05 Gennaio 2021, 13.33
Serle
Lettere

«Domanda di attualità», ma il Consiglio cassa

di Alvaro Nicolini

Il 30 dicembre a Serle si è tenuto l’ultimo consiglio comunale, con un solo punto all’ordine del giorno: “la razionalizzazione delle società partecipate”. Poteva trattarsi di un semplice adempimento formale ma non è stato così


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Come previsto dal regolamento del consiglio comunale, in presenza di problemi indifferibili, i consiglieri hanno la prerogativa di presentare al sindaco o all’assessore competente quelle che sono definite “domande di attualità”, inviandole fino ad un’ora prima dell’inizio della seduta consiliare.

E così ha fatto. Una consigliera della minoranza, che attraverso un’e-mail inoltrata con posta certificata alle ore 15 (il consiglio era convocato per le 18) poneva appunto un quesito riguardante la chiusura del bar della piazza.
Come pubblicato nei quotidiani degli ultimi giorni, il 31 dicembre è l’ultimo giorno di attività del Bar Boifava, non un semplice bar ma un centro di aggregazione nel cuore del paese (molti ricordano ancora il senso di desolazione della piazza prima che venisse aperto)  e anche un progetto di inclusione sociale per un gruppo di giovani disabili nel quale l’attuale minoranza ha sempre creduto.

Mentre il sindaco, ignorando la domanda presentata si apprestava a chiudere la seduta, la consigliera ha sollecitato la lettura di quanto inviato e una risposta ma il vicesindaco, con fare arrogante ha detto di non aver ricevuto nulla, se non un foglio non firmato e solo mezz’ora prima.

A quel punto la consigliera ha ribattuto punto per punto alle obiezioni pretestuose che mettevano in discussione la regolarità dell’inoltro: La PEC ha valore legale e adempie all’autentica di firma, nell’oggetto era specificato chi erano i destinatari e l’ora d’invio; ma non solo, il personale amministrativo era stato informato dell’arrivo dell’e-mail e della necessità di inoltrarlo con urgenza ai destinatari.

Sarà come sempre per colpa di un impiegato distratto che la missiva non è arrivata a destinazione?
Nel frattempo il sindaco ha ammesso di aver letto rapidamente il testo ma di non poter dare una risposta.
Al che la consigliera ha comunque brevemente esposto il contenuto della domanda, i timori che la chiusura di quel bar avranno come conseguenza la perdita dell’edicola e il venir meno di un progetto di integrazione  sociale significativo per gli interessati ma anche per tutta la comunità serlese.

Il sindaco si è impegnato a dare in futuro risposta a quella richiesta a chi l’ha posta, non considerando che non è certo a titolo personale che si pongono tali questioni, e poi, se si chiama “domanda di attualità” ci sarà pure un motivo, non si può certo aspettare il prossimo consiglio comunale.

Delusione e rammarico
: sarebbe stato, non solo corretto ma anche più elegante da parte del sindaco dare comunque una risposta. O forse l’amministrazione questa risposta non è in grado di darla, perché di fatto non ha una idea su come gestire la questione? e questo nonostante la convenzione con la cooperativa Cogess sia scaduta da più di un anno!

Alvaro Nicolini - Serle




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