Quando gioia è condivisione, anche dopo la morte

Gli abitanti della frazione lo definiscono un “culto dei morti”, un modo per ricongiungersi in qualche modo ai familiari passati a miglior vita e per far sì che possano ancora condividere con i vivi i momenti di gioia.

Parliamo di un’originale quanto insolita tradizione di Castello di Serle, che costituisce un unicum non solo per Serle stessa - all’interno della quale, salvo Castello, sono in pochi a rispettarla - ma anche in Valle Sabbia.

In poche parole, prima delle cerimonie importanti - siano esse battesimi, cresime, comunioni, lauree - o a metà giornata, tra la celebrazione e il ricevimento, nel caso delle nozze - è usanza comune per gli abitanti di Castello passare tutti insieme al cimitero della frazione per rendere omaggio ai familiari defunti, portando con sé una bomboniera o comunque un piccolo mazzo di fiori legato con un nastro colorato.

Il nastro in questione segue anche un preciso “codice colore”: rosa o azzurro per i battesimi, bianco per i matrimoni e le comunioni, rosso per le lauree e le cresime. Spesso a distinguere un evento dall’altro è anche il diverso tipo di tessuto scelto.

“E’ una tradizione molto sentita da noi di Castello, generalmente più legati alle consuetudini e alla condivisione, avendo da sempre anche una nostra Parrocchia e un cimitero separati. Ci teniamo perché in questo modo è come se anche chi non c’è più fosse con noi nei momenti più importanti”. E’ quanto ci hanno raccontato due coniugi da sempre residenti nella frazione.

L’idea che i defunti non abbandonino mai completamente il suolo terreno ritorna in modo simile anche nel periodo che va dal 31 ottobre al 2 novembre, festività quest’ultima proprio a loro dedicata. In quelle sere in ogni casa si tiene acceso per tutta la notte un cero, per far luce ai cari defunti che, si dice, tornano a rivedere i luoghi che avevano popolato in vita.

Per chiudere il cerchio sull'insolita tradizione dei “Castilì” di Serle non è raro, nel periodo natalizio, vedere dei piccoli babbi Natale posati sulle lapidi del cimitero.

Foto di repertorio