Incrocio bagnato, incrocio fortunato

Pioveva a dirotto ieri a mezzogiorno, ma le espressioni sul viso degli amministratori intervenuti al sopralluogo erano di quelle estremamente positive nel confronto della vita.
Sorrisi a 32 denti insomma. Certamente per l’esito delle recenti consultazioni elettorali, visto che l’intera “filiera” Provincia/Comunità montana/Comune è espressione del Centrodestra.
Un poco, però, anche perché il cantiere prosegue nel suo lavoro secondo la prevista tabella di marcia, il che non guasta.

I lavori in questione sono quelli che da alcuni mesi stanno interessando l’incrocio fra la 237 del Caffaro e la Provinciale III che risale il Savallese fino a Lodrino, per poi tuffarsi nella Valle Trompia.
Lì c’è il ponte di Nozza senza il quale la Valle Sabbia non la si percorre e non si arriva al Trentino. E c’è l’innesto a “T” con l’altra arteria alla quale viene chiesto di “irrorare” di traffico, uomini e merci, le fabbriche che numerose si adagiano a Ponte Merlaro, ai Piani di Mura, a Casto e a Comero.
Uno snodo viario di notevole importanza per l’economia dell’intera Valle, insomma, con un’altra peculiarità: praticamente da quando le auto hanno sostituito i carri è causa di furiosi ingorghi. In mezzo alle case per giunta.

Unica soluzione possibile quella che è stata progettata, anche se particolarmente onerosa, che ha previsto di raddoppiare il ponte e di coprire 900 metri quadrati di torrente Nozza prima che questo vada a morire nel Chiese. Lì sopra sarà posizionata l’ennesima e risolutiva rotatoria.
Dopo il posizionamento dei basamenti della struttura a livello fiume, che hanno portato via tanto tempo perchè c’era da attenderne il consolidamento, gli sforzi sono ora concentrati sulla costruzione dell’enorme soletta sulla quale verrà piazzato il rondò.

Operazioni che ieri sono state osservate a lungo dal presidente della Provincia Alberto Cavalli e dall’assessore Mauro Parolini, oltre che dal Direttivo della Comunità montana quasi al completo e dai sindaci interessati di Vestone e di Casto.
Tutti un po’ “padri” di questo complesso intervento: la Provincia ha finanziato e si sta occupando di far eseguire l’opera, la Comunità montana ed il Comune di Vestone hanno reperito le aree, il Comune di Casto ha condiviso il tutto.
Un accordo di programma che ha previsto di investire complessivamente quasi due milioni di euro.

L’Amministrazione vestonese ha fatto di più: per rendere l’intervento più efficace e per garantire la sicurezza dei pedoni, ha finanziato e realizzato la riqualificazione del tratto a sud dell’incrocio, compresi l’abbattimento di un edificio e la realizzazione di alcuni porticati pedonali.
La rotatoria, per permettere anche ai mezzi pesanti di girare agevolmente, avrà un diametro interno di 26 metri ed una “corona sormontabile” in porfido di un paio di metri, mentre i “raggi di raccordo” avranno misure comprese fra i 29 e i 55 metri.

I tempi? L’ultimazione della struttura del ponte in acciaio tipo “corten”, a campata unica con la luce di 31 metri, più il rinforzo al ponte già esistente, è prevista per metà maggio. L’intero intervento sarà concluso per la fine di giugno.

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