I disabili e lo studio in Valsabbia

La necessità di garantire un vero diritto allo studio anche ai giovani diversamente abili richiede interventi mirati, o per meglio dire personalizzati. Ed è quello che in Valsabbia e nell’area gardesana si sta cercando di fare con il progetto «Horientiamo», concepito in particolare per superare gli ostacoli legati al passaggio dalla scuola dell’obbligo agli studi superiori.

L’iniziativa, destinata alle scuole medie, è decollata nel 2007 rivolta ai genitori di ragazzi disabili scoraggiati dall’idea di iscrivere i figli alla scuola. «In una prima fase - ricorda Maristella Tortelotti, referente al progetto, guida del Centro territoriale per l’handicap di Garda e Valsabbia che cura il progetto stesso, e anche docente nella sede di Idro dell’Iis Perlasca - c’è stato un anno di progettazione con docenti, psicologi, genitori, psicopedagogisti e personale educativo delle cooperative sul territorio. Poi, con lo scorso anno scolastico il progetto è partito concretamente con un lavoro mirato nei confronti di ogni ragazzo, a cura di una equipe operativa ristretta composta dagli psicologi Danilo Boscia e Pietro Badini, e dalla psicopedagoga Margherita Achille».

I tre esperti hanno visitato ogni scuola media del territorio per incontrare i ragazzi diversamente abili, i genitori e gli operatori scolastici, con l’obiettivo di creare appunto percorsi personalizzati di inserimento nella scuola prescelta: «Per questi giovani, frequentare le superiori vuol dire trovare nuovi spazi di socializzazione, accedere alla formazione e a un percorso lavorativo; e inoltre ampliare abilità e competenze in modo da accrescere la propria autonomia».

Come sta andando? «Questo primo anno di attuazione del progetto - risponde Tortelotti - ha dato risultati eccellenti per l’intero gruppo di lavoro, ma soprattutto per la componente genitori, sorpresa dalle attenzioni che i loro figli ricevevano nell’ambito della campagna. E un grazie per i passi fatti finora va rivolto alle Comunità montane di Valsabbia e Alto Garda per il sostegno finanziario fornito».

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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