28 Dicembre 2020, 08.49
Sulla sanità di territorio/4

La fiducia tra medico e paziente

di Valerio Corradi

La sanità locale ha bisogno di rafforzare la fiducia e la collaborazione tra medici e pazienti, per una relazione di cura all’insegna della reciprocità


Un aspetto cruciale toccato dalla proposta d’innovazione della sanità territoriale dell’équipe di H+, riguarda l’innalzamento della qualità della relazione di cura tra medico e paziente, punto di partenza di qualsiasi progetto di riforma.

Molti studi mostrano come in pochi anni si sia passati dal modello paternalista, con un chiaro ruolo di guida del medico nei confronti del paziente, a modelli interattivi (es. consenso informato) e deliberativi nei quali le competenze del medico curante tengono conto delle competenze del curato, e riconoscono un valore aggiunto nella scelta condivisa del percorso di cura, con evidenti esiti terapeutici positivi.

Tuttavia, all’interno di questa transizione, si sono fatte largo anche forme di delegittimazione e di critica che hanno intaccato l’equilibrio interno alla relazione di cura.

Il rapporto tra medico e paziente è stato indebolito da alcuni fattori critici come la crescente diffidenza verso l’autorità medico-scientifica, il frequente ricorso all’auto-cura e al “fai da te” (che spinge alcuni a credere più a Internet che a un professionista) e la tendenza ad attribuire al solo medico la responsabilità del malfunzionamento di alcuni servizi.

In epoca di Covid, alcune di queste difficoltà sono espresse da gruppi minoritari, ma con un discreto seguito sui social network, che mettono sotto accusa medici e infermieri, passati dal ruolo di eroi nella prima ondata di Coronavirus, a quello di capri espiatori e di imputati. A ciò si aggiungono i casi nei quali il linciaggio mediatico sfocia in veri e propri episodi di violenza contro gli operatori sanitari (11mila quelli denunciati in Italia negli ultimi cinque anni).

E’ in questo mutato clima sociale, che sarà importante capire fino a che punto, e con quali costi economici e organizzativi, i processi di riforma del sistema sanitario potranno essere attuati e se le novità auspicate, oltre che innalzare la qualità tecnica della cure, sapranno ricostruire un rapporto fiduciario tra i cittadini, il servizio sanitario e le figure che lo rappresentano (medici, infermieri, operatori), presupposto indispensabile per l’avvento di un nuovo e più efficace scenario di cura.

L’approccio del Patient centred care può essere una soluzione efficace per tenere insieme l’ascolto del paziente, il suo coinvolgimento e interventi medici inteprofessionali capaci di fornire delle risposte a problemi complessi. Per arrivare a questo scenario è necessario investire sui percorsi formativi degli operatori sanitari ma anche sulla sensibilizzazione dei cittadini in tema di tutela e di promozione della salute.   






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