Ciao Enzo

Uomo d'acqua e di montagna: Rimini, la Val Camonica, Gardone Riviera, il lago d'Iseo, Vestone.
Sono impulsi e pulsioni di un Kerouak professore e preside. Desideroso di infinito, di serenità, di luce.

Mi ha detto un giorno: “Ho letto, non ricordo perché, il Salmo 22 in cui si diceva «Salva l'anima dalla spada e il cuore dal potere del cane»”.
Poi, cercava di spiegarmi come la potenza delle pulsioni sottratta all'influenza della ragione proliferasse nell'oscurità per trovare comportamenti estremi…
Voleva spiegarmi, attraverso lo studio e l’analisi, gli atteggiamenti irrazionali e folli di parte dell’umanità.

Per il Navacchi, ragazzo etereo e misterioso, lo studio e la lettura sono cibo per l'anima; rappresentano una esperienza catartica che lo purifica, quasi, dalla normalità del vivere quotidiano.
Scopre tardi i russi: Tolstoj, Dostoevskij, Turgenev. Apprezza di loro il legame tra l'animo umano e la natura e il monologo interiore dell’introspezione e della riflessione morale.
Intellettuale nel senso autentico della parola, come Nietzsche, appartiene al numero delle persone che vogliono sapere e non a quelle che vogliono credere. Il suo essere comunista è come un bagaglio che ti devi portare dietro, ma che non apri quasi più.

La sua juventitudine è amore per la bellezza, per la gioventù.
Gioventù a cui dedica tutta la sua vita e in cui crede ciecamente. Cita sempre e si emoziona, quando racconta del suo Sonny Colbrelli, vincitore della Roubaix, che alle medie nella mitica Casto non era certo uno studente modello, ma lo invitava a inseguire il suo talento e il suo sogno in bicicletta.
Racconta sempre dei ragazzi incontrati al Bagno di Rimini dove fa un po' il bagnino, un po' Socrate, talmudista del deserto…

Filosofo della bellezza e del piacere, non può certo tralasciare l'arte culinaria, che era frutto degli insegnamenti della sua mamma, bravissima cuoca, di cui parlava sempre con amore. Infatti, anche la cucina era espressione della sua identità e uno strumento per esprimerla e comunicarla…
La creatività del Navacchi esplode nei suoi risotti, nelle sue verdure, nelle sue piadine e nei suoi dolci. Adoranti adepti del culto navacchiano, il sabato o la domenica eravamo ospiti del suo ristorante a Morgnaga. Un ristorante dove alle 20.00 la cucina era chiusa.

Che dire ancora? Io non ho mai conosciuto un uomo così generoso, che entra nella stanza del tuo cuore e ti dona sempre qualcosa senza pretendere nulla in cambio.
Per me Navacchi è una stella polare, una luce profonda, una primavera di magia.

Ho usato il tempo presente, perché gli eroi non possono morire e sono sempre belli e giovani e, anche se il rosso del tuo partito è sempre più flebile, e il bianconero della tua squadra non luccica più come una stella, l'essenza della tua anima calda selvaggia gioiosa poetica maestosa ci riverbera lapilli d'infinito.

Che il tuo viaggio tra le spighe delle comete sia dolce e breve…
Di sicuro ti vedrò danzare tra le onde delle tue acque o essere brezza nelle forre delle tue colline.
Nessun coltello potrà mai tagliare il nostro legame.

Ciao Enzo, ragazzo dalle suole di vento,
Amico e Fratello.

Pietro Andus Aristo

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