08 Dicembre 2020, 11.00
Salò Valsabbia Garda
Depuratore del Garda

Mamme del Chiese: «E gli scarichi a lago?»

di Redazione

All’ennesima battuta (infelice) del sindaco di Salò ribadiscono per le rime chiedendo conto di quanto fatto dalla sua amministrazione per la tutela delle acque del lago


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«Ribadisco che se il nuovo studio dovesse individuare un altro territorio per i depuratori, Lonato, Padenghe, Sirmione, giusto per citare qualche località a caso, sicuramente ci sarà il comitato di turno locale a contestare la scelta. Dopo le mamme del Chiese, insorgeranno le zie di Lonato o i nonni di Padenghe che si prenderanno la briga di dire non fate nulla sul nostro territorio».

Il sindaco di Salò
Giampiero Cipani sembra non sia fatto ancora una ragione che i depuratori devono essere realizzati nel territorio dei Comuni per il quale viene fatto, come votato dal consiglio provinciale con la mozione Sarnico.

E questa dichiarazione del  primo cittadino salodiano non è passata inosservata alle mamme del Chiese che replicano al primo cittadino salodiano chiedendo conto dell’operato della sua amministrazione per quanto riguarda la tutela delle acque del lago.

«In un articolo apparso domenica mattina su un giornale locale – scrivono le mamme del Chiese –  il Sindaco Cipani non soddisfatto rincara ulteriormente la dose con affermazioni autocelebrative che non entrano assolutamente nel merito del discorso e mancano ancora una  volta di rispetto ai quei cittadini attivi  che si adoperano per ottenere un territorio più sano e vivibile».

E proseguono: «In tutti i suoi interventi generalizza, senza menzionare mai il Comitato delle Mamme del Garda, già presente sul suo territorio insieme ad altri comitati! Questo nonostante quest'ultimi abbiano già più volte rimarcato il proprio disappunto nei confronti di questo maxi progetto di collettazione del Garda attraverso scritti, documenti e richieste ben precise!

Inoltre il Sindaco non menziona nemmeno i 60 Sindaci di altri paesi bresciani che non per capriccio o per becero campanilismo, ma con motivazioni concrete e analisi dettagliate hanno richiesto una rivalutazione del progetto.

Restano ancora tante domande alle quali chiediamo al sindaco precise risposte, che le istituzioni – delle quali lui è un rappresentante – hanno il dovere di fornire a tutti, comprese mamme, nonne, zie e zii che sono innanzitutto cittadine e cittadini che chiedono da tempo risposte a queste semplici ma sostanziali domande:

- Nel suo comune a che punto sono i lavori che riguardano  la separazione delle acque bianche dalle nere del sistema fognario? Condizione questa imprescindibile per il buon funzionamento dei depuratori ovunque essi siano collocati.

- Nel suo comune ha provveduto a mettere a norma gli scarichi abusivi censiti da ARPA  che sversano direttamente a lago e ha risolto il problema delle acque parassite che, attraverso rii e rogge portano le acque sporche e inquinate dalle più svariate sostanze, comprese quelle tossiche, nel lago? Risolvere questi problemi contribuirebbe a tutelare la qualità delle acque del lago.

-In che modo ha condiviso o ritiene di condividere le "strategie regionali per la tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche quali delineate nel PTA (Piano di Tutela delle Acque)"?

In particolare come intende ottemperare alle norme contenute nel Regolamento regionale n. 6, con cui sono state aggiornate le disposizioni relative agli scarichi di acque reflue urbane e domestiche: la norma prevede, in particolare, che a partire dal 2021 siano redatti e attuati degli specifici Programmi per il riassetto delle fognature e degli sfioratori, stralci del Piano d'ambito del Servizio Idrico Integrato.

La vera tutela delle acque del lago esige risposte immediate a queste basilari domande».

In foto: gli scatti diffusi dalle Mamme del Garda che esprimono lo stato delle acque del lago a Salò da loro rilevato in più occasioni




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