I dubbi del Ministero riaprono la partita

Una cabina di regia che si sperava fosse “risolutiva”, quella di ieri a Roma, ma che invece ha riaperto la partita per un altro mese.

Il Ministero dell’Ambiente ha infatti sollevato dubbi sui tempi di realizzazione del progetto di Esenta di Lonato, chiedendo perché ci si stia indirizzando verso una soluzione “meno performante e dai tempi di realizzazione più lunghi rispetto al doppio impianto Gavardo-Montichiari (la stima, infatti, è di 8 anni per l’ipotesi Lonato e di 5 per quella del doppio depuratore sul Chiese), mentre è urgente dismettere al più presto la condotta sublacuale che porta i reflui della sponda bresciana a Torri del Benaco e da lì al depuratore di Peschiera”.

Alla domanda l’Ufficio d’Ambito bresciano ha risposto che il progetto di Lonato è stato quello che ha riscontrato maggior condivisione tra gli attori coinvolti nel lungo processo di confronto delle ultime settimane.

La risposta non ha convinto il Ministero, che ora chiede ad Ato nel giro di massimo un mese un cronoprogramma ben definito per le due ipotesi - Lonato e Gavardo-Montichiari - e una risposta precisa sui tempi di dismissione della condotta sublacuale. Ai dubbi del Ministero si sono poi aggiunti quelli della Regione Veneto e dell’Ato veronese, anch’essi perplessi sulle tempistiche dell’ipotesi Esenta.

L’Ato di Brescia non si è perso d’animo, comunque, e si è già riunito con Acque Bresciane chiedendo al gestore di consegnare, entro il mese previsto dal Ministero, il progetto di fattibilità tecnica ed economica, con un approfondimento sulle tempistiche da presentare alla prossima Cabina di regia.

L’obiettivo è quello di accorciare il più possibile i tempi di realizzazione dell’ipotesi Lonato, affinché si avvicinino o addirittura arrivino a coincidere con quelli del progetto del doppio impianto Gavardo-Montichiari, per poter rassicurare il Ministero e i comuni del Garda.