La montagna si spopola, continua il calo della popolazione

L’Istat ha pubblicato l’annuario statistico della popolazione residente a fine 2021. Dai dati Comune per Comune, emerge il calo della popolazione italiana, dovuta a un saldo demografico negativo (più decessi che nascite) che neanche l’immigrazione riesce a colmare.

Per la prima volta dopo 80 anni, anche l’intera provincia di Brescia fa segnare un segno meno. La popolazione residente in provincia di Brescia a fine 2021 è scesa a 1.254.322 abitanti, quasi 1.400 in meno rispetto a dodici mesi prima.

Nel Bresciano le nascite sono scese sotto quota 9mila (8.807), il 2,7% in meno rispetto al 2020 e in calo di quali il 6% sul 2019. Nel 2001 sfioravano quota 11 mila (10.989): in pratica lo scorso anno sono nati oltre 2mila bambini in meno rispetto a vent’anni fa. In base ai bollettini Istat, nel 2021 zero nascite in tre paesi bresciani, tra cui uno valsabbino: Magasa, Treviso Bresciano, Paisco Loveno.

Per la Valle Sabbia è più di un decennio che la popolazione è in calo. Nell’ultimo anno ben 16 Comuni sui 28 dell’Ambito 12 di Valle Sabbia risultano con popolazione in calo mentre i restanti 12 sono cresciuti ma di poche unità. Il saldo segna 81 residenti in meno.

Il Comune che nell'ultimo anno ha avuto l’incremento maggiore è stato Vobarno (+60), quello con il maggior calo Gavardo (-56).

Il raffronto con il 2011 mostra il calo generalizzato nell’arco di un decennio, con un calo di 2 mila abitanti, pari al 2,63%.

Negli ultimi 10 anni solo cinque Comuni hanno avuto un incremento della popolazione (Gavardo, Muscoline, Paitone, Sabbio Chiese e Vallio Terme); tutti gli altri hanno registrato un calo, chi più chi meno significativo.

Fra quelli dove lo spopolamento è più evidente sono: Lavenone (-20%), Pertica Bassa (-18%), Casto (-14%). In generale, tutti i piccoli comuni montani.