Bracconieri colti in flagrante, nove le denunce

Da gennaio il distaccamento di Vestone del Nucleo Ittico Venatorio della Polizia provinciale ha già raccolto ben nove denunce, tra Valle Sabbia e Valtrompia, contro i bracconieri, più precisamente trappolatori di cesene.

Un duro lavoro di avvicinamento al buio e appostamenti – spesso al freddo e con la neve, data l'altitudine delle zone coinvolte – quello effettuato dagli agenti per fermare la cattura abusiva di cesene, peppole e fringuelli in atto in questo periodo nelle valli bresciane.

Nella maggior parte dei casi, tra l'altro, i bracconieri in questione erano titolari della licenza di caccia.

Un cacciatore di Mura è stato colto in flagrante qualche giorno fa in località Sevo, e poco prima anche un capannista a Dosso Alto di Comero di Casto, entrambi presi con le mani nelle reti.

Sempre a Casto, in località Forcella, è stato fermato anche un vestonese – con licenza di caccia e porto d'armi scaduti - che aveva catturato con le sue due reti ben 21 esemplari, quasi tutti protetti, e li aveva nascosti in cantina. Gli agenti li hanno liberati quasi tutti, a parte qualche volatile trasferito in un centro di riabilitazione al volo. L'uomo deteneva illegalmente anche un fucile e delle munizioni; il tutto è stato ovviamente sequestrato.

All'inizio di febbraio a Lodrino, in località Dos del Sole, era stato preso un capannista con quattro “prodine” per la cattura di uccelli vivi, e un altro capannista ancora a Capovalle.

A Odeno di Pertica Alta, dopo un lungo appostamento nella neve, è stato invece fermato un capannista di Marmentino che nascondeva in gabbia - si è scoperto - una cesena e due fringuelli, oltre che due fucili.

Foto d'archivio