26 Giugno 2022, 07.00
Valsabbia Garda Provincia
Ambiente

Crisi idrica: la Valsabbia a secco

di redazione

Numerosi i comuni bresciani con criticità, la maggioranza si trova proprio in Valle Sabbia. I sindaci agiscono con ordinanze anti spreco: multe fino a 500 euro per chi non rispetta le indicazioni. La Regione: «stato d'emergenza fino al 30 settembre»


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Dopo la richiesta del direttore dell’Ato Marco Zemello, i gestori (Acque Bresciane, A2A Ciclo Idrico, Asvt) hanno risposto elencando le «situazioni critiche», così che vi possa essere un monitoraggio a livello provinciale. 
 
A2A, nella sua risposta, indica ben 25 Comuni con problemi, alcuni più marcati, tanto che in sei casi saranno chieste ordinanze ai sindaci per limitare l’uso dell’acqua potabile, con divieti formali (no a innaffiare orto e giardini, lavare l’auto, riempire le piscine) e sanzioni.
 
Comuni che nella maggior parte dei casi si trovano in Valle Sabbia, infatti, oltre ad Orzinuovi, dove si è registrato l’abbassamento della falda e la riduzione della portata dei pozzi (diminuzione di 6 litri al secondo), si segnalano Casto, Vallio Terme, Treviso Bresciano, Pertica Altra e Idro.
 
A Casto si segnala la contrazione delle sorgenti e la conseguente necessità di provvedere all’approvvigionamento con cisterne, in particolare a Famea, ed analogamente a Vallio Terme: proprio in questi due comuni i sindaci hanno raccomandato collaborazione ed utilizzo razionale e corretto dell'acqua potabile, appellandosi al buon senso dei cittadini per evitare sanzioni. Sorgenti e cisterne a secco anche a Treviso Bresciano e Valle Drane. 
 
Ma i problemi continuano, ad Idro, il sindaco Armani ha provveduto a chiudere fontanelle e lavatoi pubblici;  la fontana pubblica è stata chiusa anche nella frazione di Noffo, a Pertica Alta, dove continuano gli approvvigionamenti così come a Troleone di Idro aprovvigioname. A2A rimarca come «in tutto il territorio gestito si viva un contesto di problematicità diffusa sul tema della disponibilità idropotabile».
 
Oltre a quelli elencati, la Valle Sabbia conta nella quasi totalità dei propri paesi i comuni con situazioni già critiche. Si concentrano infatti in Val Sabbia i comuni bresciani che vedono la propria situazione di crisi idrica già piuttosto critica: Agnosine, Anfo, Bione, Casto, Idro, Lavenone, Mura, Odolo, Pertica Alta, Provaglio Val Sabbia, Sabbio Chiese, Treviso Brescia no, Vallio Terme, Vestone, Villanuova.
 
Acque Bresciane ribadisce che la situazione più grave è a Tremosine (dove dal 14 giugno c’è già un’ordinanza da parte del sindaco) a causa di «un costante incremento dei consumi di acqua e una lenta e progressiva diminuzione della disponibilità», tanto che dallo scorso martedì la rete è integrata con autobotti. 
 
Numerose le situazioni “attenzionate” tanto sul Garda quanto nella bassa bresciana a causa di un abbassamento dei livelli della falde anche in pianura, come il caso del pozzo Tengattini di Paratico e del Pozzo Gramsci di Calcinato. 
 
Avst conferma i numerosi problemi anche a Lodrino, dove l’acquedotto è alimentato dalle autocisterne, e a Caregno di Gardone Val Trompia, dove la sorgente «Fonte della Salute» ha quasi esaurito la sua portata e un’ordinanza sindacale limita l’uso dell’acqua. Anche a Marcheno la sorgente «Acqua buona» ha «ridotto drasticamente la portata emunta»: è possibile che a breve serva un’ordinanza, con lo stop all’erogazione nelle ore notturne. Problemi anche a Bovegno, dove l’acquedotto è integrato con auto-cisterne. 

Regione Lombardia si muove in anticipo sui piani del governo, Fontana ha infatti dichiarato proprio ieri lo "stato d'emergenza regionale" per siccità, che sarà valido  fino a 30 settembre, con un decreto nel quale invita i tutti ad un utilizzo parsimonioso ed attento dell'acqua.
 
Se le cose non miglioreranno, potrebbero essere chiesti «provvedimenti sindacali per il razionamento dell’acqua» in tutti i comuni bresciani, perché seppur per ora la lista dei comuni in crisi sia già eccessivamente corposa, A2A, Acque bresciane e Avst ne sono certe: «è un elenco destinato ad allungarsi».



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