizzano, ecco che la sede vobarnese del Perlasca, dove il sovraffollamento dei locali è endemico, nei giorni scorsi ha trasformato un anonimo spazio aperto in un “giardino della conoscenza”.
Si tratta di uno spazio aperto polifunzionale nel quale fino a tre classi in contemporanea hanno la possibilità di ritrovarsi in cerchio e tenere lezioni.

«Oltre a favorire il decongestionamento delle aule sovraffollate e in numero insufficiente (34 classi a fronte di 26 aule), questo intervento assume una valenza educativa di tutto rispetto – ha detto in occasione dell’inaugurazione del “giardino” la preside, Maurizia di Marzio -. Significa consegnare alla comunità dei discenti e dei docenti uno spazio capace di favorire l’integrazione, l’inclusione, la conoscenza ed il rispetto delle realtà esistenti, di ospitare una pluralità di opzioni didattiche fra le quali attività di gruppo o individuali, di recupero o di approfondimento»
E poi ancora riunioni di alunni, docenti o genitori, incontri programmati con esperti e via... apprendendo.   

«La pandemia ha causato un esponenziale incremento di problematiche nel mondo giovanile: un adolescente su quattro mostra sintomi di ansia/depressione, sono esplosi episodi di bullismo in classe e la DAD ha segnato una dispersione scolastica a livelli record – ha ricordato Tommaso Franzoni in rappresentanza degli studenti - . Per rispondere alle difficoltà di oggi è fondamentale ripensare un nuovo modello educativo che risponda alle esigenze del presente ed il restauro e la riqualifica dell’area all’aperto del nostro istituto, segna un importante primo passo.
Spazi alternativi alle aule, come questo giardino, portano ad una serie di solidi vantaggi, utili per far fronte alle problematiche narrate in precedenza, come ad esempio: un livello di concentrazione più alto, meno stress ed un maggior stimolo al dibattito ed al confronto tra gli studenti».

Fra i presenti hanno preso la parola il sindaco di Vobarno Paolo Pavoni; il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini che ha parlato dei progetti per due milioni e mezzo di euro che amplieranno gli spazi della scuola.

Della trasformazione di questo spazio hanno parlato il professor Severino e Riccardo Loro che è il titolare di Spazio Verde, l’azienda che ha realizzato il progetto.

Di “Locus silvaticus” che si è trasformato in “locus amenus” ha parlato la professoressa Antonella Ali, vicepreside del Perlasca.

«Fra i giardini più noti c’è quello di Eden, il giardino di Dio per l’uomo. Se Dio stesso ha pensato di porre l’umanità in un giardino piuttosto che in quattro mura chiuse, ci sarà un motivo, non credete?» ha affermato per l’occasione il professor Luciano Pace, che insieme alla collega Pellegrini già ha cominciato ad utilizzare tali spazi.

Pace poi ha aggiunto: «Forse il Creatore voleva che noi uomini vivessimo in fraternità, serenità e pace. E in quale luogo migliore di un giardino si possono sperimentare queste grazie? Perciò mi auguro che questo giardino scolastico diventi simile ad Eden: un luogo in cui stare insieme a scuola con fraternità, serenità e pace».

L’intervento è costato 77mila euro, gran parte recuperati dalla scuola stessa grazie ad un bando regionale al quale sono stati aggiunti altri fondi.

«Mancano ancora le coperture dei tre spazi, dei gazebo, per poterli utilizzare anche in condizioni meteo avverse, come quando il sole è troppo forte» ha detto la Preside.
Per queste è prevista una spesa di circa 20mila euro e sarebbe un bell’intervento da parte di qualche azienda valsabbia, che avesse voglia di legare il suo nome a questa lodevole iniziativa.