Meno acquisti e più affitti

“Nel fondovalle del Chiese, in tempo di coronavirus, il mercato immobiliare risulta stagnante, mentre gli affitti variano da 350 a 500 euro al mese a seconda degli edifici. La gente negli acquisti guarda per primo al prezzo, ad una chiave sola e almeno qualche metro di terra per far giocare i figli e magari nel contempo ritagliare un piccolo spazio per l'orto”.

A parlare è Paolo Mezzi che in via San Floriano a Storo si occupa di compravendite. Dalla ingegneristica di famiglia, padre e figli spiegano che la zona più appetibile in ambito comunale, è e resta via Conti Lodron a Lodrone e in seconda battuta la zona collinare di Cà Rossa, considerato che lungo il conoide ai piedi della cosiddetta Storo Alta a prevalere sono le restrizioni edilizie.

“L'aspetto fondamentale, nel nostro caso, riguarda sicuramente l'esposizione via online dove l'acquirente ha la possibilità di avere una prima idea e dimensione sull'immobile”.

Ma la gente interessata che tipologia di abitazione chiede? “Sicuramente la più richiesta è la bifamiliare, perché comporta un costo inferiore rispetto alla singola poi in ambedue le situazioni gli istituti di credito possono arrivare anche a concedere il 70 per cento del costo, praticando a loro volta il mutuo ipotecario”. In queste circostanze la costruzione singola (con poggioli o terrazzi e un pezzetto di verde) va da 400 a 450 mila euro mentre la bifamigliare scende di 100 mila euro se non di più”.

Su aree fabbricabili la zona di Storo e circondario risulta al momento quella più quotata dove si arriva da 120 a 150 euro al metro, mentre se si va al di là del confine di provincia (Ponte Caffaro) si scende di almeno 50 euro.

Anche le stesse costruzioni lungo il versante bresciano costano sicuramente meno. A Storo gli alloggi venduti ultimamente hanno visto come compratori soprattutto albanesi e nordafricani che con 60 – 70 mila euro si sono portati via appartamenti, anni 70 – 80, la cui superficie varia da 80 a 100 metri quadrati, acquistati mediante aste fallimentari.

Nel fondovalle, Borgo Chiese sino all'intera Busa di Pieve di Bono e Valdaone compreso, abbondano le vecchie costruzioni le cui porzioni risultano per lo più gravate da aree e giroscale in comunione che stentano a trovare compratori e quando si vendono vanno in mano straniere. Cinzia Fusi, ingegnere e che ha rilevato l'ex studio Candioli, fa sapere che nell'ambito del fondovalle del Chiese le case in vendita con parecchi anni alle spalle e gravate da più proprietà, sono oltre cento. Sulle case da mont, rispetto agli anni 70 – 80, l'eventuale acquirente è attratto solo dalle occasioni.

A prevalere su capannoni e aree produttive al momento si evidenziano alla grande il gruppo Bottini su Condino, la fp (Foresti & Poletti)e la vicina Vetreria Grasi & Cavalli alle Piane, mentre attraverso aste fallimentari, sempre su la piazza di Storo, spicca il gruppo Innova & Bottaro.