L'epidemia corre ancora, preoccupano le varianti

L’indice di contagio nell’ultima settimana in provincia di Brescia è salito 1,20 ed è già da zona rossa, anche se in valle Sabbia la situazione è meno preoccupante rispetto ad altre zone della provincia (la bassa e l’ovest bresciano), dove nei giorni scorsi si sono verificati dei focolai dovuti in particolare alla variante inglese del Coronavirus.

In totale i positivi riscontrati la scorsa settimana sono stati 201 (erano 195 la prima settimana di febbraio e 231 l’ultima di gennaio).

Sotto osservazione sono i casi di Gavardo dove nelle due giornate di giovedì e venerdì scorso, sono stati registrati rispettivamente 17 e 15 nuovi postivi, mentre il totale settimanale è di 60 nuovi contagiati.
Si è trattato di cluster familiari: una dozzina dei positivi sono bambini frequentanti le scuole materne o elementari del paese, nati tra il 2011 e il 2018, gli altri sono parenti giovani oppure adulti. Il più piccolo dei contagiati ha 3 anni, mentre il più anziano – l’unico a superare i 60 anni – è del 1938.
Per decidere quali classi o sezioni verranno chiuse e passeranno alla didattica a distanza si aspetta martedì, visto che mercoledì si riparte dopo le vacanze di carnevale.

Numeri alti anche a Prevalle e Villanuova, con 21 nuovi positivi. Due soli i decessi: uno a Prevalle e uno a Roè Volciano.

Preoccupa quindi la diffusione della variante inglese, che risulta particolare contagiosa, e sta colpendo anche i bambini più piccoli, che fino a pochi mesi fa erano rimasti esclusi dai contagi, che a loro volta portano il virus in famiglia.

Per questo ieri, il ministro della Salute Speranza ha bloccato con un’ordinanza (giunta con un colpevole ritardo) l’apertura degli impianti da sci.

La situazione pandemica è ancora preoccupante, anche se i reparti ospedalieri non risultano in affanno.