Gran concerto della Pras Band all'EcoFiera di Tione, la scorsa domenica, 7 ottobre. Formazione diretta dal maestro Stefano Bordiga che attinge validi elementi da tutta la Valle del Chiese
Se assistendo ad un concerto bandistico diretto da un compostissimo maestro tutto compenetrato nel suo ruolo e da suonatori molto professionali e disciplinati, vi doveste sentire, come dire, un po' irrequieti, fuori posto, ebbene, potreste soffrire della Sindrome della Maglia Gialla, contratta ai concerti della Pras Band (di Praso, Valle del Chiese) diretta dal maestro Stefano Bordiga.
Già, perché lo stile di questa formazione bandistica è l'opposto di quanto detto sopra: il maestro è scatenatissimo, i bandisti sono rilassati e sereni, e non tutti professionali soprattutto quelli di sette/otto anni, e le regole dell'etichetta concertistica sono a libera interpretazione del capo, per il quale, appunto, i valori stanno più nel piacere della musica che nell'apparenza formale; e tutti indossano una maglia gialla.
Una volta che si assiste quindi ad un concerto di Quelli delle Maglie Gialle è molto probabile che veniate contagiati dall'irrefrenabile entusiasmo per la musica che riescono a comunicare e magari vi venga pure la voglia di imparare a suonare uno strumento sotto la guida del loro maestro, che un'opportunità di accostarsi a quest'arte universale la offre a tutti, forse anche a voi che navigate ormai negli -anta e siete pure stonati.
Se poi domenica 7 ottobre vi foste trovati all'Ecofiera 2012 di Tione ad assistere al concerto della Pras Band, certamente avreste avuto una manifestazione acuta della Sindrome della Maglia Gialla, poiché il maestro Bordiga era talmente in forma da trasmettere immediatamente il morbo al numeroso pubblico attirato dalla musica e dalla sua esuberanza; eventuali anticorpi antimagliagialla, prodottisi a causa del ritardo con cui il concerto ha avuto inizio, pare non abbiano comunque funzionato, dato che la platea non si è mai scomposta per tutte le due ore dell'esibizione, pur presenziandovi in piedi.
Ma facciamo un po' di cronaca della giornata.
Come già anticipato il concerto è iniziato in ritardo a causa della laboriosa sistemazione della numerosa compagine bandistica in uno spazio troppo limitato per ospitare una sessantina di componenti e di strumenti, ma il pubblico ha atteso pazientemente senza denotare segni di insofferenza, fatto questo assai insolito, ma da attribuirsi forse alla sindrome predetta, già contratta in precedenti occasioni, forse nell'ambito di questa stessa manifestazione fieristica dove Quelli delle Maglie Gialle erano stati invitati per ben quattro volte (a nota di ulteriore merito si ricorda che la Pras Band ha soltanto dodici anni di vita).
Finalmente sistemata e organizzata la formazione, ecco il primo colpo al protocollo concertistico: anziché attaccare un pezzo di scoppiettante musicalità bandistica per compiacere il benevolo pubblico, il maestro inizia a presentare i suoi musicisti, che provengono da tutta la Valle del Chiese e anche un po' più in là, a dimostrazione di quanto sia attrattiva l'atmosfera della compagine bandistica di Praso; in quest'occasione qualcuno è aggregato anche come gradito ospite, da S.Lorenzo in Banale, Cimego, Castello di Condino, Pietramurata, Brescia, e a questi bandisti esterni il maestro Bordiga a maggior ragione rivolge un particolare ringraziamento per la collaborazione.
Il secondo colpo inferto al protocollo viene assestato con il brano musicale d'inizio, diretto non dal titolare ma da Romina Fais, da Lodrone, componente della banda, ma anche cantante e maestra di musica, a cui segue un terzo uppercut messo a segno con la direzione di Paolo Filosi, da Sevror (frazione di Praso), anch'egli membro della Pras Band, diplomato in fagotto e a sua volta maestro della banda di S.Lorenzo in Banale (per la cronaca, questa settimana partecipante ad un concorso di qualificazione per bande a Barcellona).
Si vedrà durante tutto il concerto quanto sia estranea alla figura di Stefano Bordiga la gelosa protezione del proprio ruolo; i musicisti vengono presentati come gioielli di famiglia, i giovani inseriti senza remore nei ranghi ufficiali, i giovanissimi accolti con pazienza e confusi nell'insieme partecipano senza timori alle esibizioni dei grandi, tutti sono stimolati a buttarsi nell'esperienza musicale e a dar prova delle proprie capacità, secondo la legge non scritta che l'allievo debba superare il maestro affinchè la società umana progredisca.
Che è l'esatto contrario del diffuso costume tutto italiano di strenua difesa della propria carega (leggi sedia, ma anche posizione di potere e di interesse), in nome di una pertinace e stolida esclusione delle giovani generazioni e del merito personale; se la vocazione di Stefano Bordiga è di seminare passione per la musica e fornire opportunità per emergere, certamente nella Pras Band la gerontocrazia non è un programma di vita.
In ossequio all'etichetta infine, ecco l'avvio ufficiale del concerto con l'esecuzione della sigla della banda, l'inchino del maestro al pubblico con tutti i bandisti in piedi, qualcuno però sopra la sedia, non sia mai detto che si diventi troppo seriosi.
E allora musica: pop, rock, jazz, colonne sonore di film, pezzi classici di vario genere, musica da ballo, inni e brani tradizionali, diretti con impeto dal maestro che partecipa con tutto sé stesso ai tempi e ritmi della musica, si sbraccia, gesticola, salta, gira, commenta, saluta, scherza, sollecita il pubblico all'applauso, neanche ingessato riuscirebbe a star fermo, a non trasmettere all'ascoltatore la sua passione per quest'arte, e la conseguente Sindrome della Maglia Gialla.
Sicuramente il pubblico è colpito da tanta esuberanza e da un approccio così insolito alla musica per banda; si diverte quando alcuni suonatori lasciano lo strumento e si mettono a ballare tra loro, invitando i presenti ad unirsi nelle danze; si sorprende vedendo che anche i giovanissimi si lanciano in un valzer, approssimativo certo, ma pur sempre antico per le nuove generazioni; quando lo stesso maestro si mette a volteggiare suonando contemporaneamente la tromba col rischio di pestare i piedi alla sua dama; quando colui che dirige e decide nella banda chiede il parere ai suoi, se suonare questo o quel pezzo, se fare il terzo bis o se andarsene tutti a casa, e a volte pare più di partecipare ad una prova che ad una esibizione ufficiale, ma è proprio questo rapporto informale con il pubblico che attira e piace, questa atmosfera amichevole che rilassa e coinvolge, senza formalismi e pretenziosità.
Ma è anche la risposta del pubblico, che cogliendo questo spirito cordiale e passionale, alimenta di nuova energia ed entusiasmo il lavoro del maestro Stefano Bordiga, e che gli fa dire a conclusione del lungo concerto e del notevole impegno fisico ed emotivo, Sono felice, mi sento a casa mia; dove la casa è sì il suo ambiente e la sua gente, ma è soprattutto la musica.
Se non è chiaro ancora cosa sia la Sindrome della Maglia Gialla, non resta dunque che conoscere dal vero la Pras Band e accertarsi sui sintomi da contagio che lascia al suo passaggio; e se nuovamente non lo capirete, bèh, lasciatemi dire che siete negati per la musica, ma anche per la socialità, per la compagnia, per il buon gusto della vita.
Marisa Viviani
Foto di Luciano Saia