Da Gaia una nuova ipotesi sul depuratore

Sono giorni “caldi” sul fronte della decisione riguardante il nuovo depuratore del Garda. Dopo il tavolo tecnico dedicato ai sindaci, che ha evidenziato posizioni ancora molto distanti, ieri sera si è svolto quello delle associazioni del territorio, che sembra essere stato proficuo e propositivo.

Il Comitato Gaia di Gavardo, tramite il suo portavoce Filippo Grumi, ha lanciato un’ipotesi che Acque Bresciane ha già definito “seria e interessante”, e che ha promesso di valutare, approfondire e verificare, data la sua apparente percorribilità.

L’impianto sarebbe sempre da realizzare nella frazione Esenta di Lonato - ottemperando quindi alla mozione Sarnico - ma invece di realizzare 10 km di tubazioni attraverso Montichiari e Carpenedolo per scaricare i reflui nel fiume Chiese, si propone di sfruttare la roggia “Lonata” e il canale Virgilio, raccordati, per raggiungere il Mincio e lì scaricare i reflui depurati, senza scavallare le colline moreniche. Il tutto con minori costi di gestione, oltretutto.

C’è da dire che, se effettivamente scaricare i reflui nel Mincio fosse possibile, verrebbe meno anche lo scontro con i sindaci e le associazioni del Chiese; resta ancora da sciogliere, comunque, il nodo sui Comuni gardesani, che non si sa se accetteranno una soluzione che reputano meno opportuna.

Il tempo per prendere una decisione si accorcia sempre più. Oggi è in programma il terzo tavolo di confronto, dedicato ai tecnici, al quale ne seguiranno altri due - gli ultimi - la prossima settimana.