78 anni fa la Battaglia di Nikolajewka

“La battaglia di Nikolajewka fu una limpida vittoria dello spirito, sorta fra gli orrori della più spietata lotta fra gli uomini. Molti alpini caddero sull’altare del sacrificio per dare la possibilità ad altri di vivere e di trovare aperta la via verso la Patria e la casa”. È con queste parole che l’alpino e scrittore Giulio Bedeschi descrisse nel suo libro “Il natale degli Alpini” il significato della Battaglia di Nikolajewka, di cui oggi, 26 gennaio, ricorre il 78° anniversario.

È una ricorrenza molto sentita fra gli alpini bresciani, perché protagonisti di quel tragico combattimento furono i battaglioni alpini bresciani inquadrati del 5° e nel 6° reggimento alpini della divisione Tridentina, gli unici reparti ancora in forze dopo i combattimenti sul Don dell’inverno 1942-1943.

I battaglioni Vestone e Valchiese si alternarono alla testa della colonna in ritirata (iniziata il 17 gennaio spezzando undici accerchiamenti con 13 battaglie combatture) e furono i primi ad attaccare l’abitato di Nikolajewka nella mattinata del 26 gennaio 1946, l’ultimo baluardo da superare per usciere dalla sacca nella quale li avevano circondati i sovietici.

Quando, venendo sera, giunsero anche i battaglioni Edolo, Morbegno e Tirano e i gruppi di artiglieria Vicenza e Val Camonica, allora il generale Luigi Reverberi, comandante della Tridentina diede il la all’ultimo assalto al grido “Tridentina avanti!”.

I russi furono presi di sorpresa da questa valanga umana che si riversava contro di loro e si ritirano, lasciando così la possibilità agli alpini di proseguire la ritirata verso casa.

È una delle battaglie epiche degli Alpini, nella quale le penne nere si immolarono per poter proseguire il cammino verso casa.
Ricordando la battaglia di Nikolajewka, si ricordano tutti i caduti e dispersi della Campagna di Russia, una tragica pagina di storia della Seconda guerra mondiale.

Da lì gli Alpini hanno tratto il loro impegno a favore della pace e della convivenza fra i popoli e l’impegno nei confronti dei bisognosi, con la costruzione della Scuola Nikolajewka di Brescia che accoglie persone disabili.

Quest’anno, purtroppo, non si potrà tenere la suggestiva cerimonia che ogni anno vede radunate le Penne nere dell’Ana provenienti da tutta Italia. La situazione sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 non consente assembramenti.

L’auspicio è che il prossimo anno si possa tornare ad onorare i Caduti di questa tragedia e di rilanciare il messaggio di pace e fratellanza che da esso è scaturito.

In foto, da sinistra: il tenente colonnello Policarpo Chierici comandante del Val Chiese, il tenente Danilo Bajetti (futuro Presidente della Sezione di Brescia), il colonnello Paolo Signorini comandante del 6° Rgt. Alp. e il generale Luigi Reverberi a rapporto a Nikolajewka il 26 gennaio 1943