La Provincia prende posizione
di red.
Passa in Consiglio provinciale una mozione che impegna il presidente Cavalli a sostenere le ragioni delle Comunitŕ montane, dando seguito a quanto nel merito aveva giŕ previsto la Regione. Contrari Lega e Alleanza Nazionale.
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E’ passata con i voti contrari di lega e di Alleanza Nazionale la mozione “trasversale” in Consiglio provinciale che mirava ad impegnare il presidente della Provincia Alberto Cavalli “Ad attivarsi affinchè lo Stato centrale e il Consiglio Regionale mantengano inalterato l’assetto delle competenze attribuite dalla Regione alle Comunità Montane della nostra Provincia e rafforzando le stesse ne confermi il ruolo di attori nella rappresentanza e nello sviluppo del territorio montano, secondo il riordino delle funzioni conferite agli Enti Locali in attuazione del titolo V^ della Costituzione”.La mozione era stata presentata e controfirmata dai consiglieri Giulio Arrighini, Pier Luigi Mottinelli, Gianantonio Girelli, Maria Teresa Vivaldini, Vigilio Bettinsoli, Mario Bocchio e Antonella Montini
In merito alla contrarietà di Lega e An, il capogruppo del Progetto “Nord Est” Giulio Arrighini ha diffuso ieri un comunicato stampa.
Eccolo:
Con il voto contrario alla mozione in difesa delle Comunità Montane la Lega Nord intraprende un percorso opposto a quello del Federalismo e dell’Autonomia. Prospettiva e proposta politica sulla quale quel partito era nato e aveva trovato il consenso.
Siamo in presenza di un’ involuzione centralista che conduce il partito di Bossi a votare con i nazionalisti di Alleanza Nazionale, storicamente schierata per uno Stato centralizzato. La Lega Nord ha votato contro le comunità delle nostre Valli, contro le montagne ed ogni forma di libertà locale.
Le motivazioni poste dal capogruppo leghista Roberto Vanaria nascono dalla mancanza di una cultura autonomista ed amministrativa. La confusione manifestata nell’intervento del consigliere che non ha saputo distinguere tra i ruoli e le competenze dell’Assemblea, del Consiglio di Amministrazione, tra associazioni e Unioni, unitamente all’inesattezza dei dati di bilancio riportati, testimonia la più ampia confusione in cui versa, oggi, il partito di Bossi.
Giulio Arrighini
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