Inquinamento pozza Meder, indagato un serlese

Le indagini dei Carabinieri forestali di Gavardo hanno individuato l’autore dell’inquinamento della pozza Meder, sull’altopiano di Cariadeghe a Serle, avvenuta nella notte fra il 24 e 25 marzo scorsi.

Nel pieno della stagione di riproduzione dei rospi e dei tritoni, furono versate alcune taniche di olio esausto nello stagno, con danno enorme all’ambiente. La corsa per mettere in salvo i rospi richiamò a Serle centinaia di volontari, per riparare al danno.

Ora l’autore di questo crimine è stato identificato: si tratta di un abitante di Serle.

Il gesto pare sia stato compiuto come ritorsione nei confronti del Comune e dei funzionari dell’Altopiano di Cariadeghe, per la mancata concessione di parcelle di bosco da tagliare; ma anche il presunto, mancato rinnovo della concessione di un appostamento fisso di caccia già utilizzato dal padre.

A mettere i Carabinieri sulle tracce del presunto colpevole, la testimonianza di un artigiano che ha testimoniato di aver fornito all’uomo le taniche contenenti l’olio esaurito.

Il nome si conoscerà nel momento in cui il fascicolo passerà nelle mani del Pubblico ministero, con l’iscrizione nel registro degli indagati.

Soddisfatto per l’individuazione del colpevole il primo cittadino di Serle, Paolo Bonvicini: «Innanzitutto perché sarà punito l’autore di questo gesto criminale, di atteggamento "paramafioso",e poi, in secondo luogo, così si conoscerà l’autore e non si accusano enti e persone a vanvera che non c’entrano niente».

«Inoltre, sarà importante – conclude il sindaco –, che il colpevole risarcisca tutte le spese sostenute per ripulire e ripristinare l’ambiente. Per questo, sicuramente il Comune si costituirà come parte civile nel processo».

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