Le verdure sparite

Quel podere ai margini di troticoltura e depuratore al Tai, alla periferia sud di Storo, non è poi tanto in vista, ma qualcuno le verze le aveva invece prima notate e poi, all'imbrunire, raccolte e portate a casa. Una sfoltita, si presume, durata poco meno di un'ora, ma che ha consentito alla mano selvaggia di fare il pieno anche in vista delle feste che verranno.

Non è poi la prima volta che nei poderi periferici di Storo ci si addentra per fare collezione di verdure e animali da cortile. Ne sanno qualcosa Quinto Festa e Giovanni Ferretti che tempo fa, ai margini della pista ciclabile di Cà Rossa, erano stati pure loro alleggeriti delle loro coltivazioni. Poi il carrozziere di una volta aveva istallato dei dispotivi visivi che hanno finito per avere successo.

“Per un paio di notti – spiega Quinto che seppur storese abita però a Ponte Caffaro - avevo fatto appostamenti, ma probabilmente erano loro che spiavano, me seppur l’Ape veniva parcheggiata un centinaio di metri prima, in prossimità dell'area ecologica. Comunque da allora nessuna forzatura e nessun prelievo”.

Ma i derubati di stavolta al Tai sono marito e moglie che abitano però nella parte storica di paese. Una coppia seria e benvoluta a cui quell'affronto non andava fatto. “In questo paese - avverte la signora mentre ieri mattina stava uscendo dalla coop al fianco della sua inseparabile bicicletta - stanno succedendo cose che un volta non erano nemmeno immaginabili e che invece ora rientrano nella normalità”.

Ma su giorno, sequenza e dettagli la signora è abbastanza precisa: “Solo il giorno prima, come di consueto, eravamo transitati dentro quel nostro campo e le verze c’erano. A mio marito ho allora specificato che domani o dopodomani sarebbe il caso di raccoglierle prima che la situazione meteo peggiori. Quando il giorno dopo siamo tornati, qualcun'altro già ci aveva preceduto. Non è tanto il valore del prelevato, ma il gesto in sé che ci amareggia. Quando il raccolto arriva dal tuo campo sembra più buono e sulla tavola fa un effetto diverso. Se quelle verze mi fossero state chieste – aggiunge e conclude la signora - le avrei date senza tante formalità e rincrescimenti”.

Il caseggiato sullo sfondo, oltre ad appartenere ai coniugi derubati, è in comunione con altri ai quali però, al momento, sembra che non manchi nulla. Ora ambedue non sanno se segnalare o meno il fatto a carabinieri o al corpo di Polizia locale.

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