La cronaca valsabbina di Felice Mazzi ora in digitale

Con la cronaca, materia palpitante di tutti i giorni, ha saputo raccontare la realtà quotidiana dipanatasi in interi decenni lungo la valle bagnata dal Chiese. Con un sapiente collage di articoli di giornale e il sussidio visivo di immagini fotografiche, cartoline e manifesti ha composto un affascinante quadro temporale dei problemi, delle attese, delle delusioni, delle mete raggiunte oppure fallite dalla popolazione valsabbina.

L’autore di questo prezioso lavoro è stato il compianto Felice Mazzi, farmacista originario del veronese, che a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso divenne punto di riferimento e figura emblematica della cultura, dell’associazionismo e del volontariato dell’alta Valle Sabbia.

Nato a Lugagnano di Sona nel 1927, compì gli studi classici nel capoluogo scaligero e successivamente frequentò la facoltà di Farmacia dell’Università di Padova, laureandosi nel novembre del 1953.

Nelle ultime settimane di quello stesso anno giunse a Vestone con l’intenzione – come scrisse nella premessa di una delle sue pubblicazioni di storia valsabbina - «di fermar[s]i solo il tempo necessario per fare un po’ di fortuna fra quei quattro montanari e ritornare a vivere a Verona». Ma, ignaro del detto vestonese che recita: «chi beve l’acqua di Garibaldi è destinato a piantare radici a Vestone», nell’antica capitale valsabbina si fermò per tutta la vita.

Con il passare degli anni, il suo legame con Vestone e la Valle Sabbia divenne sempre più intenso tanto da spingerlo a conoscere in profondità il territorio valsabbino in tutte le sue sfaccettature sociali e culturali.

In diciotto album di grande formato, Mazzi raccontò le vicende valligiane che spaziano dalla fine degli anni Quaranta ai primi anni Ottanta, tra ricostruzione, boom economico e riconversione produttiva. Il farmacista compì un’impresa senza precedenti dalla quale scaturirono album unici, scrupolosi come un censimento, fedeli come una fotografia, circostanziati come una testimonianza appassionata e sincera.

A oltre vent’anni dalla sua scomparsa, mercoledì 13 ottobre alle ore 17, presso la sede della Fondazione Civiltà Bresciana, sarà presentato il progetto che ha portato alla digitalizzazione degli album e alla creazione di una copia anastatica per ognuno dei diciotto volumi. Nato da un’idea di Giancarlo Marchesi, il progetto è stato reso possibile grazie a un contributo del Gruppo Silmar, guidato dalla famiglia Niboli, che ha messo a disposizione del Comune di Vestone le risorse per realizzarlo.

Aprirà l’incontro di mercoledì Enzo Pirlo, delegato alla Cultura del Comune di Vestone, al quale seguirà l’intervento di Giancarlo Marchesi che, intervistato dal giornalista Massimo Tedeschi, illustrerà la figura e l’opera di Felice Mazzi e proporrà alcune piste di ricerca tratte dall’interessante materiale presente nei preziosi album.