Dibattito aperto sui Punti Acqua

Non c'è accordo tra i sindaci bresciani, almeno per ora, sulla futura modalità di gestione dei Punti Acqua.
È emerso chiaramente nel corso dell'assemblea organizzata ieri dall'Ufficio d'Ambito di Brescia per un confronto con i primi cittadini riguardo ai punti di erogazione di acqua liscia, gassata e refrigerata, che a Brescia sono ben 127, distribuiti in 114 Comuni, tra cui anche diversi valsabbini.

Attualmente vengono complessivamente erogati circa 11 milioni di litri di acqua all'anno, contro i 24 registrati al principio dell'iniziativa. Sono circa 7,6 milioni, inoltre, le bottiglie di pet risparmiate grazie a questo servizio.

Due le opzioni messe in campo dall'Ato: la prima è che i Comuni compartecipino alle spese complessive in misura pari al 50% del costo medio annuo per ogni Punto Acqua (2750 euro), mentre la seconda prevede la trasformazione dei Punti Acqua in distributori a pagamento gestiti da un operatore diverso dal gestore del servizio idrico.

Nel primo caso l'acqua rimarrebbe gratuita per gli utenti, mentre nel secondo si configurerebbe un'erogazione a pagamento, secondo modalità da stabilire successivamente.

Non tutti i sindaci si sono già espressi, ma le opinioni raccolte finora sono discordanti e sono emerse ulteriori proposte di gestione, diverse dalle due individuate dall'Ato.

C'è chi preme per mantenere il servizio gratuito per gli utenti e il costo del servizio in tariffa, come per esempio i sindaci dei Comuni valtrumplini, chi propone di cercare uno sponsor disposto ad assorbire parte dei costi di gestione (mantenendo così il servizio gratuito), chi è favorevole alla compartecipazione da parte dei Comuni e chi invece lo è al pagamento da parte degli utenti.

Le valutazioni devono comunque essere fatte con i dati alla mano, e nei prossimi giorni verranno dunque forniti i consumi aggiornati per ogni Punto Acqua, imprescindibili per prendere una decisione.
Si attenderanno poi i riscontri per iscritto di ciascun sindaco per stabilire una linea comune.