18 Ottobre 2021, 08.00
Serle Paitone Prevalle
Amministrazioni

Un mare di pace a Lampedusa

di Redazione

I Comuni bresciani del marmo, con i Consorzi e l’Ecomuseo del Botticino a Lampedusa per fare cultura e dialogo


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Lunedì 11 ottobre scorso, nel Municipio di Lampedusa e Linosa, alla presenza del Sindaco Dott. Salvatore Martello sono stati illustrati i lavori - aggiudicati e in procinto di iniziare - per l’intervento di trasformazione di una ex cava di pietra tra Cala Francese e Punta Sottile dove verrà realizzato il nuovo “Teatro Naturale” e il “Memoriale delle Migrazioni”.

Il progetto realizzato dal prof. Vincenzo Latina - Professore Associato di Composizione Architettonica e Urbana dell’Università degli Studi di Catania - ha trovato la condivisione e il supporto dei rappresentanti del Botticino Stone District e nasce sotto il patrocinio di: Comune di Nuvolera, Comune di Nuvolento, Comune di Botticino, Comune di Serle, Comune di Paitone e di: Consorzio Cavatori Valle di Nuvolera, Consorzio Botticino Classico, Consorzio Marmisti Bresciani ed Ecomuseo del Botticino.

In occasione della cerimonia è stata donata alla comunità di Lampedusa e Linosa dall’azienda Lombarda Marmi rappresentata dal Ceo Giovanni Merendino una targa realizzata interamente a mano in marmo di Botticino con lo stemma del Comune isolano. Della delegazione facevano parte anche Silvia Botti Direttore del Consorzio Marmisti Bresciani, Luisa Vicentini e Marco Guarisco di Lombarda Marmi, gli architetti Anna Braioni e Silvia Sgariglia, l’avvocato Gabriele Covelli e le dr.sse Ilaria Lazzaroni e Susanna Bertacco.

“Siamo sempre stati convinti – ha affermato Nicola Bianco Speroni, Consigliere del Comune di Nuvolera con delega alle Cave - che fra i Diritti fondamentali della persona debba esserci anche il Diritto alla Cultura, inteso come opportunità di conoscenza e divulgazione delle diverse espressioni artistiche, di condivisione e scambio di idee, di tutela della Memoria Collettiva. Proprio per questo abbiamo sostenuto questo progetto che farà nascere a Lampedusa, nel sito della “ex Cava”, uno spazio aperto al pubblico destinato ad ospitare manifestazioni musicali, teatrali, raduni ed eventi culturali. Nell’area della Cava di Cala Francese oltre al “Teatro Naturale” sorgerà anche un “Memoriale delle Migrazioni”.

Il progetto è firmato dall’architetto Vincenzo Latina, già Medaglia d’Oro Architettura Italiana 2012 e Premio Architetto Italiano 2015 e coniuga vari tipi di intervento: il restauro ambientale, la riqualificazione territoriale, la valorizzazione socio-culturale ed anche economica in quanto si auspica che possa diventare un luogo di importante valenza turistica. A lui abbiamo rivolto alcune domande.

Professore, come è nato questo progetto?
L’Amministrazione Comunale di Lampedusa ha indetto un bando pubblico e alla prima ricognizione dell’area mi sono sovvenute una moltitudine di intense suggestioni. La cava leggermente incassata nella roccia che lo sguardo dell’orizzonte preclude, la vicinanza dal mare, il fragore delle onde, la salinità dell’aria e la straordinaria bellezza del luogo. Il progetto è stato ispirato da una delle più intense poesie di Giacomo Leopardi: “L’infinito”. Dall’interno della cava non si può guardare oltre la parete, però si possono presagire gli elementi della natura, il rumore e l’odore del mare, un infinito di sensazioni e di emozioni, sino allo smarrimento. La parete della cava, allo stesso modo della “siepe”, amplifica l’immaginazione, come sentirsi naufrago nel mare delle emozioni.

Cosa c’era, cosa c’è in quest’area e cosa ci sarà?
Nel recente passato, un intervento di bonifica urgente ha liberato l’area da materiali di risulta, rifiuti, sfabbricidi e rifiuti speciali accumulatisi nel tempo che l’avevano trasformata in una discarica. L’area prevede uno spazio teatrale all’aperto e un luogo per la rievocazione dei naufragi nel mediterraneo, anche quelli  dei marinai e dei pescatori lampedusani.
Nella stessa area sorgerà anche un Memoriale delle Migrazioni: un luogo di pausa e riflessione, di meditazione e di preghiera aperto a tutte le religioni e professioni di fede. Sarà collocata una imbarcazione utilizzata dai migranti per arrivare a Lampedusa e sulla parete perimetrale sud-est della Cava si prevede di realizzare un numero di fori (del diametro variabile da 100 mm a 50 mm) corrispondenti alle vittime, bambini e adulti, del tragico naufragio del 3 ottobre 2013: 368 morti accertati e 20 dispersi. Ma sarà anche un modo per ricordare tutte le vittime innocenti delle Migrazioni e per ribadire l’impegno di tutti affinché il Mediterraneo sia un “Mare di pace!”.

L’architettura che riflette sul tema del Mediterraneo, del Mare e della Pace: quale messaggio?
Col progetto non si è cercato di mandare messaggi diretti. Si è immaginata una percezione più profonda, un mix di sensazioni, di emozioni e memorie compatibili con la fruizione del luogo con destinazione turistica-ricettiva e culturale.

Quali i tempi per la realizzazione dell’opera? Quali i materiali? Che tipo di impresa serve?
Per realizzare l’opera sono previsti in 183 giorni. La maggior parte dei materiali previsti sono direttamente reperibili nella stessa cava e nell’isola. È previsto l’appalto ad un’impresa con capacità di intervenire in contesti ambientali delicati, con categoria “OG13”, opere di ingegneria naturalistica.  La CUC (Centrale Unica di Committenza di Pantelleria, Lampedusa e Linosa, Ustica e Salemi) ha pubblicato l’avviso per l’individuazione della ditta che eseguirà i lavori, per i quali l’impegno di spesa è pari a 323.000 euro. Tutti gli interventi verranno effettuati in coerenza con le caratteristiche ambientali del sito e rispettando il fascino naturale di quel luogo, sia per quel che riguarda la scelta dei materiali ecologici che saranno utilizzati, che nella collocazione di elementi vegetali a parete. Le immagini allegate sono puramente indicative, ma danno l’idea di ciò che sarà realizzato.

Al termine dell’incontro il Sindaco di Lampedusa Salvatore Martello ha voluto donare alla Delegazione un crocefisso realizzato da un artigiano locale utilizzando il legname ricavato da uno dei barconi utilizzati dai migranti per raggiungere le coste di Lampedusa. Per la croce – ha spiegato il Sindaco – abbiamo utilizzato le staminali che sono la parte laterale dell’imbarcazione mentre il Cristo è fatto con il legno della chiglia. La funzione della chiglia in una barca è quella di tenere l’imbarcazione a galla, nel senso che è la tavola principale e tutte le altre tavole si legano alla chiglia. Se si spezza la chiglia la barca affonda, se si rompono le staminali si può ancora riuscire a galleggiare. Insomma sono i principi e i valori che danno senso e sostanza alla vita.




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