29 Aprile 2016, 10.43
Valsabbia Vestone
Banca Valsabbina

8 milioni di utile, 0,12 di dividendo per azione

di Redazione

Si terrà questo sabato 30 aprile presso il PalaBrescia di via San Zeno in città l’assemblea dei soci della Banca Valsabbina, chiamata nella parte straordinaria ad approvare anche alcune modifiche allo statuto


È convocata questo sabato 30 aprile alle ore 9.15, a Brescia, presso il Pala Brescia di via San Zeno 168, l’assemblea dei soci della Banca Valsabbia, che ha la sua sede legale a Vestone, presieduta da Ezio Soardi, con direttore generale Renato Barbieri.

È prevista anche una parte straordinaria, con l’Assemblea chiamata a deliberare alcune modifiche statutarie, imposte dalle numerose nuove disposizioni, che hanno profondamente mutato il quadro regolamentare delle banche, in particolare di quelle “popolari”.

Seguirà la parte ordinaria, con l’approvazione del bilancio. Il 2015 ha fatto registrare un utile netto di euro 8.061.835, nonostante la redditività dell’esercizio sia stata condizionata dai contributi ordinari e straordinari, per euro 4,8 milioni, versati al Fondo di Risoluzione e allo Schema di Garanzia dei Depositi, destinati anche al salvataggio delle quattro banche, di cui si è parlato molto nei mesi scorsi.

All’Assemblea - si legge in una nota della banca - verrà proposta la distribuzione di un dividendo in contanti di 0,12 euro per azione.

Il margine di interesse si attesta ad euro 54,7 mln, in calo del 9,6% rispetto al 2014. I minori interessi passivi sulla raccolta hanno parzialmente compensato la riduzione degli interessi attivi, in particolare sul portafoglio titoli di proprietà, causato dalla riduzione dei rendimenti dei titoli di stato.

Le commissioni nette ammontano ad euro 26,8 mln, con un incremento del 12,8%, grazie in particolare alle ottime performance del collocamento di prodotti della Bancassicurazione e del risparmio gestito.

Il Consiglio di Amministrazione ha proseguito, anche nel 2015, nelle prudenti politiche di accantonamento, considerato lo scenario economico ancora incerto, permettendo di incrementare ulteriormente il grado di copertura dei crediti deteriorati.

I costi operativi
aumentano del 13,3% e sono influenzati dalla contabilizzazione, tra le spese amministrative, di euro 4,8 milioni di contributi (ordinari e straordinari) versati al Fondo per la Risoluzione delle Crisi Bancarie e al Fondo di Garanzia dei Depositanti. Al netto di tale componente, l’incremento è del 4,2% (di cui principalmente spese per il personale + 2,8%, altre spese amministrative + 1,7% ) imputabile alla necessità di garantire adeguati standard di efficienza tecnologica.

L’utile dell’operatività corrente
al lordo delle imposte, pari ad euro 11 mln, registra un decremento del 54% rispetto all’esercizio precedente. Le imposte sul reddito ammontano ad euro 2,9 mln, con un tax rate del 26,6% (41,4% nel 2014).

L’utile netto si attesta ad euro 8,1 mln, in diminuzione del 42,4% rispetto al 2014, e consente di proporre la distribuzione di un dividendo per azione di euro 0,12. Tale proposta verrà formulata tenuto conto della solidità della Banca e delle raccomandazioni formulate al sistema da parte della Banca d’Italia, relative ad una prudente politica di distribuzione dei dividendi.

La raccolta diretta, pari ad euro 3.125 mln, mostra un decremento del 4% (2,2% al netto della componente istituzionale), per effetto principalmente delle politiche commerciali della Banca, indirizzate ad un contenimento del costo della raccolta e ad una maggiore crescita del risparmio gestito.

La raccolta indiretta si attesta ad euro 1.432 mln, in crescita del 12% rispetto all’esercizio precedente, grazie in particolare al positivo andamento dei fondi comuni (+ 55%) e della raccolta assicurativa (+ 32,8%). Il risparmio gestito ammonta così ad euro 662 mln (+ 45,2%), passando dal 35,7% al 46,2% del totale della raccolta indiretta. La raccolta complessiva si attesta ad euro 4.557 mln, in incremento dello 0,5%.

Gli impieghi sono pari ad euro 2.780 mln, in riduzione del 6,1% rispetto al 31 dicembre 2014.

Per quanto riguarda gli indicatori della qualità del credito, i crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute) sono passati dal 12,95% al 13,98% sul totale degli impieghi.

Il patrimonio netto, comprensivo della proposta di accantonamento a riserva dell’utile, ammonta ad euro 388 mln, in linea rispetto al 2014. I coefficienti patrimoniali Common Equity Tier 1 e Total Capital Ratio ammontano rispettivamente al 14,94% e 16,33%, largamente superiori a quelli minimi richiesti dall’Autorità di Vigilanza. Comprendendo la proposta di accantonamento a riserva di parte dell’utile d’esercizio, il Common Equity Tier 1 si attesterebbe al 15,09% ed il Total Capital Ratio al 16,48%.

A conferma degli apprezzabili risultati economici e commerciali, sono in aumento sia il numero dei soci, passato da 39.532 al 31 dicembre 2014 a 40.129 a fine 2015, che quello dei conti correnti, aumentati da n. 70.523 a n. 72.394. Ciò conferma la solidità e la capacità di relazione con il mercato e il generale apprezzamento per le politiche di servizio della Banca.

Il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2015 è di 487 unità (485 nel 2014); il 31% è occupato presso gli uffici centrali, mentre il 69% è in forza alla rete periferica.

La rete territoriale della Banca è costituita da 62 Filiali, 49 delle quali operative in provincia di Brescia, 8 in quella di Verona, 3 in quella di Trento, 1 in quella di Mantova e, dal 29 febbraio scorso, 1 nella città di Monza. Dopo l'espansione su Verona, è motivo d’orgoglio vedere il brand di “Banca Valsabbina” arrivare in uno dei centri nevralgici della Lombardia, quale risultato della crescita costante ed ambiziosa in atto. La nuova apertura rappresenta la prima tappa dell’ultimo progetto di espansione della Banca, che toccherà nei prossimi mesi anche Seregno (MB) e Bergamo, oltre a prevedere un ulteriore rafforzamento nel veronese. Un segnale di “salute”, in un momento storico in cui le banche spesso sono costrette a ridurre il numero di sportelli e gli organici.



Commenti:
ID65921 - 30/04/2016 09:54:45 - (PIETROBONARDI) - banche armate

peccato che parte dell'utile deriva dal commercio di armi (40 milioni di euro di esportazioni nel 2014 passate attraverso la banca valsabbina).

ID65928 - 30/04/2016 19:22:19 - (And75) - Quindi?

Chiudiamo tutte le fabbriche di armi e licenziamo tutti i lavoratori?

ID65929 - 30/04/2016 19:40:26 - (roberto74) - pietro...

Pur non entrando nel merito se uno condivide o meno le armi, ti risulta essere illegale? No, quindi il tuo commento è decisamente fuori luogo e assurdo.

ID65939 - 01/05/2016 11:58:43 - (GGA) - ma oltre a questi numeri..

Quanto investe la valsabbina nel territorio? Quanto sostiene le associazioni volontaristiche valsabbine?Questo sarebbe molto interessante ............. che la banca faccia banca ok ok ok ok poi?

ID65943 - 01/05/2016 16:22:00 - (Tc) - bene...

ora alzeranno il tasso di interesse ai loro clienti...

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