Fra memoria e futuro

Con il ritmo scandito dalla fanfara Star of Alps di Villanuova, accompagnati dallo speaker ufficiale Angelo D’Acunto, in largo Nikolajewka hanno fatto il loro ingresso nell’ordine il gonfalone del Comune, il Consiglio al completo della Monte Suello, le forze dell’ordine, i vessilli di una quindicina di Sezioni amiche, i gagliardetti dei 57 gruppi Ana che fanno parte della Sezione e più di duemila alpini.

Attorno a loro una folla festante.
Dal sopralzo che domina la piazza gli interventi. Marco Scaglia e Marco Melzani, capigruppo di Vestone e di Nozza.
Il sindaco Roberto Facchi che ha posto l’accento sull’alpinità di Vestone, col monumento in granito dell’Adamello, l’Auditorium intitolato a Rigoni Stern, la piazza stessa dove si trovavano, le vie Reverberi e Battaglion Vestone, le due sedi dei gruppi, i cinque cittadini onorari vestonesi tutti alpini.

Il saluto di tutti i sindaci presenti, molti dei quali non a caso col cappello alpino in testa, è stato dato dal presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini ricordando come le Penne nere abbiano vissuto tragedie che purtroppo sono ancora oggi l’attualità.

Per la Provincia c’era il presidente Samuele Alghisi: «Alpini catalizzatori di senso civico».
Per la regione i due Consiglieri valsabbini: Gianantonio Girelli che ha invitato a guardare con favore non solo la voglia di fare festa tipica delle Penne nere, ma anche ciò che in piazza non si vede, vale a dire l’impegno, la solidarietà, l’attenzione a chi ha bisogno; Floriano Massardi ha invitato tutti a sottoscrivere la petizione per la reintroduzione di un servizio obbligatorio per tutti i giovani.

Sergio Poinelli, presidente della sezione Monte Suello, non è riuscito a nascondere l’emozione e la voce gli si è spezzata più volte: «Mai come questa volta avete messo alla prova le mie coronarie, L’Ana così come la conosciamo è destinata a finire, non i valori di cui è interprete e finche ci sarà un solo alpino continueremo  ad amare la vita, coltivare le amicizie e volerci bene».

Al consigliere Luigi Lecchi, alla sua prima uscita ufficiale, il compito di rappresentare l’Ana nazionale.
Fra i presenti anche il direttore de L’Alpino Massimo Cortesi ed gli “ex” Romano Micoli e Ferruccio Minelli.

Per gli alpini in armi è intervenuto il comandante del 4° Paracadutisti Monte Cervino gen. Fulvio Menegazzo: «Basta divisioni nella politica, basta parlar male degli altri. Occorre lavorare insieme per il bene del Paese».

“Dulcis in fundo” l’annuncio che don Italo Gorni, monsignore a Gavardo, è diventato il nuovo cappellano della Monte Suello: «Devo ancora scoprire quale sia il ruolo di un cappellano – ha detto celebrando poi la messa con don Bernardo -. So che gli alpini con la loro testimonianza e la capacità di servire gli altri, in una società ormai troppo frammentata, sono strumento di coesione sociale».

L’arrivederci per l’anno prossimo è a Gavardo.