03 Settembre 2011, 07.00
Salò
Conferenza

Le donne nell’arte

di red.

Questa sera nella Sala dei Provveditori a Sal una conferenza intitolata “La donna nell’arte dei gran-di maestri” con il critico d’arte Simone Fappanni.

 

Questo sabato sera, 3 settembre, alle 20.45, presso la Sala dei Provveditori, l’Amministrazione comunale promuove la conferenza “La donna nell’arte dei grandi maestri”. A parlare di questo affascinante tema è stato invitato il critico d’arte Simone Fappanni, autore del volume “L’intimo segno rosa. Arte. Donne. Simboli”, uscito per Grafo edizioni.

Partendo dalla constatazione che il soggetto femminile risulta essere uno dei più frequenti nella storia delle cosiddette “Belle Arti”, il relatore proporrà una riflessione su quei capolavori che hanno variamente interpretato la femminilità. L’excursus, che si trova anche nel volume, prende le mosse da Cimabue e da tutto quel filone pittorico denominato “della Maestà”, essenzialmente legato alla raffi-gurazione della Vergine. Da lì il discorso si sposta su altri notevoli autori, come Giotto, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Masaccio, ove si ravvisa sempre una precisa attenzione al tema della donna. Procedendo attraverso un affascinante cammino cronologico, ci si soffermerà su due grandi capolavori vinciani, la “Gioconda”, emblema della Pittura e dell’Arte, e “La dama con l’ermellino”, esempi di una femminilità misteriosa e per certi aspetti anche seducente. Si passa quindi ad altri artisti immortali, da Caravaggio, con il caratteristico studio chiaroscurale applicato a figure femminili estremamente espressive, alla sensualità di Ingres, da Goya a Zandomeneghi, da Matisse a Modigliani, con le distintive donne dal collo allungato, da Dalì, con donne immerse in una sospesa surrealtà ai contemporanei, in un “viaggio” nella definizione dell’arte dedicata all’universo in rosa che non smette di affascinare per vastità e ricchezza, tanto da essere un vero e proprio “tema in finito”.

«Tutto ciò – spiega il relatore – rimanda alle molteplici visioni e rappresentazioni della femminilità offerte dall’arte che molto spesso sottintendono, in modo più o meno velato a seconda dei casi, una precisa simbologia. La scoperta di questa parte “non palese” dell’opera d’arte dedicata all’altra metà del cielo, diventa pertanto un argomento di estremo interesse per avvicinare capolavori conosciuti e altri che, pur essendo forse meno noti al grande pubblico, si rivelano funzionali a una più ampia comprensione dell’uomo e delle dinamiche personalissime che lo contraddistinguono. Inoltre, nel corso dei secoli, un tema “infinito” qual è quello della donna ha avuto innumerevoli voci interpretative, le prime legate per lo più al simbolo, con forte implicazioni mistiche o religiose, per poi andare a configurarsi anche come meta-narrazione, creando spazi raffigurativi onirici e di pura fantasia, pur senza mai abbandonare completamente il filo rosso che riconduce sempre alla realtà-reale e alla quotidianità».



Commenti:
ID12289 - 04/09/2011 22:49:44 - (Dru) - avete notato ?

.... nessun pittore è donna.

ID12320 - 05/09/2011 16:12:13 - (rob) - a Dru

Nemmeno le donne scrittrici, peccato DOVESSERO usare pseudonimi in passato. Ci sar un motivo anche per questo? Che commenti ragazzi...

ID12333 - 05/09/2011 19:10:45 - (Dru) - La verità spesso offende

Riguardo ai commenti , dato che appare solo il mio , forse il tuo rimprovero é indirizzato a me (sarcastico) . Ebbene cara rob grazie per lo spunto che mi dai. La tua è fantascienza , in che mondo vivi ? Hai mai sentito che le donne hanno prodotto qualche cosa al mondo ? Ti invito a prendere qualsiasi enciclopedia e gettarla in aria , se , cadendo per terra, esce il nome di una donna , allora ti permetto di ribattermi, ti lascio provare per cento tiri. Ciao cara. Se, poi , delusa nelle tue aspettative , e sbattuta contro il muro della realtà , vorrai sapere perché le donne non compaiono quasi mai nella storia dell'uomo , fai un fischio. Altrimenti rimani donna.

ID12334 - 05/09/2011 20:17:25 - (Dru) - Teoria forte.

Volevo riservare questa teoria a te , Rob , ma se ti attendo ho la quasi certezza che non la potrò esporre. Cosa é l'arte , da Wikipedia : Latino: Ars, Greco: Τέχνη indica la capacità umana di fare un qualsiasi oggetto. La capacità consiste nella conoscenza delle regole. Nel periodo ellenistico iniziarono le prime classificazioni e le arti vennero divise in comuni e liberali, a seconda che richiedessero uno sforzo fisico o uno sforzo intellettuale.Nel Medioevo si cominciano a rivalutare le arti comuni, che verranno chiamate meccaniche, ma continueranno ad avere un ruolo subalterno rispetto alle arti liberali.

ID12340 - 05/09/2011 21:01:45 - (Dru) - capacità umana di fare un qualsiasi oggettoi

Un oggetto !!!Domanda : degli oggetti infiniti costruiti dall'umanità quanti e quali costruiti dall'uomo e quanti e quali dalle donne ? Ti aiuto Rob , é imbarazzante la verità oltre che offensiva se non la si accetta.Effettivamente e osservabilmente il 99,99999999 per cento.Ma tu giustamente ( dato che sei donna ) ti chiederai , e cosa centra tutto questo con l'arte ? E cosa significa che i costruttori delle cose ( oggetti) sono stati uomini e non donne nel contesto della verità? Veniamo alla verità.

ID12341 - 05/09/2011 21:09:04 - (Dru) - esercizio 2

Intanto allenati alla teoria forte cercando tra i nobel le donne o tra i 400 pitagorici o tra i 1000 più fisici. Ma non tergiversiamo. Continuiamo sul significato di " cosa " in relazione alla verità e quindi analiziamo il suo senso.

ID12343 - 05/09/2011 21:52:21 - (Dru) - L'arte come senso ultimo del reale e delle cose , la verità

L’arte è una delle dimensioni fondamentali del pensiero Occidentale. Tutti i suo sviluppi, le sue molteplici variazioni, le sue differenti forme conoscitive, le sue infinite applicazioni, sono un tutt’uno con la storia dell’Occidente. Non vi è ambito storico dove l’arte e il pensiero non vadano in parallelo, dove non si incrocino, dove l’uno non influenzi l’altro. Non ha, infatti, senso parlare della tragedia greca privata del nascente pensiero filosofico, come non ha senso parlare dell’arte medioevale privata del suo fondamento teologico, come ancora non ha senso parlare dell’arte moderna privata della nascita della scienza nuova, e ultimo, non ha senso parlare dell’arte contemporanea senza la tecnica quale nuova matrice dell’esistenza dell’uomo

ID12344 - 05/09/2011 22:06:50 - (Dru) - Da Eschilo a Leopardi

In tutti questi ambiti epocali l’arte e il pensiero si rimandano vicendevolmente. Pensatori poetanti come Eschilo e Leopardi producono la loro opera, perché sono in ascolto di quella che per loro è la verità indiscutibile del mondo. Ma questo vale per tutti i grandi artisti, i quali infondono nelle loro opere il senso ultimo dell’esistenza, dell’essere. L’opera d’arte è simbolo, perché rimanda nella sua fattualità ad altro, a quell’ulteriorità irriducibile, e quasi innominabile, ma sempre ad essa attingono. A te di tirare le conclusioni per il tuo inopportuno intervento : é questo il motivo che attira tanta stima per gli l'opera dell'artista se riconosciuto? forse è proprio perché questa infonde a chi la contempla il senso della verità? forse nel sorriso della Gioconda c'è il suo più intimo significato? forse. Certo é che la Monna Lisa é

ID12345 - 05/09/2011 22:11:47 - (Dru) - L'uomo come artefice

... Il prodotto di Leonardo e non il contrario.

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