Con Castellitto e Matt Damon

Il 21 gennaio 2019 il regista Pippo Mezzapesa era al Cinema di Vestone per presentare il suo film, IL BENE MIO. E il ricordo di quella serata sarà sempre legato al fatto che in quei giorni a Gardone Riviera si stava girando IL CATTIVO POETA.
Per l’interpretazione di D’Annunzio fu scelto Castellitto e questo destò molti dubbi sulla fisicità dell’attore, soprattutto sulla sua altezza.
La grandezza di un attore del genere è anche quella di farci dimenticare la bassa statura (fisica) di D’Annunzio e restituire la “vera” statura, quella del poeta, del personaggio, della personalità.

Castellitto è bravissimo, soprattutto per il fatto che non si pone mai al di sopra del film stesso.
Patanè nei panni di Comini è altrettanto bravo.
La fotografia pastellata, malinconica e “nebbiosa” è quella tipica di Daniele Ciprì, uno dei migliori direttori della fotografia che attualmente lavorano in Italia.

Il Vittoriale, così barocco, così pieno, così caotico, è personaggio, non scenografia, eppure prende vita in un modo che sembra quasi “ordinato” o comunque conforme e armonico con la personalità di D’Annunzio.
Per chi ha avuto la fortuna di visitarlo più volte, la familiarità di quelle stanze rende ancora più vero il ritratto delle inquietudini del vate.

Ma più che un film su D’Annunzio, IL CATTIVO POETA è un film su Comini, fascista, federale, spia, incaricato di controllare D’Annunzio, ma inevitabilmente destinato a soccombere al fascino del poeta.
La sua metamorfosi morale è quasi plastica, visibile negli occhi, nello sguardo, in un mosaico di formazione quasi tragico nella sua ineluttabilità, ma comunque abbastanza sottile da non essere del tutto prevedibile.
Il film, ricordiamolo, prende spunto proprio dai diari di Comini che racconta della sua esperienza a stretto contatto con D’Annunzio.

Il nesso causale di tutto il film è senza dubbio il trauma dell’alleanza coi tedeschi e tutto ciò che ha comportato per le menti pensanti dell’epoca. Mussolini è un’entità “senza volto”, lo vediamo solo di profilo (la persona e i vari busti sparsi per gli uffici), mai di fronte. Non lo sentiamo mai parlare, se non dai balconi, e in quel caso Mussolini diventa voce, entità, impalpabile e sovrannaturale.
C’è un che di bellocchiano in tutto il lavoro di Gianluca Jodice e non si tratta soltanto la fotografia di Ciprì, abituato proprio a lavorare con Bellocchio.

La cosa migliore di questo film sono probabilmente i dialoghi.
Tutto ciò che D’Annunzio tocca è poesia, tutto ciò che fa, che dice e tutto ciò di cui parla diventa poesia, anche quando è dolore, malinconia, putredine politica.
I paesaggi evocativi del Lago di Garda vincono facile.

A un certo punto del film, in una inquadratura in cui è stata usata una focale, dove una piccola stanza del Vittoriale assume una forma “rettangolarizzata” (per intenderci), ci si può quasi commuovere all’idea che “dentro” a quella stanza ci sia un pubblico riunito in una sala cinematografica, nell’antico e immortale rito collettivo di vedere un film, al buio, in compagnia di sconosciuti.

IL CATTIVO POETA ha segnato il ritorno al cinema lo scorso maggio, è stato uno dei titoli più visti alla riapertura delle sale.
Che possa valere anche per il Cinema di Vestone.
Ripartiamo al cinema, ripartiamo dal buon cinema.

IL CATTIVO POETA sarà a Vestone mercoledì 17 novembre alle 21:00.

------------------------------------------------
Nel weekend a seguire (sabato 20, domenica 21 e lunedì 22, sempre alle 21:00) sarà la volta di THE LAST DUEL, l’ultimo lavoro di Ridley Scott (in attesa di HOUSE OF GUCCI), ambientato nel XIV secolo, durante la Guerra dei cent'anni, e racconta una storia vera, quella dell'ultimo "duello di Dio" combattuto in Francia sotto il regno di Carlo VI.

Dopo essere tornato dalla guerra, il cavaliere Jean de Carrouges (Matt Damon), grande combattente sul campo di battaglia, scopre che sua moglie Marguerite (Jodie Comer) è stata violentata dallo scudiero e suo amico Jacques Le Gris (Adam Driver), noto per la sua sagacia e la sua arte oratoria.

Marguerite decide coraggiosamente di portare a processo Jacques e denunciare quanto accaduto, ma non viene creduta. Essendo al tempo la testimonianza della donna troppo debole, perché priva di ogni posizione giuridica senza la presenza del marito, la vittima dello stupro viene accusata di dire falsità.

È così che Jean per difendere l'onore di sua moglie decide di ricorrere al codice cavalleresco e sfidare a duello Jacques, seguendo il principio del "Deus Vult", ovvero il sopravvissuto per volontà divina avrebbe vinto la contesa.
Solo uno tra i due potrà quindi sopravvivere a quello che è stato l'ultimo duello giudiziario nella storia francese e uno dei più estenuanti.

Mercoledì 17/11, ore 21:00
IL CATTIVO POETA

Sabato 20, domenica 21 e lunedì 22/11, ore 21:00
THE LAST DUEL

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche