Il negozio Bianchini chiude i battenti

Dopo aver trascorso una vita all'interno del negozio di alimentari a dimensione famigliare ai margini di Piazza Lamarmora, lungo la Contrada Alla Villa nella parte bassa di Condino, Cornelio Bianchini ha deciso di chiudere i battenti.

La sofferta decisione un po' per l'età avanzata (84 anni) e un po' perché, non avendo famigliari stretti, non avrebbe modo di portare avanti il negozio di nonno Modesto, che lo aveva aperto dopo essere rientrato dal Piemonte da profugo nel lontano 1920.

Ora Cornelio (la cui passione era la Condinese, dove tra l'altro aveva militato anche il nipote Aldo Belli) si è ritagliato un suo spazio alla locale Casa di riposo “Rosa dei Venti”. “In contemporanea – ricorda lo stesso Cornelio – mio papà aveva  messo in piedi anche un mulino di pietra, alimentato dalle acque del torrente Polè, dislocato a pochi passi dal Ponte di Caramara”.

Già allora oltre a pane, alimentari e scatolame, dentro quel negozio a due porte si trovava di tutto, persino zoccoli e sgalbare in legno confezionate a mano dall'artista Frumenzio Togni, che  nella sua residenza di Crone faceva pure mulinelle.

Su ambedue gli ingressi i Bianchini avevano predisposto quei manuali campanelli in bronzo i cui squilli risuonavano solo quando la porta si apriva.

In quegli stessi anni Condino usufruiva anche della Coop e di altri due alimentari, ambedue ubicati lungo via Sassolo: il primo gestito da Tullio e Rino Sartori e l'altro da Silvio e Domenica Galante Butterini, i quali a margine portavano avanti pure un'osteria,  mentre a meno di 50 metri un' altra osteria ancora era nelle mani di Cesira e dei figli Mario, Remo, Narcisa e poi Nella.
All'epoca a Condino  funzionavano altre osterie ancora, tra cui il Bar Veranda di Durbino e Maria, Il Caffè di Fiorindo, Le Colombe, mentre dall'altra parte del paese le Due Spade e vicino alla farmacia Maturi, il mitico Corona di Clara e Bepina.
 
Solo negli anni '50, sempre da quelle parti, ai margini del Rio Giuseppe ed Emilia Pellizzari avevano aperto forno e bottega, ora passata a donna Marina e ad alcuni dei tanti fratelli.

Nelle foto:
- La bottega Bianchini
- Cornelio Bianchini