Asco Vestone, esordio vincente in campionato

Asco Vestone - Libertas Bagnolo Mella 2 - 0
Guance Rosse così in campo: Perotti; Cucchi - Ebenestelli M. - Pellegrini detto picchio – Piccinelli; Ghidini detto simone da bione – Bonera – Gottardi; Fiori; Corsini - Cappa il capitano detto brucio;
Entreranno: Ghidinelli detto ciuz - Bianchi detto pani’ - Ricci detto gonzo - La Sala.
All. Morghen.

Come si vedrà, non potevamo assistere a migliore esordio. Guance Rosse apre le danze con una prestazione che ci obbliga a levare il cappello da cow boy stile John Wayne che portiamo per fare il piacione con quella là, tenuto anche conto della buona caratura dell’avversario, e del pessimo stato del terreno di gioco, arido e polveroso come mai di questi tempi; a quanto pare, il Dio della Pioggia quest’anno se la prende comoda.
Mister Morghen lamenta qualche assenza di troppo sulle fasce, ragion per cui decide di schierare un centrocampo a rombo. Avrà ragione lui, nonostante qui in tribuna stampa la diffidenza sul modulo fosse a discreti livelli.

Cronaca di come è andata
Per buona parte del primo tempo regna un divertente equilibrio, spezzato qua e là da qualche individuale sbrodolata dei Tromboni; su tutti Perotti, che va in presa saponata su una palla innocua che andrà a sbattere sulla traversa dando l’ illusione del gol; poi tocca a Piccinelli azzardare un retropassaggio lento come l’ultima cena che innesca l’attaccante nemico, ma Ebenestelli mette una sacrosanta pezza; Cucchi non vuole essere da meno, per cui decide di non marcare il proprio uomo su piazzato dalla trequarti e di lasciarlo colpire indisturbato, fortunatamente per Guance Rosse in fuorigioco, dice l’arbitro. Detto questo, i Tromboni esibiscono una piacevole solidità difensiva per tutto il match; merito anche della mediana, che ha in Ghidini un eccellente bischero. Vuoi vedere che mister Morghen ha capito che per vincere qualcosa di importante occorre ragionare prima di tutto sull’impianto difensivo?
Anche perché là davanti c’è gente che a quanto pare la mette dentro, come quel Fiori lì, che va sul secondo palo ad intercettare un rasoterra deciso di Cucchi. 1 a 0 e palla al centro; a proposito, non male i palloni nuovi acquistati da capitan Cappa; a proposito, ma non era stato degradato a vice? Misteri morgheniani.
Annotiamo, a un certo punto, un bel ragionamento in fascia di Bonera, magro cristiano in mezzo alla polvere, che salta due avversari con altrettanti sombrerini e mette in mezzo magnificamente per il ritrovato capitano che colpisce a botta sicura, ma il gluteo maledetto di un difensore salva baracca e burattini dalla seconda capitolazione.
Nel secondo tempo gli ospiti, cercando quel gol che non verrà mai, si sbilanciano ovviamente e lasciano buoni spazi ai Tromboni, che però non chiudono; si veda per esempio il tentennare di Bianchi e Ricci che, due contro uno, non riescono a mettere insieme che un bel fuorigioco.
Ci penserà ancora lui, Fiori. Tra rimpalli e dribbling più o meno voluti, si trova a calciare in porta dalla linea di fondo; il rasoterra è istantaneo e chirurgico. Secondo gol che chiude la gara.
La massima onorificenza è d’obbligo per lui. Qualcuno tra gli addetti ai lavori dice che il giovane savallese è innamorato della palla; è vero, ma stasera ha ragione lui: perderla non la perde, darle del tu glielo da, e metterla dentro la mette.
C’è il tempo di vedere Bianchi, stimato cittadino di Olsano o qualcosa del genere (siamo comunque nell’immediata periferia di Mura), mangiarsi una roba che nemmeno abbiamo il coraggio di raccontare. Chi c’era sa di cosa parliamo. Nei minuti di recupero Perotti vola agli incroci a farsi perdonare qualche incertezza di troppo patita stasera; il 2 a 1 avrebbe riaperto fastidiosamente il discorso.
Bravi Tromboni. Avanti così!
Salutiamo.

Armando Dell'Oca

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 in foto Daniel Fiori, autore del primo gol

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