Lavoratori ex Pasotti, fra ricollocazione e Naspi

È una situazione ancora preoccupante quella dei lavoratori della ex Pasotti di Sabbio Chiese.

Alla fine dello scorso anno è terminato il percorso di riqualificazione dei lavoratori attivato attraverso un finanziamento di Regione Lombardia, nell'ambito delle reti di contrasto alle crisi aziendali, che ha visto coinvolti Manpower, IAL e Valle Sabbia Solidale, con il sostegno del Comune di Sabbio Chiese e delle rappresentanze sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uil.
Al progetto ha aderito l’80% dei lavoratori, fra cui molte donne.

Fonti sindacali fanno sapere che sui 149 lavoratori del sito di Sabbio Chiese, una cinquantina hanno già trovato una nuova occupazione, questo in parte grazie alla loro professionalità, in parte grazie proprio a queste politiche attive del lavoro che hanno permesso di riqualificarsi.
Per questi lavoratori un anno fa era scattata dapprima la cassa integrazione e dal 1° maggio 2020 la Naspi per due anni, che terminerò a fine aprile 2022.

Una trentina di questi lavoratori saranno accompagnati alla pensione entro questo periodo; rimangono ancora una cinquantina di persona in attesa di nuova occupazione.

La situazione della ex Pasotti è stata sempre seguita con attenzione dal sindaco di Sabbio Chiese, Onorio Luscia, e dalla sua amministrazione comunale, che ha subito anche dei contraccolpi economici con la chiusura di questa impresa.

Il liquidatore incaricato dal Tribunale ha provveduto a liquidare il Tfr ai lavoratori, una questione che era rimasta in sospeso per diversi mesi.

Nel frattempo si sono susseguite due aste per la vendita dei macchinari, e si è poi in attesa di un’asta per il capannone.

L’auspicio dell’amministrazione comunale è che possa trovare l’interesse da parte di nuovi imprenditori per una nuova attività produttiva, di cui beneficerebbe il paese.

In foto: i lavoratori durante la manifestazione sindacale del 31 ottobre 2019