Isaf festeggia i primi 40 anni di attività

Isaf SpA festeggia quest’anno i suoi primi quarant’anni di vita. L'azienda è una delle realtà produttive che in valle conta. Dopo il gruppo Sapes di casa Miglio e Azione 19 (progettone di una volta) a Storo è considerata la seconda forza come numero di dipendenti, avendo un organico di 62 lavoratori e una produzione di 20 tonellate di filo per saldatura all'anno.

Isaf era nata a Condino nel 1977 da un’idea del fondatore Ermanno Pizzini che a sua volta ha poi intrapreso altre realtà produttive, tra cui Waris poi lasciata per andare ultimamente ad insediarsi dalle parti di Aldeno. Negli anni l’azienda cresce diventa a sua volta tra le prime in Europa. Dopo la cessione di Pizzini al gruppo francese Air Liquide Welding nel 2000, Isaf, nell’agosto del 2017, diventa parte del gruppo americano leader mondiale nel settore saldatura Lincoln Electric.

Isaf festeggerà il suo 40° anniversario di fondazione questo venerdì 22 settembre ospitando un evento teatrale volto a promuovere la cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita.

“L’evento – fanno sapere dall’azienda –, destinato principalmente ai dipendenti della società, vede tra gli invitati le autorità locali e provinciali e i rappresentati della sicurezza pubblica, le scuole, le azienda limitrofe e dell’indotto, i maggiori fornitori, le rappresentanze sindacali e i soci fondatori”.

Il programma ha inizio alle ore 14 presso la sede della società e dopo la presentazione dell’iniziativa e i saluti del direttore di stabilimento Michele Bagozzi, sul palco dell’evento si susseguono: la toccante testimonianza di Flavio Frigè, grande invalido del lavoro, che racconta la sua tragedia personale con una serenità interiore che solo chi ha lavorato moltissimo su se stesso può avere; “Metalmezzadri”: incalzante monologo di Bruzio Bisignano, ex siderurgico ora formatore in materia di prevenzione, cui è affidato il compito di trasformare i concetti in emozioni e di scuotere le coscienze, ricordando i volti, le storie, i sogni spezzati di chi sul lavoro ha lasciato la vita; “626 ridiamoci sopra ma pensiamoci su”, sketch cabarettistico dei Trigeminus ambientato in un’azienda in cui i caschi protettivi sono un berretto con frontino da rapper, i piani di evacuazione: la fuga dai locali; le protezioni: un santo in Paradiso.

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