Con una pertinente analogia, il nostro lettore ripercorre le vicissitudini che oppongono sindaci rivieraschi e colleghi valsabbini, tutti impegnati nel rendere migliore la gestione dei reflui in quel bene comune che è il bacino del lago di Garda. Pubblichiamo volentieri
Gentile direttore, mi permetto di chiedere ospitalità sul suo giornale per raccontare un episodio (di pura fantasia) che, pur non avendo assolutamente la pretesa di essere paragonato al famoso "apologo" di Menenio Agrippa o a qualsivoglia aneddoto, ha la semplice speranza che qualcuno, leggendolo, possa intravedere in questa "allegoria" la paradossale situazione che negli ultimi anni ha visto contrapporsi - assurdamente - i territori del Garda e del fiume Chiese, a proposito del "depuratore del Garda"(?) e trovare spunto per addivenire a soluzioni di maggiore saggezza.
Naturalmente questo è il mio umile pensiero ed auspicio. Grazie.
"
Ho avuto l'incredibile fortuna - senza meritarlo, dunque - di ereditare una grande e bellissima villa, dove vivo da qualche anno insieme alla mia famiglia ed a quelle di parenti che condividono la mia stessa buona sorte.
E' una villa circondata da un grande parco con una lussureggiante vegetazione, al centro del quale esiste un'enorme piscina di cui usufruiamo tutti noi residenti, oltre ai numerosi amici e conoscenti che spesso ci fanno visita.
Qualche tempo fa però, conversando con un tecnico esperto nel settore, mi è venuto il dubbio che l'impianto fognario - ormai obsoleto e che costeggia una gran parte del perimetro della piscina e, anzi, in un punto passa proprio sotto di essa, fosse adeguato; pertanto ho incaricato lo stesso esperto di redigere un progetto "
innovativo" che permettesse a me e a tutti gli abitanti della villa, di "
dormire sonni tranquilli" in merito a questo problema.
Tra l'altro sono venuto a conoscenza dell'opportunità di fruire di finanziamenti statali che, proprio in materia di adeguamento degli impianti fognari, possono coprire una notevole parte della spesa.
Il tecnico, dopo qualche tempo, mi ha fornito il tanto atteso progetto che, ne sono certo, è assolutamente innovativo: invece di seguire un percorso interno alla mia proprietà, mi ha suggerito di creare una grande
"fossa biologica" al confine con le proprietà dei miei vicini e posizionare le nuove tubazioni fognarie all'interno dei loro giardini.
Ciò mi eviterebbe di danneggiare il parco di cui accennavo all'inizio e, compartecipando le spese, consentirebbe anche ai vicini di fruire dell'opera.
Dimenticavo: per superare il dislivello esistente tra la mia proprietà ed i terreni soprastanti, è stato previsto di installare nella fossa biologica, che avrà proporzioni notevoli, una pompa elettrica per i liquami; il costo del suo funzionamento verrebbe ripartito tra le diverse proprietà.
Ho così presentato il progetto al Comune, sperando in una rapida risposta.
L'Ufficio Tecnico però, mi ha subito richiesto - secondo la normativa vigente - una "
convenzione" sottoscritta da tutti i vicini il cui terreno risultasse interessato dai lavori.
E qui sono iniziate le "sorprese"...
Non solo non ho trovato alcun accordo, ma mi è stata presentata una soluzione alternativa: i vicini, che come ho già detto hanno le loro proprietà ad un livello più elevato rispetto alla mia, mi hanno controproposto di convogliare i loro liquami in una nuova condotta fognaria che, anzichè
"pompare" verso l'alto il contenuto della fossa biologica, lo facesse scorrere a valle riattraversando il terreno di mia proprietà, come dice anche una canzone del compianto maestro Franco Battiato: "
con le regole assegnate a questa parte di Universo, al nostro sistema solare"... (leggi: gravità).
Devo dire che, sinceramente, non mi sarei proprio aspettato una simile reazione da parte dei miei vicini, i quali hanno addirittura asserito che "
ognuno dovrebbe provvedere a smaltire correttamente i propri liquami all'interno del proprio territorio" e, semmai, condividere le eventuali soluzioni alternative - le meno dispendiose possibili - fin da subito.
A questo punto ho chiesto aiuto a persone di "alto rilievo politico" che hanno cercato di fare pressione presso l'U.T.C., ma anche stavolta non siamo riusciti a far comprendere le nostre
"ottime motivazioni": salvaguardare questa bellissima villa, il suo giardino e relativa piscina è certamente
"interesse di tutti"!
Alla fine, per citare nuovamente Battiato... ho dovuto issare "
Bandiera bianca"!
Evidentemente si tratta di un racconto allegorico di "pura fantasia".
Sono stato amministratore del mio piccolo Comune - Muscoline - per 19 anni e, con l'indispensabile apporto di Assessori, Consiglieri comunali, componenti le Commissioni consiliari, responsabili dei diversi servizi e cittadini che hanno voluto proporre le loro opinioni e critiche, ho cercato di fare le scelte più opportune sperando di commettere il minor numero di errori...
Dalla seconda metà degli anni '80, e per alcuni decenni con diverse Amministrazioni, tramite l'accesso a numerosi finanziamenti, quasi sempre onerosi (per centinaia di milioni di Lire prima e di migliaia di euro poi), si è provveduto a realizzare su tutto il territorio comunale la necessaria separazione degli impianti di smaltimento delle "
acque meteoriche" (bianche) da quelli dei liquami fognari (nere), in conformità alle normative vigenti.
Tengo a sottolineare che, nell'ormai lontani 1997, il Comune di Muscoline - con l'impegno finanziario di oltre un Miliardo delle vecchie Lire - entrò a far parte di un Consorzio Idroelettrico per la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili, ed ora la comunità può fruire di un impianto che, pur piccolo, produce elettricità senza inquinare: che grave peccato se tale energia venisse letteralmente "
sprecata" pompando i liquami di una parte dei Comuni del Garda per superare il dislivello esistente tra il territorio gardesano e la valle del fiume Chiese!!!
Mi auguro proprio che, con uno scatto di sano orgoglio e di lucidità mentale, si smetta definitivamente di voler, ad ogni costo, imporre scelte che solo "
arrampicandosi sui vetri" si possono dimostrare davvero efficienti e adeguate.
La mia esperienza di Amministratore, oltre che il tentativo di essere coerente con i Princìpi della nostra Costituzione - sulla quale giurano i Sindaci, ma anche i Ministri della Repubblica (!) - mi ha insegnato che le nostre scelte attuali devono permettere alle nostre Comunità - tutte - di vivere meglio il presente e di progettare un futuro a portata di "cittadino consapevole".
Se perdiamo di vista il "bene comune", oltre alle future generazioni, ci penserà la Natura a dirci dove abbiamo sbagliato... e questo è, purtroppo, un periodo che dovrebbe avercelo insegnato !
Concludo con la speranza di non dover dire, ancora con Battiato: "
Povera Patria, schiacciata dagli abusi del potere..."
Fabrizio Landi