Cabina di regia, dell'ipotesi Lonato preoccupano i tempi

Alla Cabina di regia convocata nella mattinata di ieri dal Ministero dell’Ambiente il nuovo studio progettuale relativo all’ipotesi Lonato è stato accolto, sia dal Ministero stesso che dall’Ato veronese e dalla Regione Veneto, con preoccupazione per le tempistiche. Preoccupazione a cui l’Ufficio d’Ambito di Brescia ha risposto garantendo invece “tempi rapidi e certi”.

Acque Bresciane, come scrivevamo ieri, nelle prossime settimane si confronterà con tutti gli attori coinvolti tramite tre tavoli di confronto - uno con gli amministratori dei Comuni, uno con i tecnici e uno con le associazioni e i comitati ambientalisti - ed entro il prossimo 7 maggio consegnerà le conclusioni del percorso all’Ato.

A metà maggio la prossima Cabina di regia, dopo la quale si dovrebbe quindi sapere dove verrà effettivamente realizzato il nuovo depuratore del Garda.

A Lonato l’impianto (da 200mila abitanti equivalenti, con processo a fanghi attivi su 4 linee e microfiltrazione dello scarico per garantire la qualità e il riuso in agricoltura) verrebbe costruito a nord ovest della frazione Esenta, con lo scarico finale sempre nel Chiese, a 10 km di distanza, passando per Calcinato e Montichiari fino al confine con Carpenedolo.

Nel corso della riunione di ieri Acque Bresciane ha confrontato l’ipotesi Lonato con quella di Gavardo-Montichiari. Lonato ha ottenuto risultati migliori per costi (127,6 milioni contro 137 la costruzione) e vincoli urbanistici, peggiori per gli aspetti ambientali e impiantistici e per il fatto che allungherebbe di tre anni la dismissione delle condotte sublacuali.

Come riporta il Giornale di Brescia, al riguardo il ministro Mariastella Gelmini - presidente della Comunità del Garda - ha commentato, critica: “Ci riserviamo con i Comuni del lago di valutare la nuova ipotesi. A Lonato si costruirebbe un terzo depuratore, visto che a Gavardo e Montichiari sono previsti comunque, tra l’altro sul Chiese, mentre quello di Lonato disterebbe 10 km dal fiume”.

Soddisfatti, invece, il sindaco di Gavardo Davide Comaglio e il Comitato ambientalista Gaia: entrambi, nonostante la contrarietà per lo scarico dei reflui che rimarrebbe comunque nel Chiese, plaudono a quello che sembrerebbe un passo in avanti fondamentale, e alla decisione di Acque Bresciane di avviare, finalmente, una condivisione vera e concreta con le realtà locali coinvolte nel progetto.