Fuochi di ripulitura: si può, ma a certe condizioni

C’è una legge regionale, la 31/2008 all’articolo 45 e ci sono dei regolamenti, a dare indicazioni in merito all’accensione di fuochi di ripulitura.

Senza la pretesa di essere esaustivi, diamo di seguito alcune indicazioni.
Approfondimenti sono sempre possibili esaminando le leggi nei particolari, o chiedendo agli esperti, come lo sono i carabinieri forestali.

Fermo restando che non è stato decretato l’alto rischio incendi, è possibile accendere fuochi di ripulitura purchè non nei boschi e lontani da essi almeno 100 metri.

Le quantità: si possono bruciare un massimo di 3 metri cubi di ramaglie al giorno per ogni ettaro, non di più.

I tempi: il fuoco deve essere spento entro le 14 in regime di orario solare, entro le 16 se vige l’ora legale.

Il controllo: non si possono accendere fuochi nelle giornate ventose e i fuochi devono comunque essere sempre custoditi.

Ovviamente stiamo parlando di ramaglie e scarti vegetali, non di rifiuti di altro genere, e di fuochi accessi su mucchi raccolti, non alle rive rinsecchite dall’inverno o alle stoppie.

Dal comando della stazione di Vobarno, dove ci siamo informati per scrivere queste poche righe, arriva anche la raccomandazione, non l’obbligo, di avvisare i Forestali dell’accensione di fuochi: «Se qualcuno ci chiama perché vede del fuoco o qualche cosa che brucia, almeno sappiamo subito di cosa si tratta» ci ha detto il maresciallo Cesare Scatamacchia.